RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 83 tivismo, al quale piit volte mi son riferito contro i socialisti che ritengono conveniente alla Sicilia la tattica che di buoni frutti a Berlino. Ciò non ostante dovrò continuare a riferirmi al1' Inghilterra; sia perchà non saprei dove pescare i buoni precedenti della vita pm-lamentare; sia perchè le differenze che si possono per via constatare tra la vita politica Inglese ed Italiana, seeYOno a corroborare le mie convinzioni e le mie deduzioni. Debbo cercare esempi nella Germania e nell'Austria, che non hanno regime parlamental'e vero? Nè ricorrendo ali' Inghilter1·a, è detto che io debba e voglia rinunziare agli esempi che possJ trovare altrove, e in casa nostra. I fatti, insegnano che un partito - pur e,sendo dissenzienti i suoi membri su molte quistioni economiche e politiche anche di capitale importanza - può arrivare al governo e spiegarvi energia di azione. Che gli ignoranti affermino la compattezza e la coesione del radicalismo inglese non fa meraviglia; mi addolora però, che tale errore sia diviso dal Nitti che conosce tanto bene la storia d' Inghilterra. Manco a farlo apposta, nel radicali~mo parlamentare inglese e' è stata, e e' è, tanta varietà di correnti, che al paragone di quello il radicalismo parlamentare italiano può sembrare trop,.o omogeneo. Nel radicalismo inglese c' erano e ci sono Bradlaugh, Labouchere, Cowen - l'amico intimo di Mazzini - e parecchi altri decisamente repubblicani; Forster che voleva l'abolizione della Camera dei lordi, pur volendo mantenuta la monarchia; Bright avversario irl'econciliabile della politica e,oloniale; Morley sostenitore dell'Home Rute irlandese; Bright e Morley feroci liberisti; Cham ber·lain altrettanto feroce intervenzionista; Roseberry addirittura federalista. E tutti .quanti più o meno dissenzienti tra loro su questi punti di capitaliss·ma importanza. Il dissenso profondo in qualche momento, quando fu in quistione il punto spceia le divenne acuto e determinò delle rotture, delle scissioni più o meno durature. Così Bright si distaccò bruscamente da Gladstone e si dimise da Ministro a causa del bombardamento di Alessandria; Chamberlain si distaccò dai radicali a causa dell'Home Rule irlandese. Non ostante tanta varietà il raclicalism,o, alleato agli antichi Whigs, ha potuto governare fortemente in Inghilterra e farvi trionfare grandi riforme come quella elettorale del 1866 e come il land act irlande~e del 1881. Restando sempre in Inghilterra, ricorderò di volo che quella varietà di opinioni si riscontra anche nel partito conservatore, (che per ragioni ovvie si suppone debba essere il più compatto e il più disciplinato) dove l' Imperialismus di lord Beaconsfield non era accetto a molti bminenti Tories; e tra mezzo i quali non poteva trovare una comoda nicchia Randolph Churchill. Non do una capatina· in Francia, perchè la vicina repubblica non fa te,to per i nostri monaechici. Non si può. però, negare il sommo valore degli insegnamenti che ci vengono dal Belgio, il paese di Europa che nel continente gode il più antico e corretto regime rappresentativo. E lascio da parte l'esame della composizione dei partiti anticlericali per fermarmi su quello attualmente al governo, che dovrebbe essere il più compatto ed omogeneo, perchè dominato dal dogmatismo cattolico. Ebbene: il ministero clericale si divise nella votazione del 188G sulla quistione del prot-ezionismo. I clericali sono divisi sulla vitale quistione militai·e: Bernaert si avvicina ai liberali e vuole il servizio personale; vVoeste vuole mantenuta la sostituzione; gli uni fanno propaganda antimilitarista confondendosi coi socialisti; gli altri sostengono la caserma; e in tanta incertezza e con tante contraddizioni in seno al partito eh' è al governo, il Belgio, dice il Lora11d, conserva i mercenari attuali - sufficienti per la repressione interna, mn. che lasciano il paese disarmato di fronte allo straniero (Revue politique et parlementaire .Agosto 1896). I clericali sono divisi sulla politica coloniale: il ministero attuale, secondando le ambizioni del re - l'amano tutti, là disonesta ed esiziale politica della conquista, i sovrani! - voleva addossare allo Stato le spese pel Congo, che la maggioranza, di accordo coi progressisti e coi socialisti ha negato. I clericali sono divisi sulla questione elettorale: Bernaert e Nyssens - ministro - stanno per la rappresentanza proporzionale; W oeste n' è nemico irreconciliabile. I clericali, infine, vi sono sono divisi non ostante l'ipse dixit di Leone XIII, sulla quistione sociale. E i cle1;icali senza costituire un partito compatto ed omogeneo hanno governato per tanti anni e governano fortemente il Belgio! Ed ora fermiamoci in casa nostra, che n' è tempo. Ai nostri monarchici, che cercano l'unità di concetto b di azione nell'Estrema, rispondo: Medice cui·a te ipsum. Cura te stesso. Vorrei sapere dall'onorevole E. Valli qual' era il programma dei due ministeri Giolitti e Crispi, che egli sostenne calorosamente; quale l'unità e l'omogeneità degli uomini, che li componevano. Il Nitti mi farebbe cosa grata se mi potesse assicurare sulla sua coscienza qual' è il programma netto e preciso dell'attuale ministero; se Di Rudinì e Luzzatti sono di accordo sul liberismo economico ; se Prinetti e Branca, Gianturco e Costa, Sineo e Visconti - Venosta, Guicciardini e Brin la pensino nello stesso modo su tutto il resto. Si dirà che, maliziosamente, ho citato i casi recenti, che non sono lodevoli perchè ultimi prodotti dell'esoso trasformismo? Ebbene, non trovo diffi. coltà a riportarmi ai tempi buoni dei nostri partiti politici; e al ora troviamo - per limitarmi ai casi tipici - che nella Destra e' èra un socialista di stato della forza di Silvio Spaventa, inconciliabile coi lucumoni che s' inspirano al vecchio liberismo della Toscana ; e nella famosa Sinistra storica - quella buona ed antica - potevano militare Zanardelli. quasi girondino con Crispi perfettamente giacobino. E Destra e Sinistra bene o male - più male che bene, ma sempre f01·temente - hanno governato l' Italia ! I dissensi non tolgono che gli uomini di un pal'- ti to' politico abbiano un programma comune, per quanto la cosa possa sembrare inconcepibile aprima vista. Ci6 che dissi nell'articolo discusso e incriminato. sui criteri che prevalgano nella scelta dei deputati, nella composizione di una maggioranza e di un ministero, s'impone nella compilazione di un programma comune a coloro che sieno discordi su molte cose. Pel programma si adatta ciò che
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==