Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 5 - 15 settembre 1896

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTER&: E SCIENZE SOCIALI e formate che hanno i membri di un partito. Credo invece che molti ritengono realizzabile l'ipotesi, i quali all'Estrema movono anche il rimprovero di non affrettare l'evento. Or a me pare che quando non si voglia predicare ai convertiti - una propaganda superflua! - sia opera utilissima eliminal'e illusioni. Nel caso nostro, poi, mostrai·e che le forze vive e buone non possono essere adoperate a vantaggio del paese, per gli ostacoli che misi in evidenza con calma e senza ira, fa più male alla monarchia che l'invettiva eloquente, la scomunica solenne, e la parola fiera. Tanto più che la parola fiera, così cara all'amico Fratti, quando non sia seguita da fatti corrispondenti, condanna al ridicolo. * * * Il bigottismo dei repubblicani è come neutraliz- . zato da quello dei monarchici ; e tra questi ultimi l'amico personale e collega E. Valli, si allarmò delle constatate tendenze repubblicane dell'Estrema; e poco curando, nè preoccupandosi degli interessi nazionali, (che potrebbero ricevere nocumento dal prolungamento della vita di una istituzione che non avrebbe più la sua ragione di essere, poichè rap· presenterebbe una escrescenza pericolo~a più che un caput m01·twum), nel suo entusiasmo monarchico afferma che non si farà all'E~trema la pulitura della strada per arrivare alla repupblica. Questo mai! egli esclama fieramente. Se questo fosse il modo di vedere di un singolo cittadino, per quanto esso autorevole. avrebbe un valore minimo; ma invece siffatto ragionamento è quello di tutti i monarchici italiani, anche di quelli - e non sono pochi - che a quattr'occhi dicono corna della monarchia e delle peesone sacre ed inviolabili. Il linguaggio dell'on. Valli non è una novità. Ad Alberto Mario, che con malizio,.:a ii•genuità, esaminò la ipotesi - un'altra ipotesi irrealizzabile - del capo dello Stato che prende spontaneamente il famoso vagone per Chiasso, in om11ggio al diritto plebiscitario dichiaratosi favorevole alla repubblica dopo esserlo stato alla monarchia, gli rispose irato Edoardo A1·bib, interprete del pensiero dei suoi correligionari: « che plebisci1i e che « volontà popolare di Egitto ! Non placidi• tm- « monti, ma cannonate ci saranno contro gl' Ita- « liani, che volessero dare il congedo alla monar- « chia. Il Re non commetterebbe mai la viltà di « abbandonare il trono senza sanguinose bat1aglie ». Questa corrente che prevale nelle file monarchiche dà la misura della giustezza di una osservazione dell'amico Prampolini - cui non voglio male per l'attribuitami ministeriabilita perchè conosco l'animo buono di lui e attribuisco il giudizio ad errore e non a maligni1à. Egli si rallPgra dell'avvento prossimo (?'.) dell'Estrema al gover110, e ci H1de un effetto benefico dell'azione politica del partito socialista che l'ha sospinta innanzi ed ha fatto sì che la bo1°ghesiaahbia superato l:t paura del repubblicanesimo dell'Est1·ema, in g, azia della maggior paura che gl' ispira il socialismo. ln tutto questo c'è un concetto politico che sarebbe acuto ,e non fosse sbagliato. Sb:iglia l'amico P1·ampolini attribuendo al partito sociali><ta italiano una vis a tergo. che ancora non r.a, ed attribuendo alla nostra borghesia una intelligenza alta, di cui non ha dato mai segno ; e sbaglia scambiando i propri desideri per la realtà, ciò che è con ciò che dovrebbe e potrebbe essere; e che non sarà. E la lettera dell' on. Valli, pubblicata in un altro numero della Rivista, a quest'ora avrà dovuto disingannarlo, anerteodolo che i monarchici non sono impauriti per la peesenza della pattuglia socialista nella Camera. li Valli, anzi, va più in là e afferma che ai monarchici « è pii\ facile inten- « dersi coi socialisti sopra un minimiim possibile, « che non coi repubblicani ». Qui il mio contraddittore per essere precisamente nel vero avrebbe dovuto dire che l' intesa dei monarchici è più facile con alcuni socialisti: con quelli bastardi, che disprezzano la forma e che sono una specialità morbosa del!' Italia. I socialisti delle altre parti di Europa, ed i migliori e più avveduti del paese nostro, stanno esplicitamente per la repubblica: informi il Congresso di Londra. L'onorevole Valli, intanto, dovrà riconoscere che l' intesa è stata iniziata dalla monarchia in modo strano: con le manette, col confino, col domicilio coatto, colla galera e con un po' di piombo nello stomaco dei socialisti. * * * Ancora, fra i tanti, a me si mosse un curioso rimprovero, relativo alla composizione dell'Estrema. Ma che colpa ci ho io se questa non corrisponde ai desideri dei miei critici? Anche io la vorrei diversa: tutta di un pezzo, tutta repubblicana socialista. E sono cinico perchè di quella composizione parlai obbiettivamente? Esposi qual' essa è o almeno quale mi sembra che sia e non mi pento di avere fatto della storia - per quanto modestissima - invece che del romanzo. All'Estrema (nei rnoi singoli membri e nell'azione <la loro spiegata in taluni casi) l'on. Fratti non lesina la lode, pur negando che Yi si siano rivelati uomini di Stato. Però, nell'Estrema come partitr1 politico, trova il vizio fondamentale della varietà delle tendenze, che ne sminuisce razione e lo paralizza. Allo :;:tessomodo pensano l'on. Valli e il Prof. Nitti, che giudicano l'Hstrema impotente al governo perch'essa non avendo un programma chiaro e preciso manca di unita di concetto e di unita cli ozione. Ora i miei contraddittori potranno ave1·eragione nel campo della ide<'logia; non sul terreno sperimentale, dei fatti. E i fatti, poichè sono dove sono, io li prendo dove li trovo più netti e più istruttivi ; epperò, anche a costo di ripetermi, devo citare quell'Inghilterra che dà J,m' tanto ai nervi dell'on. Valli. Del resto è comica l'agilità tattica dei nostri monarchici : quando loro fa comodo si fanno forti degli e.:;empi che ci vengono dall'Inghilterra per tentare d'imporre silenzio ai repubblicani; ma quando la storia padamentaee inglese loro nuoce, accampano la diversità <l~•llecondizioni ecc., ecc., che non consente <li trarre giovamento dagli insegnamenti che ci vengono d'Oli re Manica! Ben so che nello spiegare gli avvenimenti e la evoluzione di un popolo non si può ricorrere con fortuna dimostrativa agli avvenimenti ed alla evoluzione di un altro popolo. per la diversità delle condizioni politiche e sociali e degli antecedenti storici; questo è un canone del beninteso posi•

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