RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 9ì Voi vedete che se Mazzini profetizzò, il tempo ha fatto il resto. Era logico: vV agner al '48 pare sia stato nelle fila della rivoluzione, insieme ad Engels ed a MarxRivoluzionario in politica, doveva essere rivoluzio-. nario in arte. Qui l'arte missione parrebbe dovesse intonare il peana della prevalenza. Ma non mi pronuncio. L'importante è che nel banchetto ... dell'orchestra non ci sono più servi e convitati, ma dagli istrumenti alla voce è una corporazione di uguali, nel tutto: il melodramma. Rimontiamo. Al periodo paisielliano fatto di getti di ispirazione, nel canto, e di povertà di mezzi orchestrali nell'accompagnamento, aureo periodo che si drappeggiò, per lo svolgimento del pensiero melodico nella splendida sua forma, successe il periodo di Rossini, che si arricchì di nuovi fattori nell'orchestra, gli ottoni, ma continuò nell'accompagnamento il servaggio dello strumento alla voce, perdendo l'elegante forma, la caratteristica del periodo che lo precedette. Per me, e mi sbaglierò, il periodo di Rossini segna in questo la decadenza. Perchè un periodo abbia il diritto di succedere ad un altro, ne deve segnara il distacco con qualche cosa. La qualche cosa di Rossini, meno il famoso crescendo che non è suo, e che pigliò a Monteverde, è la relativa fragorosità orchestrale, successa alla flebilità dei legno e degli arco, del periodo di Paisiello. · Pochino. Col maestro tarantino padrone il canto, suddita l'orchestra; col pesarese, idem. idem. Differenza, nulla; nemmeno per la fluidità della ispirazione, che fu la ricchezza del primo, e non segnò la poverta del secondo. Invece, il periodo wagneriano splende di mille luci, perchè è fatto di sostanziali differenze, come vedrete. Ma spieghiamo, perchè .tutto si spiega: i tempi erano il riflesso dell'arte, o questi di quellà, per non inciampare nella vecchia quistione. Con la società fatta di privilegiati e di soggetti, era logico ci fosse il ·privilegio di qualche cosa: la voce, sul vassallaggio di qualche altra: l'istrumento. I maestri non pensavano che ad essere fontanine cli melodia, su, nella scena; in quanto all'orchestt·a, giù, accompagna-va. Così, abbiamo dei magnifici pezzi (e l'opera ne era una serie) attaccati da un recitativo, cui facevan da viatico gli ~ccordi a strappo, monotoni, del violoncello. E si scrivevan così 50, 100 opere! Mazzini parlò di liberi e di uguali: naturalmente doveva intravedere una musica collettiva, sia pure nella sola Germania. Forse intuì lo sviluppo del socialismo prima in quella nazione, che nelle altre. E così sarebbe anche spiegata la sua profezia fatta in parte: assorbito a fabbricare una Patria, non potette abbracciare il complesso problema economico. \Vagner, compagno di Marx, lo sentì, doveva sentirlo tutto. Prima Beethoven lo aveva preceduio, ma con la sinfonia. Lui andò più innanzi, con l'opera. Che cosa è l'opera di Wagner? Non il pezzo, la parte, che si succede, in un in sieme quadretti ; ma un pensiero, continuo, che si svolge nel tutto organico: l'opera Wagner sarebbe un discorso, Rossini, quelli che lo precedettero, una serie di incidenti. ~e dovessi citare un esempio parlamentare, direi: il primo è Turati, il secondo è Imbriani. L'affare calza, anche nelle idee economiche dell'uno e dell'altro. Questo pel concetto. Per la forma, \Vagner trovò la prevalenza dell'elemento melodico sull'orchestrale. Non stava bene. Dovevano ugualmente cooperare, per descrivere la situazione. I mezzi sono i colori sulla tavolozza, e si adoperano per la pittura del quadro. Canta in alto la voce, e collabora, descrivendo con note armoniche, in un lavorio di tutti gli istrumenti, toni graduati di tante tinte, giù l'orchestra. Le passioni, i dolori, le gioie, accennate nel libretto devono essere rese vagamente nella musica punto chiamata a precisare, e a circoscrivere; e il musicista adopera l'orchestra, la voce, secondo che crede rispondano questa o quella ad un m.o• mento, tutte e due ad un altro, parlatori uguali in una conversazione, e non comentatori i più, il piit audace a far la predica. Nella vita si sfasciano i privilegi: tutti si ha diritto a nutrirsi, a scaldarsi, ad educarsi, a godere e tutti obligatoriamente si deve lavorare. Ognuno deve avere il prodotto del suo lavoro, come nell'opera il clarino si fa la parte che era un tempo privilegio del soprano, e col clarino il trombone, persino i timpani, che hanno la stessa importanza di ogni altro strumento, stabilita com'è la legge che tutti siamo lavoratori, senza differenza o pregiudizio tra lavoro intellettuale e manuale, o al più, per la indicazione, chi operaio del pensiero, chi del braccio - vi pare ? E tanto per una citazione - le citazioni sono i puntelli 3:l ragionamento - nella scena del fuoco della trilogia i .Yibelungen di Wagner, un tema si svolge affidato ai violini, mentre i tromboni lavorano un altro tema, che pare vada per la sua via, ma completa il· primo, Queste paiono le due parti principali, e in mezzo c' é tutto un complesso
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==