Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 5 - 15 settembre 1896

96 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA -LETTERE E SCIENZE SOCIALI e sicura. Si spiega, cosi, l' influenza strana sulle folle e sui costumi e il quarto d'ora di celebrità, pagata con profondo oblio. Qual meraviglia, dunque, desta che tali uomini si credano superiori - dei supe1·uomini - e che guardino con disprezzo tutti i temperamenti normali che o non li curano o ànno per loro la curiosità che destano i tipi ammalati ? Il concetto del superuomo - inteso cosi - è essenzialmente sbagliato ed antiscientifico : l'uomo di là da venire è l'uomo oltre passato che presenta parestesie sensitive di natura degenerativa, sieno esse dovute a neurastenia o ad isterismo , la cui squisitezza dei sensi è sempre un regresso nell<1 divisione fisiologica del lavoro e la ·concezione cerebrale, in arte, in politica ed in sociologia, è un anacronismo .. Mentre dunque il superomismo, così inteso, diventa il fine inarrivabile di costoro , l' ombra che perseguono senza mai raggiungere ; la scienza che guida, interpreta ed illumina la società , mira al perfezionamento umano ,- cercando di raggiunger quello che io credo poter chiamare « l'uomo medio a progressione crescente. » La società bisogna immaginarla dal pun.to di vista dell'ingegno, del sapere e della perfezione fisica, come divisa in tre grandi classi, delle quali la prima sta al sommo, l'altra nel mezzo e l' ultima alla base. Fra l'una e l'altra vi sono una infinità di passaggi e chi per un verso appartiene ad una classe, per molti altri appartiene alle altre due. Così, per es. , possiamo noi immaginare un genio, il Darwin, eh' è alla sommità del pensiero moderno essere, .per la perfezione fisica, alla base, giacchè fu sempre malaticcio. Ora la scienza non s'illude di poter far raggiungere a tutti il vertice che è il privilegio di pochi, ma il mezzo che può essere il fine sperabile di molti. La ricerca della scienza diventa adunque il raggiungimento dell'uomo medio, nel quale più perfetto è l' equilibrio tra' poteri mentali e i poteri fisiologici e i caratteri ereditari degenerativi sono o scomparsi o ridotti ad un minimum e le stratificazioni inferiori della coscienza sono sepolte sotto gli strati superiori, nè accennano a risorgere. Questa è la lotta titanica della civiltà : ricondurre le plebi al livello dell'uomo medio di quel dato popolo. e di quel dato secolo e spostare sempre più innanzi questo puntò medio ossia renderne la progressione crescente. L'ostacolo, però, più forte al raggiungimento dell'uomo medio a progressione crescente, oggi, è rappresentato dall'assetto economico, che domina tutto intera la manifestazione sociale e che condanna la maggior parte degli uomini ad uno stato d'impoverimento somatico e psichico. Contro tale assetto economico, oggi, è rivolta la critica scientifica, dal momento che si è scoperto che il mondo è dominato dal fenomeno economico, ch'è l'ossatura, il tipo riposto d'ogni forma sociale. Come un tempo nello studio della biologia si tenne molto conto delle parvenze - dei caratteri esteriori - delle forme organiche, mentre poco o nulla si badava alla interna struttura o tipo; cosi la filosofia della storia per lungo tempo guardò all' iclea e la credette autrice delle forme sociali, l'economia compresa, senza avvedersi ch'è la forma economica la sola possibile causa delle diverse forme sociali. Smagato ormai l'errore e visto come la forma economica attuale contrasti a' moltissimi l'innalzamento al tipo medio a progressione crescente , ne viene che ogni progresso della scienza è una battaglia contro l'attuale forma economica ed un avviamento verso una forma migliore e però il socialismo diventa dottrina e· critica che prepara l'avvenire, così come il superomismo è un conato impotente d'una civiltà che muore. E mentre la borghesia, oggi, applaude a tutti i decadenti artistici o letterari, la. scienza per mezzo dei suoi cultori più illuminati intende gli occhi al socialismo come a fattore di una nuova evoluzione. Questa voce della scienza che tenta diventare sempre più concorde e crescente è, confessia1:nolo a nostro conforto, la pi1'L autorevole assicurazione dell' avvenire . giacchè il pensiero è, per noi, l'unica forza incompressibile che siavi nella storia. Dott. PASQUALE Rossi. COLLETIVISMO MUSICALE. Parliamo di musica ? L'arte dà essa l'intonazione alla vita, o è il riflesso della medesima ? Quistione irresoluta. Ancora: l'arte missione, o l'arte per l'arte? Sono le due scuole, che hanno polemizzato, rimanendo ognuna del proprio parere - il fatto allegro che si avvera in ogni polemica. Comunque, con la vita in rivoluzione, abbiamo la musica idem. Noi pigliamb nota, per quel tanto che ci riguarda. E scriviamo. Yi avrnrto che la scoperta non è mia. Mazzini nella sua mirabile Filosofia clella musica - un monumento di genialità, e nel tempo stesso di profezie avverate, un'opera da fare invidia ai musicisti, mentre fu scritta da un uomo che non sapeva di musica; e Verdi domandò : come si fa a scrivere quella roba, senza pigliare un bagno di studi tecnici? - ?lfaz7,iniprevide l'avvenire della musica tedesca, che è collettiva, mentre la musica italiana è info·iduale. Dunque in pieno collettivismo anche nell'arte di Guido da .-\.rezzo, e per opera principalmente di W agner. Solo che adesso non è soltanto la musica tedesca collettiva, ma tutta la musica, nel mondo.

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