RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 95 IL SUPERUOMO E L'UOMO MEDIO A PROGRESSIONE CRESCENTE. L'ideale d'un superuomo, d'un nuovo tipo umano non superiore al nostro, all'attuale, ma essenzìalmente diverso, è un concetto del tutto antiscientifico, che si basa solamente sulla degenerazione invadente. La biologia tutta quanta gli è contro, <lessa che dice esser l'evoluzione dell'organismo e delle sue funzioni indefinita, impreveduta ed imprevedibile, nei limiti però d'alcune linee fondamentali, del tipo, del philum. Noi possiamo, per esempio, concepire, oggi, al lume della dottrina evoluzionistica, come le forme organiche dalla monera, a' cordati, agli acrani, a' crainoti evolvano fino all'uomo; ma non possiamo concepire un tipo umano in cui l'occhio, per es., abbia una visione auditiva l'orecchio una funzione auditiva colorata ecc. Non già che tali pervertimenti sensitivi non esi-;tano, ma sono però segni degenerativi, non progressivi, un passo indietro, non un passo innanzi nella differenziazione dell'organismo e delle sue funzioni, una involuzione e non una progressione; giacchè solo in qu~lla è possibile oltrepassare il tipo, scendendo al disotto di quelle linee fondamentali che sembrano immutabili, allorchè le forme ascendono. L'esempio piu chiaro e lampante ne sono i parassiti che assumono talora forme così semplici, così elementari da averli fatti per lungo tempo scambiare con organismi d'altra natura. L'errore della scienza, per rispetto al concetto del superuomo, quale si concepisce oggi, è consistito, fino a poco tempo fa, nel non vagliarlo abbastanza. Quando vi è gente che parla di trasposizione dei sensi o di audizione colorata o di visione auditiva e cerca nel campo dell'arte, che la parola abbia proprietà nuove, cioè non sia piì1 il segno dell'idea, ma dia il ·colore delle cose che si descrivono, ne abbia l' odore, si accompagni col suono ecc., e, dietro a questo ideale si strugge, si affatica, incompresa da' più - da' normali - e finisce logora da un lavoro impossibile; allora tale gente dice il vero, esprime fatti che sente e che la scienza, a torto, non à studiato. Così come sono nel vero quelli fra loro che vedono gli oggetti tutti d'un colore, sicchè se pittori, i loro quadri ànno un'intonazione strana; o che, scrivendo, tentano avvicinarsi al balbettamento infantile, a' periodetti brevi, perdendo la complessita del perio. dare moderno, fatto di parti diverse, legate però insieme. La regressione qui consiste nel ritorno a fatti superati, giacchè è regressione la ricomparsa di forme e funzioni che furono un tempo presenti nella specie e che lo sono, presentemente, in altre specie inferiori. Così, l'audizione colorata o la visione auditiva importano una indifferenziazione di funzioni, che si rinviene nelle forme organiche inferiori, nelle quali ancora gli elementi anatomici dei sensi non si sono completamente separati e non vi è un gruppo solo di cellule che presieda ad una sola funzione. Di fatti il loro modo d'esprimersi rassomiglia a quello degli uomini primitivi .o barbari, nei quali il linguaggio ed il pensiero non hanno la complessità moderna o a quello dei bambini che ripetono, con eredità abbreviata, lo sviluppo non solo organico, ma anche funzionale della specie. La percezione limitata dei colori - il così detto restringimento visivo del campo dei colori - è un ritorno atavico, giacchè i colori furono suscessivamente percipiti dalla retina nel corso dei secoli: ci è stato un progresso nella percezione da' colori meno differenziati à più differenziati, così come, nei psicopatici, si perdono in ordine inverso grazie alla legge che, prime a scomparire, sono le ultime acquisizioni, laddove le piu resistenti sono le più antiche. Altre volte si tratta, come in molti isterici e criminali, con i quali i superuomini ànno contatti, analogie ed affinità, di semplice restrizione del campo visiso. Conchiudiamo che il superomismo esiste , ma come fenomeno, essenzialmente, degenerativo, e lo studio della psicologia collettiva cli queste forme di clegenerazioni lo conferma. Quegli che ne sono affetti vivono riuniti in gruppi o a chiesuole, odiantisi fra loro e uniti solo coloro ché ne negano il merito e ne contendono la gloria. Animati da una bramosia irresistibile d'arrivare, sempre assieme e sempre pieni d'una disistima reciproca, mancano di quell'affettuosita, che lega coloro che combattono per un ideale nuovo , in qualunque campo'· ~i svolga. Sono poi in genere incoerenti, perchè i poteri cerebro-spinali sono scarsi , così si spiega come , a parole, appartengano alle più esagerate scuole politiche, senza vivere però della vita passionata ed ardente dei partiti militanti, nè mancano cli vere e proprie stigmate somatiche degenera,tive, specie della sfera psico-sessuale. In loro il neofilismo è una forma paradossale di misoneismo, giacchè sono legati al vecchio , credendo di tendere al nuovo, così come le loro forme artistiche e politiche sono concezioni oltrepassate, dando esempio di quelle contraddizioni così frequenti nei temperamenti nevrotici è psicopatici. Accanto a questi vivono altri che, senza essere dei degenerati, sono o suggestionati se ricevono per contagio psichico le nuove concezioni e cercano imitarle ; o degli ambiziosi che cercano, senza un merito reale, pervenire alla gloria e alla ricchezza per questa che sembra loro la via pitì facile
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