62 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI provera egli la trascuranza dello studio dei problemi sociali, non le incertezze politiche, non la scarsa fiducia nell'organizzazione delle forze popolari: tutto che venga da lei è buono e ammirevoleI membri dell'Estrema hanno in cuor loro la repubblica, egli dice, e solo è questione di tempo e di modi. E allora perchè molti di loro non ne discutono nemmeno ? perchè il terreno non ne preparano? perchè questo silenzio e questo tentennare, in tempi nei quali l'esempio audace d'ogni iniziativa dovrebbe venir da chi ha il favore e _l'appoggio del popolo? e perchè se hanno in cuore la repubblica si pensa di nuovo a democratizzare la monarchia, esumando il programma Bertani, senza pensare che si monarchizzerebbe la democrazia? Noµ so se il ragionamento mio zoppichi o no: se la _.de111ocrazipaarlamentare giungesse a dileguare i sos.p.etti della ·monarchia e ascendesse al potere, i sospetti· pullulerebbero fra il popolo. $e fosse chiamata alla reggia, è ben naturale clte Ìa reggia avrebbe dovuto dire; essa è mia, la vecchia ribelle. Domai già qualcuno de' suoi in modo singolare; ora li domo collettivamente. Nell'articolo si avverte che la Estrema salirebbe al potere col bagaglio suo intatto. È però difficile precisare esattamente cosa esso conterrebbe: conterrebbe forse soltanto quello che la monarchia vorrebbe contenesse per poterle concedere soltanto i portafogli e non anche lo scettro. Tutto quello che per ventura vi fosse di son-ersivo rimarrebbe in archivio. Non sarebbe una defezione, si dice; ma allora che sarebbe? Quando i principali concetti direttiYi della politica esterna ed interna, quando le ampie riforme sociali non potessero liberamente scendere nel campo della realtà, a che il salire? E si può immaginare che si concedano agli avversari le chiavi di casa?_ Si può pensare che la monarchia si affidi, come ingenua fanciulla innamorata, a chi ha la la repubblica in cuore? Ecco che anch' io finisco come il mio amico on. Colajanni a ragionar di favole e a convenire con lui ·che quell'avvento è fuori d'ogni possibilità. -Ma se per accidente, per caso fortuito, per bizzarria degli umani eventi, per dannata ipotesi, fosse possibile ? Logicamente l' illustre scrittore esclamerebbe: - eccoci tutti pronti a dividerci i portafogli !Ma s'egli è logico, lo siamo noi pure dal nostro punto cli vista, perocchè mai non vorre111mo che la nostra condotta dipendesse dall'altrui volontà e che mutasse secondo gli umori e le illusioni del principe. \'el giorno che questi credesse di aver con sè la democrazia, essa dovrebbe al contrario sdegnosa riprendere le antiche audacie e combattere più di prima. L'esempio dell'opposizione inglese non si adatta alle nostre tradizioni, ai nostri esempi i, ai nostri costumi. Perchè l'on. amico non ha fatto l'ipotesi di un ministero Liebknecht-Bebel-Singer in Germania ? Quell · ipotesi suonerebbe ingiuria al partito della democrazia sociale tedesca. Egli invece afferma che non sarebbe biasimevole l'atto dell'assunzione dell' Est1·enia al potere. Ma, lo ripeto ancora una volta, egli lo ritiene impossibile. E in tal caso a che pensarci? Non è in migliore e piì1 degna posizione chi pensa a tutt'altro? Non è più decoroso e più vantaggioso combattere addirittura quello che è governo di classe e di partito ? E poi come potere scinder la politica dinastica dalla nazionale, mentre questa si spesse volte nel principato J}On è soltanto unita ma sottomessa a quella? Credo ogni giorno sempre più che l' Est1·ema abbia solamente ragion d'essere se ravvivi sè medesima e riprenda il posto del combattimento. Il solo sospetto ch'ella miri al potere la dimezza e la scredita. Così le toglie valore politico e morale la sua continua esitanza e l'amoreggiamento di alcuno dei suoi col ministero conservatore. Pochi o molti che i suoi componenti siano, debbono esser davvero oppositori indipendenti, tenaci, forti, chiunque sia al Ministero. Debbono guardare, ben più che alla Camera , al paese. Debbono poggiare ben pii1 verso gli estremissimi della Montagna, che verso gli eterni zanardelliani o giolittiani che non si sa cosa vogliano. Non è una pura parte negativa quella di araldi di una democrazia che sorge e di combattenti non solo contro ad un uomo e ad un partito. Avete la fede e la forza di riassumere le aspirazioni popolari tutte contro chi le travisa e le tradisce, avete la energia clislacciarvi per sempre dai vincoli del sistema? Se sì, sarà qualche cosa di veramente positiYO quel che avrete fatto in questi pornri tempi.Ci traemmo ieri dal governo della violenza e passeremo oggi fra le braccia della reazione che, onesta per quanto si voglia, come dicesi ogni giOl'UO, lentamente e accortamente si avanza? Chi davvero ha in cuore la repubblica dovrebbe conoscere quale è la retta via : dovrebbe aver sempre piì1fiera la parola, parlar molto meno di parziali riforme e assai più di rinnovamento generale, pensare molto meno ai sogni di Ministeri democratici e assai pii1 alle utopie che domani raggieranno al sole - rogliamo bene sperarlo - fra gli evviva cli un popolo che già eia tempo pensa alle sue nozze con la libertà. A. FRATTI. Durante le vacanze parlamentari spedire Vaglia o CartolinaVaglia all'on. Dr. Napoleone Colajanni - Castrogiovanm.
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