Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 4 - 30 agosto 1896

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 77 e quando rilesse le pagine compiute non gli piac • quero: conveniva stracciar tutto. Povero libro, non ebbe più un rigo! Gran ventura. Perchè questo povero docente d'economia all'Università di Bolo 6 na, è tanto discepolo di Carlo Mal'x che un giorno, a don Saverio il quale lo interrogava, risponde: < Credo, amando i miei simili e portando uel cuore i loro dolori, nel migliol'amento dell'animo umano e nel JJrocesso vittorioso della civiltà, che estirperà dal mondo la miseria e il delitto ed eleverà la moltitudine a una nuova dignità di vita: credo nella forza immortale del bene e del vero che stabilirà fra gli uomini la giustizia e la pace». Quanto studio e intelligenza del Marx rivela, non foss'altro, quel processo vittorioso della civiltà e quella forza immortale del bene e del vero! E chi può dire, da una simile intelligenza, quale mai opera temuta ed attesa sa1·ebbe scaturita sul sistema di Carlo Marx? Non ostante le opinioni diverse Desilva e don Gardi diventarono amici. Don Saverio er.i prete, cosi, come forse sarebbe stato ufficiale se la sua povera madre - anzi che metterlo in seminario lo avesse chiuso in un collegio militare; e da quando, curato, egli avea potuto avvertire l'efficacia della sua volontà sugli animi de' parrocchiani, gli era sorta la voglia di compiti più vasti, e ora dopo gli accenni di Desilva al socialismo cattolico, tutta la sua energia risuscitava. Dal libro del Nitti apprese come i cattolici qua e là provvedano non di soli conforti e di messe a soccorrere i miseri, e gli viene la tentazione d'altra operosità della sua. Oià egli sempre avea sentito una ener 5 ia smanio3a di agire, di fare di più: adesso vuol conoscere il programma economico dei socialisti moderni. La fede è intatta, o sembra, in don Saverio, ma quando Desil va gli dà a leggere il Marx, dopo quella lettura, il prete, resta cJme senza idee sue. La struttura economica ! E. .. dio? Allora, dal dubbio, conosce iìf!almente in sè stesso la forza nemica alla sua fede: i libri del proftissore Desilva gliel'avevano soltanto smossa dal profondo dell'animo, e don Saverio diventa cupo e come intento a un'intima molestia. Desii va s'era messo a leggere i S<1.ntipadri. Strano discescepolo "diCarlo Marx! Appena in campagna, capitato all'uscire da un castagneto sulla riva di un ruscello, fiorita come di maggio, in quella valle meschina e- segreta sco1•ge l'anima sua in una tentazione ad un lirico egoismo. < Oh stolto ! Il tanto affaticar che giova? Ecco la pace : riposa in un oblio sapiente dai mali del mondo: ricorda l'incosciente placido sano vivere dei primi padri ». Ora, dopo le sante letture à come l'invidia della fede, e l'amore per Li via, crescente in cuor suo, gli fa paura. Egli si vede vecchio a trentanni, perduti con la vigoria gli ideali suoi, annichilito a poco a poco nel volere altrui e nell'amore di un dio o d'una femminetta ..., e allora, decide di partire da Ronco. Tornò a Bologna, e il Magnifico Rettore di l'Università, lo avvertì che durante l'anno di studi '94-95 gli era tolta la libera docenza. Erano i giorni della reazione e della follia Crispina, e Desilva meditava così: « l'utopia nostra davanti la realtà dei fatti è questa: nel credere che ti-acciata dalla scienza la legge dell'evoluzione nei rapporti economici odierni e dimostrata la fatalità irrevocabile del loro sfacelo, le classi privilegiate comprendano che è opera vana ogni sforzo a salvare un sistema c1•ollante e che è più vantaggioso e più saggio anticipare con provvedimenti risoluti la necessaria trasformazione economica. Il nostro infingimento è questo: sapere per ripetute scosse che nel!' interno della società già preme la rivoluzione e poi far credere all'augurio che la rivoluzione sociale si verifichi quando l'evoluzione sarà maturata in pace, senza spargere una gocciola di sangue ». Davvero discepolo di Carlo Marx, costui ! Ma il colmo d'audacia è nell'autore, quando finge che al Desilva giunga il terzo volume del< Capitale». '.futta, tutta la teoria del più valore, del profitto, del salalario tutta falsa: una rovina eno1•me. E Desilva si · persuade che soli ci affrancheranno dalla violenza dall'ingiustizia da ogni altra schiavitù 'i divini principi di Cristo: fraternità ed uguaglianza, p~rò che tutta la conoscenza umana gli pare vanità. La salvezza è nel Cristianesimo. Qui bisogna leggere il romanzo per intendere come il Desilva si converta al sacerdozio, to)'.nato la~sù a Ronco, e come don Gardi arrivi a non credere più e si spogli del talare di prete poi che non potrebbe più indossarlo senza mentire. Si direbbe che l'A. abbia voluto mostrare, con quest0 romanzo, come i deboli di mente incapaci di attenzione di sforzo assiduo di volontà, si perdano necessariamente nel misticismo, eh' è un mofo di pensare nebuloso e sconnesso accompagnato da una grande emotività; e d'altra parte come i forti e ope• rosi e capaci d'azione, possano venir fratti e per mezzo della conoscenza salvati dalla follia di voler concepire uno scopo alla vit(umana, - misero fatto insignifi~ante nel complasso- della vita universale. O ancora si potrebbe pensare che lo scrittore abbia riassunto l'ammaestramento nelle parole di Saverio Gardi al Desil va : « uno di noi due erra: o io per troppo credere alla ragione o voi per credere troppo al sentimento » perchè in fatti il Desilva, pover'omo, gli aveva detto, giorni avanti, che il sentimento solo è infallibile. ' Se non fosse la povera Livia, che - rimasta senza fede in un dio ch'era una menzogna e 1•imasta senza amore per la conversione di Paolo - alla mancanza della fede e dell'amore preferisce la morte, io direi che l'Albertazzi abbia voluto illustrare con un racconto il detto di un uomo molto di spirito: fra due uomini di buona fede la discussione riesce .a questo, chti l'uno cambia l'opinione sua con quella dell'altro. Qualcuna di tali cose, verosimilmente, affermerebbero tra i cultori della critica soggettiva, quelli i quali intendono di far della critica scientifica ilolocol trarre dalle loro causali emozioni il significato delle

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