RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 45 • suo potere, che fin oggi - checchè dicano gli « articoli dello Statuto scritti sulla carta - è stato « illimitato. » Ora, ragioniamo un poco. Dal complesso di queste espressioni, e da altre, che riporterò più avanti, i giornali di Milano ne han dedotto la conseguenza che tu sostenevi la utilità, nell'Estrema, di diventar partjto di governo. Le altre tue parole esplicite sono le segeenti : ........ « penso che dato « il diritto pubblico italiano - che dovrebbe dare « alla monarchia una base plebi~citaria - e « data la superiorità del metodo evolutivo, che « oggi pochi negano, non rappresenterebbe im « atto biasimevole quello che facesse assumere «.alla Estrema Sinistra la responsabilità del « potere. » Dunque, se tu stesso ammetti che l'assunzione della Sinistra al governo non rappresenterebbe un atto biasimevole ; se ne discuti le condizioni indispensabili, affinchè possa, decorosamente e utilmente, assumere una tale responsabilità; se vai in cerca di esempi stranieri, per quanto non ,mscettibili di nessun adattamento pratico al nostro paese; se lodi l'adesione dell'Estrema alla maggioranza dell'attuale Gabinetto ; se tu stesso presti l'orec- {:hio fine alle varie tonalit~ del tuo articolo , mi sembra che i due giornali di Milano abbiano ragione da vendere. Certamente, tu poni alcune condizioni a questa eventualità. E, qui, mi pare che la fredda ragione dello scienziato ceda il posto alla vivacità della fantasia meridionale. Vorresti che l'Estrema dovesse esser presa qual' è, con tutte le sue tradizioni, col bagaglio delle sue idee e delle sue tendenze, senza esigere alcuna ritrattazione. Intanto - di passaggio - permettemi una lieve domanda: Che conti hai fatto per stabilire che l'Estrema conta 85 voti, circa? Io non me ne sono accorto mai, pur essendo alla Camera da sei anni. Aggiungi quanti ù·regolari vuoi, l'errore di desiderio mi sembra inconfutabile. Non basta. Quando parli del sesto del totale, per aver diritto a formar parte dell'Ufficio di Presidenza e della Giunta del Bilancio, sbagli sempre nel numero, come non sei equo nel giudizio relativo. Nella scorsa legislatura, era Vice-Presidente della Camera l'onor. Mussi, che apparisce ora estremamente mancino da tutte e due le mani. E nella Commissione generale del Bilancio, vi troverai qualche altro nome, assai vicino al banco ove tu siedi. Mà tu vuoi che l'Estrema vada al governo col bagaglio delle sue idee. Sia pure; anzi, non può essere diversamente. Ma quali idee metterà in pratica? Secondo le tue stesse espressioni, che trascrivo, l' Est?·ema « non ha contorni precisi per la « parte economica e per la politica; c'è del vago e dell' indeterminato. » Come vedi, questo è un grande inconveniente, quando si tratta, non più di declamare soltanto, ma di fare. Procediamo pure, trascrivendo le tue parole. « Vi sono delle zone intermedie, assai vaste » Meno male. Qui, il pensiero è oscuro; quindi, mi posso risparmiare il piacere di trovarti in una facile contradizione. Un punto essenziale, veramente di primo ordine, apparisce invece da quello che segue. « Nella sua grande maggioranza è - « l'Estrema - anti-marxista. L'on. Diligenti è un « individualista con coscienza - dici bene, sog- « giungo io - al quale si avvicinano, più o meno, « gli on. Imbriani, Vendemini e Antonio Gaetani « di Laurenzana. Gli altri professano la dottrina « sulla azione dello Stato » Continui: « è anti-repubblicana l'Estrema Sini- « stra? 11tfenoche mai. Tutti i suoi membri « - non esclusi, forse, gli irregolari - hanno « in cuor loro, la 1·epubblica; nel suo avveni- « mento, non scorgono che una questione di « tempo e di modi. » Soggiungi che « questa varietà di tendenza, di « aspirazioni rendono il radicalismo parlamentare « più plastico, più attivo, e più adatto allo studio « ed alla soluzione (?) del poliedrico problema poli « tico-sociale. » Ora se tu vuoi che l'Estreina vada al governo « col bagaglio delle sue idee », e l'affermazione non fa una grinza sola, come ti par possibile e cònciliabile la responsabilità del potere, che esige unità di concetto e cli azione, colla varietà poliedrica dei pensieri, che ho riportato, colle tue stesse espessioni? L'Estrem,a, come viene descritta da te, potrà combattere un· gabinetto con ardore, con efficacia, con differente intensità di assalto. Ma - al governo - l'utile varietà dell'opposizione deve essere necessariamente convertita nell'omogeneita salutare dell'azione. Altrimenti, i Ministri finiscono - ed è succeduto - a farsi l'opposizione tra di loro. Ed in tal caso, l'unico effetto che se ne ritrae è questo: la macchina viene colpita dalla paralisi. S'arresta e non fa un passo avanti. Dùnque, i tuoi elogi - e meritati - devono essere attribuiti all'.t:strenia, come opposizione: come partito di governo, costituiscono una sua intrinseca debolezza. Quindi, errore nel numero: errore, nella valutazione utile del suo bagaglio g°'·ernativo. Tu dici: l'Esl1·ema non negò mai il suo voto ad una legge buona, da chiunque venisse. Con ciò, vorresti affermare che essa è pur capace di atti positivi. Fermati un minuto a pensare. I voti positivi dell'Estrema, ai quali alludi, furono sempre dati nell'interesse diretto e immediato del
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