54 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZESOCIALI si costringesse a tacere, scriveva: < Noi cercheremo di provare come questa formola della lotta delle classi, scritta sulla nostra bandiera, che molti ripetono macchinalmente a guisa « di campane a stormo » sia cosa meno semplice, che a spiegarla concretamente è d'uopo, nei diversi paesi, ed alle differenti epoche, più perspicacia e ponderazione di quanto essi credano ». Protesta altrove, contro il fanatismo stupido di quei puritani, pei quali Marx è Dio e Engels il S\IO profeta, i quali trattano da disertori e quasi da anarchici, ingiuria mortale, coloro che non avessero condannato i rivoltosi di Sicilia. Gli stessi < puritani » avendo scomunicato Loria, colpevoli di aver criticato la teoria del valore di Marx, furono caratterizzati, ben giustamente dalla Critica Sociale in questi termini: < Essi hanno ridotto per conto Loro il socialismo ad uno sparuto numero di formule, aridamente matematiche; delle quali essi si servono unicamente per esercitare un'azione negativa e repulsiva, non solamente al di fuori, ma in seno stesso al pa1•tito : a tale da credersi a nozze quando vien loro fatto di provocare un disaccordo, lanciare una scomunica, precipitare una scissura ». Quelle che cosi parlano sono voci isolate : appena intese nelle pubbliche discussioni : si vota, ed e~se rimangono completamente soffocate. L'opinione della maggioranza ha forza di legge; questa opinione è quasi sempre la più s·uperficiale, è quella che si presenta sotto belle apparenze e facile a comprendere. Qui noi perveniamo ad un punto della quistione che se è proprio del partito socialista, si eleva, appo di esso esclusivame'nte, ad un grado di densità così grande da costijuire un carattere distintivo: il potere assoluto del numero, la compressione dell'opinione individuale, esercitata dall'opinione della maggioranza che risulta da un concordato fra opinioni vicine e dall'attrattiva che subisce la calca degli inconsci. Ad affermare la questione, confrontiamo con queste regole, che reggono la modalità d'azione del partito socialista, il sistema gerarchico della chiesa cattolica: quivi regna il principio d'obbedienza, son quivi dei capi riconosciuti e un termine dichiarato, di libertà individuale; tali capi, però, hanno ricevuto un'educazione che, per quanto assicuri la loro sommissione ai dommi, altrettanto li rende così consci della missione della chiesa, dei mezzi destinati per conseguirla che si è ben fortunati quando si può vederli esercitare con intelligenza il potere di cui essi sono investiti e riconoscere esattamente la direzione da seguire. Prasso i socialisti l'impulsione della maggior parte è la forza sovrana. Non sono capi esplicitamente riconosciuti, ma di fatto esistono dei capi: gli uomini più abili a determinare questa impulsione a servirsi di quella forza. Costoro non sono nè i più sinceri, nè i più sapienti. L'uomo sincer.:> è troppo preoccupato a fondare le sue idee nella realtà e svilupparle logicamente, perchè possa studia,·e le passioni della folla, spiare i suoi movimenti, attendere il momento di coglierla e dominarla. I soli capaci ne f?Ono, l'amb.izioso che agogna il dominio, il vanitoso che si ricrea della sottigliezza del suo spirito, e scorge una testimonianza della propria forza nella facoltà di gabbara altrui. Costoro, sopratutto, hanno interesse di far credere che il voto faculta ognuno a manifestare la propria opinione, ad ottenere che la decisione della maggioranza abbia forza di legge. Una maggior,i.nza inconscia, ligia ali' impulsione del momento, guidata da alcuni ambiziosi, è tutto ciò che costituisce « il Partito ». Chiunque entra nel partito, deve fare astrazione della propria personalità, servire il Partito vale sacrificarsi alla sua causa. La sua forza e la sua intelligenza appartengono al Partito; egli deve usarne a profitto del Partito • medesimo. Se egli ha studiato a fondo una quistione sociale, non trascm·ando alcun fatto e ragionandolo, secondo la logica del suo spirito, è forza che egli venga ad esporre l'opinione che egli s'è cosi formata al giudizio del Partito, e se la maggioranza prende una decisione contraria a quella da lui proposta, sarà. costretto non solamente a sottoporsi, ma anche a difendere publicamente quella decisione che egli crede erronea. Per pretendere, d'un'uomo pensante, una simile abdicazione della sua personalità, bisogna stabilire, a priori, che la maggioranza à sempre ragione; val quanto dire, che in una moltitudine istintiva vi ha un senso più giusto e più preciso del momento dell'evoluzione sociale. di quanto in un indivifoo conscio; che cento individui presi a caso, sotto ques:o rapporto, valgono esattamente cento volte l'uno qualsiasi fra di essi; in una parola, che la coscienza non ha nè parte, nè effetto. Da ciò, a dichiarare esatto ogni fatto compiuto, sol perchè egli si è compiuto, non v' ha che un passo. I socialisti non hanno indietregiato di fronte a questa conseguenza « oggi, dice l'uno di essi, l' interesse della borghesia Italiana prevale sugli interessi del proletario». Ciò è innegabile e fatalmente necessario, come è fatalmente innegabile, appesando di due chili un piatto della bilancia e d' un chilo l'altro, che questa propenda dal maggior peso. Questo fatto è necessario e, nella sua naturale necessità, egli è ugualmente giusto. « L'uomo che così ragiona vuol provarci come i socialisti non siano utopisti ». Ma non è quivi da illudersi: ciò che il socialismo detto scientifico, chiama « fatto », è fatto < positiv<',. nella sua materialità immediata; fatto esprimibile in cifre e registrabile in una statistica. Esso non tiene ver.un conto di ciò che sfugge alle sue misure, nè delle condizioni d'animo, che i fatti rivelano all'osservatore perspicace; nè delle tendenze che si deducono a via di riflessione, dallo studio esatto delle azioni. Non è quindi a stupirsi, se i socialisti distinguono solo due modi d'azione possibili: l'azione legale o la violenza. Essi sembrano sconoscere completamente che possa esistere un'azione extra-legale, esente dall'impiego della forza., e capace di produrre resultati «positivi». O1·a comprendiamo, di legieri, perchè il partito socialista non vede che il lato economico della quìstione sociale, e come può farsi che, per lui qualun-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==