RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LET'fERE E SCIENZE SOCIALI 53 luzionario; ma rappresenterebbe un certo socialismo. Non c'è che dire. Tutto questo, però, rapi,resente1'0bbe anche un periodo passeggero, una misura transitoria; il programma vero, continuato del partito socialista di governo sarebbe assai diverso, anzi onninamente antinomico del primo. Vediamo. * * * L. A. Vassallo espone con rara chiarezza e con ammirevole concisione il programma del nuovo partito socialista di governo nei termini seguenti: « re- « stringere le funzioni dello Stato, rafforzandone così «. la vigoria e la potenza ai soli scopi logici a cui è « chiamato: - la difesa delle istituzioni contro i < nemici interni ed esterni e l'augusta amministra- < zinne della giustizia - Null'altro; assolutamente « null'altro ». Perchè non cadano dubbi sul valore che egli assegna a questo programma, ne esamina alcune parti. Perciò a chi potrebbe supporre che in una monarchia socialista aleggiasse lo spirito- del socialismo di Stato risponde deridendo tutte le leggine protettrici del lavoro. Poscia fa una carica a fondo contro l'azione esercitata dai dicasteri dei lavori pubblici, delle poste e telegra(i, dalle finanze, dall'agricoltura i1,dustria e commercio. Spietato sopratutto si mostra contro il ministero della pubblica istruzione e desidera « che ciascuno s'istruisca come, quando « e dove vuole: e se non vuole, faccia quel che crede: « è una cosa che non riguarda altro che lui ». Non discuto la bontà intrinseca di questo programma ( che non è quello della Rivista); nè mi dilungo a dimostrare la intrinseca contraddizione, che vi sarebbe in una monarchia veramente socialista tra la conservazione del massimo privilegio pol,tico in una famiglia e la necessità di abbattere ogni privilegio economico tra i cittadini; ma mi limito ad osservare che il programma di questo partito nuovo di governo può essere tutto meno che socialista; ché esso anzi è antisocialista per eccellenza. Santo Dio I Il programma che riduce al minimum l'azione del governo - alla difesa delle istituzioni e all'amministrazione della giustizia - è il programma di Spencer, di De Molinari, di Pantaleoni, di Pareto, di Martello; è il programma dei più convinti liberisti, cioè dei più arrabbiati e irreconciliabili nemici del socialismo. Vedi, intanto, strana coincidenza: mentre L. A. Vassallo proclama la ma•sima libertà della ignoranza in nome di una :Monarchia socialista, il Congresso socialista di Londra vota un ordine del giorno di Kein Hardie - un inglese semi anarchico - in favore della gratuità dell'istruzione e dell'educazione dal Kinder garten all'università, e respinge un emendamento, che tendeva a restringere la gratuità agli scolari, che mostrassero particolari attitudini negli studi! E cosa stupenda riuscirebbe tra noi questa libertà della ignoranza, che lascia arbitri i fanciulli, i contadini, i minatori, la grande massa degli analfabeti, che non conosce il valore dell'istruzione e se lo conoscesse non avrebbe i mezzi di procurarsela, d'istruirsi oppur no: si può vivere sicuri che siffatta lihertà sotto la Monarchia socialista, meglio che sotto la Monarchia borghese assicurerebbe ali' Italia il pel'- petuo primato dell'analfabetismo (1). Tutto sommato mi pare esatta e giustificata questa conclusione: la Monarchia socialista sarebbe una cosa vecchia cui sarebbe stata apposta una etichetta sbagliata. Nell'opuscolo, che si legge con piacere - è supeefluo avvertirlo trattandosi di uno scritto del simpatico Gandolin - c' è in ultimo la nota paradossale, il voto emozionante. Sentite! « Come c' è stato un papa nazionale - Pio IX - « può essere che un papa pi11mente socialista e ita- « Jiano, uomo e pensatore commosso dalla rigenera.- « zione del suo paese, s'affacci in un giorno di festa « solenne, alla storica loggia basilicale, e gridi con « voce paterna sul popolo: « - Benedite, gi·an Dio, questa nuova Italia I » Commosso anch'io, misero verme della terra, a questa finale evocazione quarantottesca, m'inchino e taccio. Ma la Nionarchia socialista è proposta sul serio dal suo autore? Non lo credo allatto. Luigi Arnaldo Vassallo non è vero ed autentico, che sotto le spoglie di Gandolin; egli, perciò, non volendo guastarsi il sangue seri vendo sul serio e volendo fare la critica delle istituzioni, sacre pel Regio fisco, ne ha fatto la caricatura. Gandolin legittimamente si è compiaciuto delle venti edizioni che entro una settimana si sono fatte del suo opuscolo, ed incoraggiato da un successo incredibile in Italia promette un libro di polemiche. Le sballi ancora più grosse in questo libro·di polemiche ed avrà cento edizioni in un mese al più. Egli avrà continuato nella canzonatura ed avrà dato la misura giusta di questo popolo nostro, che ai ragionamenti esatti ed alle dimostrazioni storiche e scientifiche preferisce una raccolta di pupazzetti illustra ti; e nessuno in Italia li sa disegnare e illustl'are meglio di Gandolin. Lo ZOTICO. Il socialismo non è sempqlinciestiùoisnteomaco. (Continuazione, vedi Num precedente) II. Valeva egli la pena d'atteggiarsi a innovatore per rappl'esentarci ancora una volta questa miserabile commedia di cui noi siamo, da lungo tempo, lo zimbello? Gli uomini più intelligenti del partito socialista comprendono, pertanto, come non si possano semplificare arbitrariamente le quistioni, astrazion facendo degli elementi che sconvolgono queste soluzioni comode, di cui il bello ordinamento seduce a prima vista gl' inumerevoli nemici nati della riflessione. Tu rati, difendendo un'ultima volta la tattica elettorale dei milanesi, prima che, a nome della disciplina, lo (I) In altra parte della Rivista publichiamo una statistica dell'analfabetismo; i lettori vedranno che bel posto à J' Italia! N, d. R,
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