50 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Dobbiamo o no aver fiducia nel terreno? Il seme che vi si sparge deve dar frutto se chi lo sparge adopera i mezzi più acconci alla coltivazione che l'arte agraria consiglia. Il ten•eno è la vem, infallibile cassa di rispa1·mio da cui ciascuno, in fior di stagione, è sicuro di ritrarre il frutto del capitale che giudiziosamente vi impiega. Ciò ammesso, come cosa indiscutibile, è il terreno che alla fine del raccolto si sdebiterà verso tutti i cooperato1·i dell'interesse del capitale, monetario o in na- •tura, che ciascuno di essi avrà immesso nella società. •Questo è il concetto fondamentale della colonia agricola cooperativa sistema Girio. Ma si dirà : come si regola l'ammissione in società nella colonia di tutte queste merci, di tutti questi capitali (terreno, braccia, generi, foraggi, attrezzi ecc.) cosi diversi? ~ qui la trovata del Cirio: La colonia, legalmente costituita, è rappresentata da una commissione amministrativa, di cui uno dei membri ha la firma come delegato. Ora il principio è questo: qualunque capitale - sia mobile che immobile, sia fisso che circolante - venga immesso nella colonia dev'essere quotato nel suo valore all 'allo dell'immissione e rappresentalo cla ùna ricevuta agricola, co1Tispondente al 1,alorn del capitale immesso, ricevuta che viene rilasciata al socio o colono immittente. Questa ricevuta, perfettamente legalizzata, è girabile, frutta un interesse di 2 cent. al giorno ogni 100 lire, da calcolarsi dalla data della sua emissione e da esigersi in fine del raccolto insieme al capitale che rappresenta. Queste ricevute saranno convertibili in denaro, solo a raccolto compiuto, dalla cassa sociale. Queste ricevute che in una vasta azienda accentrata con larga circolazione fra il pubblico potrebbero esser falsificate, non potranno mai esserlo quando siano emesse da piccole aziende quali Cirio immagina e quando la loro circolazione sia soltanto locale ; allora essendo il credito concesso cosa nota a tutti i coloni e a tutte le persone con essi in necessarie relazioni, e potendosi quindi facilmente conoscere la verità, sarà eliminato ogni pericolo di falso o frode. * * Ora vediamo il funzionamento pratico di queste colonie. Come abbiamo detto, la colonia è amministrata e rappresentata da un piccolo consiglio di cinque membri scelti dai coloni stessi. Questi consiglieri per turno avranno la firma della colonia; uno di essi sarà delegato a reggere la cassa. All'atto della consegna qualunque capitale immesso nella colonia verrà apprezzato in hase al suo valore attuale e il proprietdrio che se ne spoglia ne ritirerà ricevuta sulla quale s~rà marcato il valo1·e attribuito all'articolo. Tutti i capitali saranno divisi in cinque categorie: l. Capitale fonàiario, cioè terreni e fabbricati annessi, .. 2. Scorte vive e morte, cioè bestiame, attrezzi, concimi, mangimi ecc. ecc. 3. Sementi e vettovaglie, cioè generi, vino, olio, paste, coloniali, biancheria, indumenti, vestiari ecc. 4. Prestazioni d'opera. 5. Moneta contante. Sui capitali della ia categoria verrà calcolato l'ammortamento in cinquant'anni; su quelli della 2a in dieci anni; su quelli dt' lla 3a in tre anni; quelli della 4 e 5a verranno addirittura rimborsati in un anno. L' interesse annuo è uguale per tutte e cinque le categorie ed è di 2 cent. al giorno ogni 100 lire. La coltivazione del (ondo si fa in comune, ed è il reddito netto del terreno quello che alla fine del raccolto deve ricompensare tutti i soci-coloni in proporzione dell'opera che ciascuno sotto qualunque forma ha impiegata al risultato finale della produzione rurale. Cosicchè tutti sono, in varia misura sì, ma tutti interessati a che la produzione sia massima e il risultato finale economico migliore possibile, perchè da ciò deriverà il maggior utile per tutti e per ciascuno, precisamente come lo sono gli azionisti d'una banca perchè il dividendo sia maggiore onde maggiore sia quello che spetterà a ciascun 'azione. Con questa differenza che le azioni, ossia le ricevute della cooperativa agricola hanno una base incrollabile - il terr.Jno - mentre che le azioni delle banche tutti sappiamo, perché l'abbiamo visto e forse anche provato su quali basi incrollabili esse poggino I E quale sarà il dividendo sociale della cooperativa ? Sarà il reddito residuo del fondo, pagate tutte le spese, tutte le prestazioni, tutti gli ammortamenti ai vari cooperatori e dedotta anche una quota del 10 OtO almeno di previdenza per gl' infortuni meteorici e del lavoro, per tenersi al sicuro dalle disgrazie di varia natura che possono compromettere un raccolto od una porzione di esso. Cosi, se per esempio, il reddito netto della colonia, depurato come sopra, risulterà alla fine dell'esercizio di 10.000 lire, e la somma totale delle azioni ossia delle ricevute agricole emesse, fosse di 200.000 lire, è evidente che ogni ricevuta di 100 lire avrà diritto a ritirare dalla ca:,sa sociale 5 lire di dividendo. Cosicché Tizio che avesse immesso nella colonia un paio di buoj del valore di 1000 lire, ritirerà sulla sua ricevuta un dividendo di L. !::O, beninteso oltre la quota d'ammortamento che gli appartiene secondo la categoria di cui fa parte il capitale immesso, che in questo caso, essendo la 2a avrà l'ammortamento in dieci anni; Cajo, che avesse immesso sulla colonia del vino per il valore di L. 2000 avrà 100 di dividendo, oltre la quota d'ammortamento che gli spetta per la categoria 3a di cui il vino fa parte; Sernpl'Onio che avesse prestato lavoro personale per L. 500, dopo essere stato rimborsato dell' intere L. 500, poichè le prestazioni di 4a e 5a categoria si rimborsano per intero, prenderà anche un dividendo di L. 25, e così di seguito. Quanto al proprietario o ai proprietari primitivi del fondo colonico, oltre la quota d'ammortamento
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