RIVISTA POPOLARE DI POLITICA DETTERE E SCIENZE SOCIALI 27 « zione delle menti e degli animi, quella profonda « trasformazione delle idee e dei sentimenti, onde « dov1·à uscire il nuovo ordinamento sociale a èui « i socialisti aspirano. La forma animatrice del « movimento socialista del nostr'o tempo non è nè « può essere l'applicazione d'una formola scienti- « fica alla vita; ma un sentimento e una coscienza « sempre più chiara della dignità umana, e una « fame e sete di giustizia sociale, che solo un'onda « nuova di tali idealità morali e religiose (?) po- « trà spingere e dirigere nelle vie non ingan- « nernli del bene» (1). Il metodo apriori5tico, nella !>cienza e nel socialismo, dev'essere abbandonato e so~tituito dal metodo positiro. li socialismo degli scrittori deve 1·ituffarsi nel1' onda del sentimento e delle aspirazioni popolat·i: od in altri termini, i principii cld socialismo, i principii orga11ici e fondamentali devono essere 1·icavati, non già da un'ipotesi astratta, da una legge che si supponga governare l'univers'l, da un fine recondito attribuito alla n1tura, m1 dall'o3set·vazione dei bisogni e dei sentimenti della società in cui viviamo, e delle loro trasformazioni, e delle loro combinazioni sociali che ne scaturiscono. Noi procureremo, in un libro di prossima pubblicazione di attenerci a questo metodo; e dimostt•eremo così pt·aticamente l'indipendenza del socialismo dalle varie teoriche scientifiche e filosofiche, cui es;o, ad un dato momento, si trova congiunto (1). SAVERIO MERLI~O. IlProgreslsaoRiforsmoaciale. Un fatto, che per l'indole sua, abbraccia infinite condizioni di tempo e di luogo, e che oltre a confondersi colla storia dell'umanità, si connette eziandio con quella del cosmos e delle sue leggi, non potendo essere mai abbastanza analizzato nè sintetizzato in modo chiaro e completo, rimane sempre allo stadio di sintesi confusa ed indistinta. Or se avvi concezione, che debba andar soggetta a queste difficoltà e deficienze, essa è appunto quella con cui si tende a definire e tracciare la forma e la sostanza di ciò che dicesi progresso umano, riferito alla specie, dalle sue origini ai giorni nostri. È vero che la questione ebbe a fare un passo mercè le feconde indagini ed il metodo, che ci vennero offerti dai rigorosi e felici procedimenti della filosofia della storia. Ma cotesta via nuova ed efficace anzichè togliere le difficoltà, finì col metterle in sempre maggiore evidenza. Poichè l'odierno determinismo scientifico, se da un lato ebbe a liberarsi dall'apriorismo assoluto, e da tutto quel- !' insieme speculativo, che partiva da ipotesi non vagliate perfettamente al doppio controllo della ragione e dell'esperienza, dall'altro fu esso appunto che al (IJ Ales,. Chiappelli, • Darvinismo e Sccialismo, • Nuova Antologia, 15 febbraio 1895, proposito riusci a rendere necessario per la entità del metodo una somma d'osservazioni, che ripetiamo si confonde coli' infinito. Il carattere puramente formale e ristretto nel senso storico, che per il passato mantenne aspetto ideale alla questione, venne surrogato da ciò che ormai si considera come un frutto del presente materialismo scientifico. Ed infatti nello stato attuale della filosofia naturale, non vi ha nessuno dei suoi anche più ideali, ma sinceri cultori, che non ammetta. ormai come certa ed anzi innoppugnabile lc1,massima. del Moleschott enunciata nel suo lavoro « La circolazione della vita»: la materia governa l'uomo. Sicchè insieme all'economia e alla sociologia (Veggasi il mio: Quadro sintetico di una nuova classificazione delle scienze e delle arti), benanco l'igiene e la morale, che fanno capo all'educazione fisio-psichica. dell'uomo, devono essere subordinate ad elementi qualitativi e quantitativi della materia, in armonia collo sviluppo omogeneo e graduale della forza. Li studi della fisica e della. fisiologia applicati all'individuo umano, ma ancor meglio quelli della metodologia statistica riferiti all'uomo collettivo, in conformità della legge dei grandi numeri, hanno messo in piena evidenza, che come in pedagogia sviluppo fisico e sviluppo psichico devono andare di pari passo per l'educazione dell'individuo, così deve aver luogo ed anzi in guisa più spiccata ed imprescindibile, per l'ente collettivo. È la massima dura, che l'uomo vale quanto mangia, non essendo che un corollario dell'altra testè citata : la materia governa l'uomo, se può andar soggetta a rarissime eccezioni nei casi individuali, è assolutamente vera per una somma abbastanza grande d'individui; p. e. quelli di una regione o di una nazione. In maniera che il ve1·v grado di civiltà o di progresso d'una re~ gione o nazione, non è dato dal valore e dalla produzione intellettuale, non di rado sterile ed oziosa dei pochi privilegiati, che stanno alla vetta dei più elevati str.iti sociali, ma bensi dall'equa ed armonica diffusione di benessere, estesa a tutte le classi. Ogni esquilibrio eccessivo in questo senso fra la classe cosi detta dirigente, e gli strati sociali inferiori, dal1_' immenso stuolo dei lavoratori alla piccola bo1•ghesia delle città e delle campagne, è di per sè cagione doppia e anzi multipla di ristagno ;-o di decadenza, non solo civile e morale ma puranco industriale ed economica. Il problema largo e complesso del lavoro non solo manuale ma anche funzionale psichico, riflettente l'organismo sociale, è un problema oltre che di giustizia, di utilità e di salvezza per tutti. Esso risolvesi in un grado abbastanza elevato dei salari, cui risponde un regime sufficiente di alimentazione e di risarcimento, anzi sviluppo, nel meglio delle forze vive delle classi operaie. Queste hanno al101•a la possibilità di mandare in effetto una produzione industriale agricola e manifatturiera, con un lavoro non superiore alle loro forze e coll'attenzione e intelligenrn necessarie perchè la mano d'opera dia il massimo possibile frutto. li che insieme all'adeguato consumo da parte della gran massa dei lavoratori, importi1 ad un tempo, incremento ed equa.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==