24 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI me sanno i lettori, i socialisti decisero di appoggiare nel ballottaggio il Zuccari, candidato republicano. Capirono finalmente, ciò che sembra paradosso, che astenersi non è ritrarsi in disparte dalla lotta, ma ... votare senza schede, e poi che rnlando o astenendosi i socialisti influiscono sul risultato, sempre, sarebbe un assurdo prestare la loi-o fol'za a chi più conviene d'indebolire. Ancora tutto lo spirito <lei socialisti italiaui, ufficiali e bollati, spiccia fuori più vivo da alb·i elementi. Il Pl'Of. Pizzoruo quando furono re!-pinte le proposte ragionevoli esclamò trionfante: abbiamo battuto i superuomini! I supe1·uomini, per chi non lo sappia, erano Turati, la Koulichotf, Bissolati, Ferrer·o, Pullè, Lab1·iola, Zerboglio. .--\ncora. Un lavoratore riassume meglio il pensiero collettivo: bisogna che i socialisti bo1·gh,•si si proletarizzino, perchè l'istinto delle masse Ì' superiore alla scienza e alla intelligenza della borgliesia! Ah si? Omar non ragionarn diYersamente quando. incendiava la biolioteca di Aless:md1·ia; nè e,·ano mossi <la diverso spirito i cristiani che demoli1·ono i capolavoi-i dell'arte pagana. E in queste masse socialiste prevalenti a Firenze c'è infatti tutto il socialismo dei primitivi r1·istiani, eh' es11ltavano i poveri di spirito per i qu11licredevano fosse fatto il regno dei cieli. (I) Perciò dissi che arern torlo l'amico 'freves quando osservò che a Firenze non si era ad un concilio ecumenico, si era tanto ad un concilio che i socialisti pareva rnlessero 1·pi eterc con qualche loro predecessore; la scien;,a ci lià torto? tanto peggio pei· la scien~·a! Ciò che possa darci nel futuro l'istinto delle masse non mi a1·rischio a profetizzai-lo; pel passalo nell'ordine politico-sociale ci dettero le Iacquei·ies, l'anabattismo, le orde del Cardinale Ruffo. Ora se dal passato si volesse argomentare d futuro, e se d11gli italiani si YOlesse1·0giuòicare i socialisti òegli altri paesi, purtroppo si dovrehbe conchiudei-e con l\Iacaulay e Gumplowicz clic -i nuoYi barbari ~0110 alle parte dì Europa. Contro il pericolo di questa invasione - almeno cont1·0 l'imminenza sua - c'è un correttivo: queste masse hanno cieca illimita1a fede nel YOio. Per istrada, agpettando che col YOto si realizzino i 101·0 ideali, si pu<'>essere certi, che le loro credenze si coPrrggeranno. Ma se si stancas;;ero di a~pettai·c? Ecco la mia pau1·a. l borghesi, i conscrvato1·i, le cla•si di,·igenti don·ebbcPo 1·endere meno penosa (IJ Questo spirito delle masse a Firenze e altrove e in altre occasioni si è rivelato pet· bocca di lavoratori coltissimi, Chiesa, Luzzari, Cabiauca ecc. La loro coltura non è stata sufficiente, però, per ••ttradi all"azione delrambiente. Intanto da quello che pensano e dicono le persone colte tra gli operai si può indovinare quale con• cetto io halia gl'incolti si facciano del materiali,mo ,torico, della lotta di clau, e del coll,ttioi,mo; la loro attesa, dovrebbero far sì che essi non si stanchino presto. Pensino che al rnto si potrebbe sostituire il fucile! E allora? .. A Filippo Tu1•,ni non isfuggì la enormità delle co.;;e dette e stabili te in Firenze e sopPaltuito la qualità pessima d<JIIOspirito che vi signoreggiò e pu1· lodando questa e quell'altra decisione sentì il bisogno <.L cercare e trovare attenuanti. Egli le trovò nella giovinezza del partito socialista e nel caldo di Luglio. In quanto alla gioYinezza, con un ottimismo che non mi pare molto sincero soggiunge: « La giovi- « nezza - pur troppo! - è un malanno di cui si gua- « risce. » Si potrebbe menare per buona la scusa se 1-ropr·iopoco innanzi, sullo stesso articolo, egli n, n avesse invocato appunto la giovinezza del J,artito pe1· ispiegare l'e~ito migliore del Congresso di Réggio-Emilia. " ·' >è è più fo1·tunato 1·icorrendo alrazione delle meteore e della s:rettezza del teatro. Turati sai re: « La meteora non domina soltanto il fio1·ire « dei campi e della delinquenza. Questa osserva- « zione, che ha apparenza di frivolo, è nel caso spe- « eia.le, assorbente e perentoria. Essa basta a spie- « gare - per UO\'e decimi almeno - il perchè di « quel ve,·o abito nevrnastenico, fatto di lassitudine « ed irritazione, che caratterizz6 congresso e con- « g,·essisti, in queste tre giornate di Luglio afri- « cano ... » Lasciamo stare i fio1·i dei campi; ma a me che - in parte insieme a lui - ho combattuto gli errori di Lombroso sulla influenza del caldo nella delinquenza, Filippo Turati, con,-enlirà che nnn mi accontenti della pietos:t spiegazione data alla genesi delle aberrazioni socialiste. Altri sono i fattori; e la canicola c'entra così poco che le decisioni del Congresso fur-ono preYistc e temute da me, da lui, da Pullè, da 1Iomigli11no,da giornali gl'an.:li e piccini socialisti b non socialisti. Furono prevedute. perchè erano noti i loro fattori, cioè il metodo sbagliato nella propaganda socialista, inadatta alle condizioni intellettuali e morali del proletariaio italiano. Questa è la ve1·ità, che indarno si vorrà celare o attenuare. . * • Una <:011dusio1wi,ntanto, si deve trarre da quanto è anenutn e la esporr6 coli'nsata franchezza. Se le classi lavorat,ici che costituiscono la massa <lei socialismo sono capaci delle aberrazioni denunziate e biasimate, la colpa maggiore spetta alle classi rli1·igent.i, cl1e da secoli tengono le prime in stato intelleltualc mi,er1·imo. Ed anebbero torto e commette1·ebbcrn gi-arn erro1·e le stes~e classi dirigenti se si ralleg1·assero oggi dello spettacolo che hanno dato i socialisti riuniti a Firenze. Pensino che questi
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