Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - - anno II - n. 2 - 30 luglio 1896

) I RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 23 conforme allo spirito nazionale ! Potete placarvi ombre de' nostri padri carbonari, mazziniani, massoni». Sicuro: il Congresso di Firenze fu tanto conforme allo spirito nazionale, che avrebbe potuto presiederlo Luigi Miceli, il patriota tipico. Continuando di questo passo in alt1·0Congresso si stabiliranno le .formule del giuramento sui pugnali, e sulla effigie di Marx che sostituirà il tradizionale crocifisso, eh' era ancora in onore in molti dei Fasci di Sicilia. I giornali tutti si sono occupati del caso DeFelice e non è d'uopo insistervi. Qui basta ricordare che il nominato Ercole - nè quello della mitologia, nè il guardabarba di Depretis entrambi morti da un pezzo - sorge aò accusare De Felice a mo' di bravo domenicano dei tempi del Santo Ufficio. Il deputato per Catania aveva 1·ubato, stuprato, ammazzato? Che! I suoi peccati erano assai pii1 gravi: non aveva pagato, stando in carcePe, dieci centesimi al mese e... - orribile dictu ! - aYern dato un voto favorevole a Di Rudinì. Nientemeno! Si capisce: il Congresso non avendo a sua disposizione una forca, voleva condannare il De Felice alla gogna. Il secondo reato era assolutamente imperdonabile. Perchè dette il voto a Di Rudinì? per impedire il ritorno di Crispi; per condannarne la disonestà; per gratitudine. Tutte sciocchezze, tutti pretesti inammissibili pei socialisti .. bollati. E come no? Il ritorno di Crispi al potere è desiderabile ; della sua onestà non c'è da curarsene; e in quanto alla gratitudine non c'è da tenerne conto nè in fatto nè in diritto. « Nessuna gratitudine si deve all'on. Di Ridunì per l'amnistia concessa: fu il popolo che liberò i condannati dai Tribunali militari ! » Ma il popolo ve li aveva lasciati per due lunghi anni; ma il popolo vi lascia ancora il Gattini ; ma il popolo avrebbe lasciato crepare De Felice nel Mastio di Volterra ; ma il popolo lasciò massacrare traquillamente i contadini di Sicilia .. ! De Felice era degno della fucilazione; invece ebbe baci, fiori ed applausi perché se subiecit laudabiliter. Chi conosce il Deputato di Catania sa che nessuna specie di viltà entrò nella sua temporanea sottomissione ; chi ne conosce il temperamento sa pure che non può tardare il momento .in cui egli ricambierà i baci e gli amplessi con tanti cazzotti. E saranno bene assestati contro questi inquisitorelli, che non potendo sopprimerlo - chi pu6 escludere la gelosia dai moventi della loro condotta? - vollero umiliarlo e menomarlo. Il caso De Felice è tipico per dare un concetto adeguato dello spirito che aleggiava nel Congresso di Firenze. Altri incidenti ed altri episodi lo illustrano e lo completano. Si propone, ad esempio, .di espellere dal' partito gli scellerati che ubbidendo ad un prepotente pregiudizio sociale, si battono in duello; e la proposta non naufraga o meglio non viene attenuata che colla ironia feroce di 'l'anzi; il quale proponé una aggiunta per espellere dal partito ... i suicida. A rendere facile il compito a quella specie di tribunale che deve espellere dal partito gl' indegni duellisti era da proporsi la istituzione di un confessionale socialista. Allora Claudio Treves sogghigna: noi siamo un congresso socialista e non un concilio ecumenico! J<..daveva torto. Riferendosi a questa nuova morale, che vorrebbe imporsi ai socialisti e che riuscirebbe alla più esosa tirannia il citato corrispondente dell'Italia del Popolo ha osservato: « Tutti erano di accordo, nè c'è bisogno di essere socialisti per questo, contro il duello, contro l'ubbriachezza, contro coloro che battono la madre (anche questo s'è tirato fuori) ecc. ecc.; ma tutti non possono essere d'accordo su ciò che questo cose bellissime e morali siano ridotte in articoli dello statuto socialista. Che dal socialismo possa o anzi debba nascere un'altra morale, superiore a quella della società borghese, sta; ma che questa nuova morale sia impoJta con regolamenti e sanzioni penali dal partito, questo non sta. È settario, è pretino, è illiberale e borghese tutto ciò. « Ora il Congresso ha mostrato, non solo in questa deliberazione ma anche in altre come quella della tattica, un certo spirito ristretto e settario e la smania di regolare le azioni degli individui fin nelle minuzie ; spirito e smania che, in sì al~o grado almeno, non si erano ancora manifestati. Con che gioia venne votata la mozione Danielli (i toscani sono i più feroci) per espellere gl' irregolari! » Quale sarebbe la condizione dei socialisti col trionfo dello spirito prevalente nel Congresso di Firenze venne riassunto stupendamente e argutamente dalla signora Koulichoff, con questa frase: colla nuova morale nessuno avrà dieci in condotta ! Colla nuova morale si dovrebbe concludere che verrebbe giustificata l'accusa rivolta dagli avversari al collettivismo e ciò è: che il trionfo dell'ultimo segnerebbe la soppressione completa della libertà umana. Per fortuna, la forza implacabile delle cose e delle condizioni Peali deve finire con l' imporsi ai socialisti, conducendoli a fatti contradicenti a' deliberati del Congresso, i quali saranno cosi dall'azion pratica talvolta modificati o corretti o annientati. Confodante è stato, per esempio, quel che avvenne a Roma pochi giorni dopo il Congresso. Co-

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