Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - - anno II - n. 2 - 30 luglio 1896

30 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETThRE E SCIENZE SOCIALI trici e gaudenti di « intellettualità » non hanno miglior posto in questo triste ospedale di quello che vi abbiano quelle altre classi abusate e devastate dalle peggiori abiezioni dell'ignoranza e della miseria. Questa scienza delle m::ilattie mentali va mettendo ogni giorno più a nudo la psicosi ignorata delle classi variamente intellettuali, forse ancora più acuta in quelle altre che io direi più propriamente « sentimentali ». L'Jacoby ebbe già a rilevare fra le cause di degenerazione anche quella « dell'abuso del potere»; ebbene. nel caso particolare, si può ag giungere che l'abuso del potere delle idee e delle emozioni sempre più complesse e raffinate, l'abuso direi della « gloria » in tutte le sue pilt o meno am biziose forme di esteriorità (codesta mania della ri• cerca tormentosa di esterio1·ità più o meno palese, propria anche agli scrittori e agli a1·tisti, è pure, io penso, fra i peggiori nemici del c,u•attere dell'uomo moderno - simboleggiando ancora nella nostl'a civiltà l'adolescenza delle antiche, e spe$SOi peggiori istinti dei popoli deg!1i di schiavitt1); que· sti abusi, di unita ad altri in~eparabili, portano seco fatalmente lo sfasciamento sempre più profondo,'· la disin~egrazione della macchiua psichica, la degenerazione. E ricever~a, la degenerazione produce, a sua mli a, i miracoli dell' Aste e del Genio; - le pili marnvigliose concezioni, i più alti poemi del sentimento e dell'intelletto; così pu1·e però, com'è noto, si fa causa teratogena delle infe1·iori aberrazioni, fra le quali anche: gl" infantilismi, i lemurianismi , i feminismi, i contor~ionismi, gli skopsysrni: decadenti, mistici, aristocratici, ecc. - stimmate psico-teratologiche della degenerazione. Ideale tipico di questa gigantesca orgia della vita moderna è il febbrile egoistico godimento a ogni costo; l'Arte di certi degenerati se ne ubb1·iaca (avida di veleno), e lo s;iinge e lo sforza nel sopraffi11e,nell'infantile, nel mostruoso. - Unicamente in ciò par che codesti demoniaci sentano e decantino la necessità di esse1·e del loro tempo e di precorrere !"avvenire! - Intanto, non è a nascondere che le intossicazioni passionali di questo egoismo maniaco (nnche sotto mentite spoglie altruistiche) producnno la lelteratu1·a più gustata dei nostri giorni. Così. in quello st<'sso ambiente già tanto suggestionabile pn nel'l'usi congenita o acquisi1a, si riproduce (tri~1e catena ininterrotta!) il germe di futuri pervertimenti; fino a che uo"ArLe nuova e fresca e poderosa, abbeverata nelle pure fonti della salute umana e sociale, ammaestrata dalla Scienza, non insorga a spazzare dai territori suoi, la mala infezione. Infine, la scuola antropologicalmoderna, sussidiata dalla speciale Neuropsicopatologia, va sempre più assodando nello studio psico-antropologico di tutte ~le figure geniali e distinte, (sia nel loro complesso somatico che in quello psichico) e delle loro manifestazioni intellettuali e artistiche, la stretta parentela dell'Arte colle varie forme di psicosi degenerativa, estendentesi anche per contagio, per aùtOsuggestione e per altre cause facili a rintracciare, alle folle e clientele letterarie. Ecco ancora , come si vede, un altro elemento nuovo che viene ad arricchire gli orizzonti della. Critica ('). F. PARESCE. PICCOLO MONDO ANTICO. (R,,manzo di A. Fogazza,·o) O piccolo mondo antico, in cui tanta grandezza si svolse di patriottismo e di fede, dalla resistenza di ì\'Iessina, dalla difesa di Roma, dalle gloriose giornate di Milano sino a Calatatimi, al Voltumo; da Goito e Novara a ::SanMartino e Magenta; o piccolo mondo che superasti col bagliore della tua gloria la luce stessa della poesia che ti aveva già preconizzato; quali ahissi hanno scavato fra noi e te le colpe dei padri! Chèse i morti santificarono quell'epoca col sangue e col martirio, quando la patria italiana avvolgevasi ancora nel mistico velo dell'ideale, i vivi però la sfruttarono per "la più parte, e la sfruttano ancora sì vergognosamente in lor pro, e tanto l'hanno vantata e commemorata e millantata, in sostegno di lor meschina. politica, che ce n'ha messo la nausea e il disgusto, e ci hanno irrimediabilmente diviso da loro; non come da vecchi e paterni compagni, ma come da. a,-r..,ganti padroui che han portato al potere ed elevato a sistema di governo le albagie tutte e i vizi della rivoluzione, di~conoscendo l'avvenire, non vedendo il presente, non sospettando neppure quali abissi ci dividono già da loro nel campo del sapere e della pratica, e presumendo che il mondo siasi fermato e compiuto noll'anno di salvazione 1860: di nulla facendoci grazia, se non di poterci ri~pecchiare ora per ora nel loro specchiatissimo patriottismo al mille per cento. . * * Io non dirò che questo libro sia di quelli che messi in mano una volta non si può lasciarli ol,c non sieno prima finiti di leggere: anzi, fino a metà, pt·ooede lento e senza interes::;c pe1·chi legge, il quale n::;pcLfa, e si compiace intanto dei pregi della rappresentazione, nell'ozioso svolgersi dei fatti, che oziosi appaiono purtroppo finchè non ispirino alcuna emozione, come qui accade fin solo a metà, e come in molti ('J l Fratelli Hocca, cosi benemel'iti delle Sci<'nze antropologichein Italia, hanno pubblicato di recente due studi molto interessanti su Leopardi e s11 Tasso, dai ,,uali prende le mosc::e questo a1·tic0Jo. n bc)li-.sirno • Saggio psico-Hntropolog:co » del Pa1rizi su « Giacomo Leopardi e famiglia• (Torino, Bocca-1806) é uno studio si può di,• quasi originale, per Ja organica ed elegante rjcapitc lazione e per la brillante larghezza di vedute~ sul « somb1·e amant de la mort, paun·& Leopardi,. come mi par lo chiamasse iJ Musset. L'alt··" q,i•,dio del Prof. L. Roncoroni sul « Genio e Pazzia in Torquato Tasso:. (Torino, Bocca-1896) ha, per sè stesso, e anche a cagione del soggetto,. intendimenti meno }arghi di quello del prof. Patrizi, limitato com' è nel campo quasi del tutto psichiatrico: pul'e è lavoro altrettanto egregio. Questi due studi, per quanto diversi completano nella mente del lettore la figurazione del pot:ta geniale e psicopatico.

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