Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - - anno II - n. 2 - 30 luglio 1896

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 35 -a impolpettare e rivestire i vecchi manichini , attingendo sempre la f{. magna scientia » nelle Yec- -chie ricette della filosofia trapassata, se bene qua e là ambiziosamente rimodernandole con gran parata di paroloni nuovi - unica concessione ai tempi ! Pur troppo, anche gl'intelletti più larghi e devoti alla Scienza non hanno ancor oggi idea di tutta la forza e ragion di espansione di essa nel campo letterario. Seguitano costoro quasi come gli altri (sia dell'antico volgo dell'Arte pandemia, sia del moderno volgo aristocratico) a servirsi ancora del vecchio arsenale, pur imprestando dal nuovo. Intanto - senza che gl'ingenui amici dello Spirito nuovo ne abbiano e~atta coscienza, o che gli ingenui o scaltri amici di quello antico se ne siano avveduti o degnino anedersene - questo vecchio arsenale è.... all'asta. Le scienze fisico-chimiche - iniziatrici della riforma nel metodo d'investigazione, cui la scienza mo-· <lerna deve perciò il suo sviluppo maravigliosamente rapido e fecondo - dopo di avere esercitato nel secolo scorso un'azione potente sulla marcia delle scienze fisiologiche, hanno potuto poi rendere, ai nostri tempi, u11altro segnalato servigio allo stu- -dio dei fenomeni della vita. Hanno aiutato a scom1 orre, una ad una, le costellazioni arbitrariamente :fittizie della Yecchia Psicologia, rese consistenti -dai funesti fanatii:mi dello spirito umano non ancora illuminato, e dall'azione del tempo; e han cooperato a far luogo nel firmamento snebbiato del mondo moderno alla comparsa di una natural costella- .zione per la quale s'orienta oggimai lo studioso investigatore nei mari della scienza della vita - voglio dire al sorgere della Biologia sperimentale. Ricostituita su nuove basi la Fisiologia, disfatti i brillanti fantasiosi miti della vecchia Psicologia, una nuova Psicologia sorse nella cui anima par che sia riecheggiato l'antico lucreziano : «tota ab sensi bus orta est ». Le funzioni psichiche hanno natural base in quelle fisiologiche, però non sono, in ultimo, che ma_ nifestazioni superiori di proprietà fisico-chimiche. L'elaborazione interiore e la relativa esteriorizzazione pratica del fenomeno psichico si riducono, in fondo, allo stretto e diretto determinismo degli organi da cui perciò sono dipendenti. :'\essun fatto psichico che non abbia sua ragione e modo di essere in una determinante che s' impone su su dalle pii1 intime e basse molle dell'essere tutto - volontà bruta della materia, quasi immaterializzantesi nell'ascensione: nessun fatto psichico - sia pure complesso, alto, cosciente, ideale; sia pure il più semplice e _basso istinto, distratto dall'incoscienza del- !' uso o della libidine subitanea - la cui spiegazione sia completamente all'infuori della fisiologia. In tal modo, la Psicologia « senza anima» come ebbe già a definirla il Ribot in opposizione a quella antica «coll'anima», riedificata sulle sue stesse ceneri, è entrata a far parte delle scienze positive : riconosce la stretta parentela della fisiologia, ed è fisiologica, ripudia la metafisica e si fa scientifica. Quella stessa dottrina, dunque, nelle cui fantasiose e brillanti speculazioni non è esagerato il dire che si perpetuas~ero secoli di e,~rori, macchiati spesso, e tuttora, di sangue umano; questa «scienza» dalla quale anche la Critica, specie lette1·aria, doYè attingere fino ad oggi il meglio delle sue espettorazioni rettorico-sentimentali e delle sue leggi piii che fantastiche di osservazione - rimane oggi inaccostabile agi' indotti parolai, se bene continuino essi ancora a gratificarsi scambievolmente del titolo di illustri e profondi «psicologi»; poichè a questa Psicologia non perviene chi non ha intelletto avido e 1·ispettoso del Ve1o. ?Ila non è tutto. Questa Psicologia basilare, fondamento naturale della estetica (insieme alle scienze mentali), non è la sola risorta agli orizzonti nuovi della Critica. Altre scienze, sia, come la Psicologia, rigenerate completamente sul vecchio tronco dallo spirito e dal metodo speri• mentale, sia affatto nuove, sono Yenute erigendosi, colonne incrollabili nell'edifizio del sapere moderno: scienze dico, non meno importanti , tra di per se stesse, che quale sussidio indispensabile nella ricerca della genesi meccanismo e processi (evolutivo e regressivo) del sentimento, del pensiero, dell'azione nell'uomo e nelle società. Così: l'Etnografia, la Linguistica, l'Archeologia preistorica, la Mitologia comparata, ecc;e infine, quasi nuove del tutto, l'Antropologia. la Sociologia, la Patologia mentale - triste coronamento direi quest'ultima dell'attuale edificio scientifico. Non pensò il Pope qual più profonda verità ch'egli non poteva intendere si na'>condesse in quel suo Yerso : « l'uomo è lo scorno e !"onor della natura!» Abbiamo, dunque, costituita ormai una storia naturale dell'uomo e dei gruppi umani nelle loro manifestazioni sane e nelle aberranti: e buona parte delle leggi natul'ali ineluttabili che gornrnano gli uomini e le cose ci è rivelata in tutto il loro impassibile fatalismo. Per cui già una Giustizia nuova deYe sostituirsi nelle menti alte all'antica, una Logica nuova, un Giudizio nuovo, una Critica nuova. Ma non basta. aucora. La moderna Patologia dello spirito umano (sdoppiamento di un genio meraYiglio o che scarnifica la propria anima pe1·discoprire l'abisso di miserie che porta in sè) è venuta compiendo quella rivelazione che potrebbe costituire da sola la stupefazione, il terrore più grande del-- l'umanità: l'uomo è fatalmente una macchina più o meno guasta e imperfetta, un etemo malato, la famiglia umana un immenso ospedale, dore relativamente pochi non accostano. Le classi produt~,

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