8 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI • * * Il socialismo riafferma nella forma definitiva, pii'.t completa ed organica, il principio che le rivoluzioni morali precedenti avevano a lor modo enunciato, e lo estende dal dominio del sentimento e delle cencezioni etico-religiose a quello della realtà matematica e della attuazione temporale. Esso richiama sulla terra la uguaglianza e la felicità umana che Cristo aveva posto nel cielo. Ifa scoperto il fondo dal quale le dottrine dei suoi precursori erano sorte: il gran fondo dei bisogni e delle aspirazioni umane, dalla ragion naturale della vita dell' individuo, che cerca la sua soddi sfazione e il proprio fine ne' rapporti colla vita sociale. Così il socialismo trae le sue norme dalla osservazione storica rinnovellata nel moderno concetto delle scienze positive. Nella biografia di nessun'altra costituzione si rispecchia così logica e conseguente la legge della evoluzione progressiva e dell'adattamento; dell'adattamento insieme all'ambiente storico ed alla assimilazione degli elementi esteriori. Da siffatta potenza assimilatrice ed evolutiva dipenderà, nel caso nostro, la vitalità, la espansione, il trionfo finale del socialismo. Ora è precisamente in Italia che il socialismo deve far prova di tale potenza, perchè in nessun altro paese d'Europa esso si trova ad agire sopra elementi così disparati; a principiare dalla costituzione etnica. una tavolozza dai colori più variati, per finire alle condizioni di sviluppo storico, di grado di coltura, di ordinamenti economici. Le scienze ci insegnano che stabili e fisse sono le leggi ma continua e multiforme è la manifestazione dei fenomeni ; uno il tipo, varie le fisonomie. Così la storia, costante nelle sue leggi, non conosce assolutismi nella applicazione dei fatti. Ora un organismo sarà tanto più maturo e forte quanto meglio rispecchia tale massima: quanto più cioè il suo movimento vitale procederà in armonia colla legge che lo determina; quanto pitt la sua azione sarà consentanea ai suoi caratteri fondamentali; - ma nello stesso iempo rapido il movimento, la1·ga, molteplice, elastica l'azione. A queste _considerazioni parmi debba ispirarsi la condotta del socialismo in Italia. Fermi i principii che ormai sono formulati nella dottrina marxista nettissimamente, tanto rispetto ai postulati quanto rispetto all'azione percio che l'attuazione del socialismo non possa essere che l'opera della classe proletaria; ferma la logica llGlle linee fondamentali, esso deve nell'aziorn: giornaliera, :nelle contingenze particolari far prova di quel liberalismo che è per eccellenza nella sua natura. Deve esser liberale e assimilatore conforme al carattere dei suoi generatori storici; dev' esser positivo, sperimentale, conforme al processo scientifico che esso rispecchia. Unita non è uniformità. Nel contrasto che si agita nel seno del partito devesi ravvisare un conflitto etnico fra lo spirito scientifico, attuativo, liberistico settentrionale, e lo spirito formalistico, contemplativo e assolutista meridionale. Dal trionfo dell'uno o dell'altro indirizzo può dipender la S0l'te della fase attuale del socialismo. li cattolicesimo, accentuando la politica dei gesuiti, stringe l'alleanza reazionaria per ristabilire il cerchio ferreo colle monarchie militaristiche, col conservantismo feudale e capitalistico, coll'adulterazione della coltura intellettuale. E ciò essenzialmente contro il socialismo, che esso riconosce,. ed a ragione, pel suo maggior nemico: appunto quale erede e rinnovatore del principio evangelico: l'umanesimo; del criticismo della riforma, e del processo delle scienze. Ci troviamo in un momento analogo. ma in ben diverse proporzioni di quello delle passate sante alleanze. Guai se il socialismo respinge da sè gli elementi che possono essere suo naturale nutrimento; e si rinchiude nell'assolutismo. Falsando uno de' suoi caratteri fondamentali e isterilendosi, non reggerebbe all'urto del suo grande aYVersario; e Yerrebbe rigettato addiet1·0 dalla via del suo progresso. l' rof. FRA~CESCO PULLi,. I PROFESSORI C MMEPIEGATI. (I) · Credo ritornerà alla Camera, la importante quistione sollevata già dagli on. Pansini e Bovio nella seduta del!' 8 Maggio. Il nuovo Ministro d' 1. P. per giustificare di avere denunciato il prof. Pantaleoni al Consiglio ::ìuperiore, dovette uscire in dichiarazioni, che hanno stup'ito, giustamente, tutti gl' intelletti più culti e liberi, e costituirebbero un novissimo giure, se, com'ebbi a scrivere sopra un giornale milanese, non si trattasse d'un piede in fallo, da cui l'egregio uomo saprà ritrarsi. Infatti: della Legge Casati, nata col peccato originale dell'incostituzionalità (2) e che « non vige di diritto » come osservano i prof. Cogliolo e Maj orana, all' infuori degli antichi Sta ti Sa1•di e della Lombardia; di codesta Legge, non mai passata sotto la prova d'una discussione parlamentare, e che pure, dopo 37 anni, ancora rimane l'unica < legge organica » delle nostre istituzioni scolastiche - di codesta legge antidiluviana, pure ammettendo rispettabile la sua spu1-ia e arbitraria origine, sta il fatto (I) Questo articolo ci pervenne in Giugno; ma come avvertimmo nel Numero precedente, ci fu impossibile pubblicarlo allora. La qui, stione trattata dal nostro Ghisleri colla sua abituale competenza non ha perduto alTatto di attualità. li prof. Bovio, che avrebbe potuto trattarla di nuovo e bene da1Ia cieca sorte fu escluso momentaneamente dalla Camera. N.cl.D. (2/ Vedi nella Lomba,-dia del 14 giugno, l'articolo in cui ricordo che ]a legge fu elaborata da una commissione di pochi professori e promulgata durante i pieni poteri del 1859, ch'erano stati concessi • per la guerra • ma non per la legislazione.
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