6 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERf.: E SCIENZE SOCIALI Che cosa resta a fare all' Estrema di fronte alla cecità della monarchia col servilismo dei monarchici? Continuare per la via battuta sinora ; ottenere tutto il bene che può ottenere, ed impedire tutto il male che può impedire, lasciando che le istituzioni e gli uomini si esauriscano e affrettino la loro fine. Fata trahunt ! Dr. N. CoLAJA:-1x1. ANALOGIE STORICHE. (Intorno alla tattica dei socialisti,. La questione ardente della tattica che ferrn nel seno del partito socialista è del pitt alto interesse, perchè la sua soluzione deciderà del prossimo avvenire del partito medesimo e insieme di quelli pitt prossimi e congiunti per qualche lato alle sorti •di esso. Nel vivo dibattito furono tratte in campo e sotto diversi aspetti le ragioni scientifiche della ·evoluzione e dell'adattamento naturale. Sarà utile richiamare e fermar bene nella mente anche le ragioni di analogie storiche. Ho detto analogie ; ma potremmo, e meglio, dire precedenti storici. Poichè i due organismi cui mi riferisco sono i precursori, remoti in ordine di tempo, ma stretti nell'ordine di figliazione, del moderno socialismo europeo. L'idea generatrice di esso ci appare come prodotto caratteristico del genio della nostra razza indo-europea; e si è affermata in tre ·momenti che segnano i punti culminanti della spirale della civiltà. In ognuno di questi momenti la dottrina, una nella sostanza, è apparsa sotto aspetto vario, in ragion dell'indole de' luoghi e dei popoli e del diverso stadio del suo naturale sviluppo. Lo stadio infantile si presenta nella forma delle dottrine etico-religiose del buddismo. h-i brilla il concetto umanitario d'una luce alta, semplice, assoluta. Ne' fasti del buddismo sta scritta la più grande epopea dell'amore universale. Semplici ed assolute erano le massime; e rigida la disciplina. La storia primitiva del buddismo è tutta un contrasto, profondo e Yiolento, per la fissazione d'un canone, per la organizzazione delle molte comunità particolari in una comunità « dei quattro punti cardinali »; per la costituzione d'un reggimento ecclesiastico. I congressi (samgha) dei seguaci di Buddha_da pochi mesi dopo la morte del maestro avvenuta circa il 480 a C., si succedono per lassi secolari, mentre gravissimi scismi si venivano determinando. Questa storia calzante e istruttiva della lotta per l'esistenza di un organismo religioso-sociale gioverebbe, pei casi nostri, studiare per compararla. Ma ciò a miglior tempo. È noto intanto come per gli errori della sua opera politica il buddismo cadde, nella sua patria originaria, nell'India. Grazie però alla virtù della dottrina liberale ed espansiva trionfò come tale al di fuori. Fra le parole del Maestro questa avea suonato ai discepoli: « Andate e predicate la mia legge ai popoli, a ognuno nella sua propria lingua». Il volgare fu difatti l'organo della sua propaganda e della sua letteratura; ma in quelle parole stava un altro significato che era: « rendere, nell'ammaestramento, ragione al genio dei varii popoli ed alla necessità delle circostanze ». Così la dottrina generatrice corse vittoriosa sopra 450 milioni di anime; quanti oggi conta il buddismo di seguaci, dopo una vita quasi tre volte millennare. .. * * La seconda e più matura affermazione si produce nel cristianesimo. É ormai provato che nèi rapporti intercorsi fra i popoli civili dell'antichità, le dottrine del buddismo dall'India si trasfusero nel bacino mediterraneo; e che specialmente se ne formarono dei focolari nella Siria e nella Palestina, presso la culla del cristianesimo, nei secoli che ne precedono immediatamente la nascita. Maggiore complessità di elementi e una più perfetta elaborazione di essi avean preparato un più ricco contenuto alla nuova forma. Et·ano i prodotti delle più antiche civiltà semitiche, per prescindere dalla egizia, che si assommavano coll'opera della nuova civiltà ariana in Europa, - la greco-latina. p;ra il punto di fusione di quella che può chiamarsi la seconda fase internazionale della storia. Gli studii recenti in ordine specialmente alla civiltà babilonese aprono vedute inattese sopra lo stato reale del mondo antico, sopra quella storia che comunemente eravamo usi incominciare dall'antico testamento, da Troia e da Roma; e, in una parola, apron nuovo orizzonte sopra i fattori economici e .filosoficidel nostro mondo cristiano europeo. Come le scienze positive ci hanno creato una concezione n11ovadell'ordine delle leggi e dei fatti naturali, così le scienze morali. procedendo sulla via, riaffermano il principio della continuità della materia e della trasformazione evolutiva degli organismi storici. Tale si considera l'organismo del cristianesimo: quale un prodotto dell'incrocio della dottrina buddistica colla concezione religiosa ebraica, mitigata e spiritualizzata dall'azione che la lingua, l'arte, la scienza dei Greci avevano esercitata nel mondo; e tratta fuori dal suo assolutismo individualistico dalla idea della universalità politica maturata dall' impero romano. Così nato esso trovossi a contrasto nel dominio intellettuale colle religioni politeistiche tanto più resistenti quanto piit serbavano di elementi preziosi e durevoli; e nel dominio sociale - politico a contrasto con le costituzioni economiche e giuridiche quali erano resultate a lor volta dalla combinazione dei sistemi commer-
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