RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI ci avrebbe condotto ad una catastrofe economica e militare. Maggiore e più benefica sarebbe stata razione del 1·adicalismo se nel dovuto conto esso fosse stato tenuto in Parlamento. « Se la Estrema, come osservai ad Enrico Ferri parecchi anni orsono, venne considerata come un lazzaretto politico se ne attribuisca la colpa non agli uomini, che la compongono, ma alla intolleranza e all'esagerato dinastismo di quei politici, che preferiscono cercare amici e cooperatori tra le file degli ex papalini piuttosto che nelle file dei 1·adicali, vecchi loro compagni delle prigioni e delle cento battaglie per la ricostituzione cl' Italia ». (Coi·ruzione politica 1 a Edizione, p. 86). Non e' è che la Camera italiana, che faccia sì che un partito che forma circa il sesto del totale, non abbia i suoi rappresentanti nella Giunta del bilancio, e nell'Ufficio di presidenza. Tanta intolleranza e tanto villano ed ingiusto esclusivismo non sono propri, - è d'uopo ripeterlo - che del parlamento italiano. • Di piì1 l'Est1·ema potrebbe dare e darebbe; piì1 energica potrebbe essere e sarebbe la sua azione se essa oltre che condannata all'ostracismo nel Parlamento non si vedesse e non si sentisse talora isolata nel paese, eh è molto peggiore dei suoi rappresentanti. Infatti molti mdicali arrivano a Montecitorio non pe1· le loro opinioni, ma non ostante le medesime. Yi arrivano per il loro valore personale, che per fortuna conta ancora qualche cosa nel corpo elettorale; ed arrivati spesso devono fare sforzi erculei per resistere alle pressioni degli elettori, che vorrebbero saper·li - loitt bonnemenl - gove1·nativi. Alla },'strema manca la forza a /e1·go che la spinga innnanzi, che la sorregga o la costringa a correggersi quando sbaglia; che la punisca quando tradisce. Si conosce alcun esempio di un Deputato di ],'strema, che non sia stato 1·ieletto dopo essere passato armi e bagaglio in un altro campo? Ecco un grande elemento di debolezza e di perrnrtimento nella nostra vita pubblica; e tale elemento risiede esclusivamente nel corpo elettorale è serYe ad assicurare la impunità nella politica tl nei rapporti t1•a mandanti e mandatari. Può e de,·e un gruppo parlame11ta1·ecome quello della Esl1·erna sinistnt accordare il uo appoggio a' ministeri, che hanno un p1·og1·ammaassai diverso dal suo? può e deve accordarlo oggi, in i:;pecie, al :1linistero Di Rudini ? :'.'lel passatò si trorn la risposta affermativa e l' operato ba arnto la sanzione della coscienza pubblica. Non mancano puristi, che vorrebbero / vedere ridotta l'opera del 1·adicalismo parlamentare ad una semplice parte negativa; ma per fortuna essi furono e sono pochi e rimasero e rimangono inascoltati. L'esempio che viene dall'estero ribadisce quello nostrano; e l'ha ricordato opportunamente Filippo Turati in difesa del voto dato da Giuseppe De Felice, socialista rivoluzionario, al ministero Di Rudinì: voto cli dispP.razione secondo il rappresentante per Milano, che poteva e doveva dat'Si ad un ministero da me qualificato sin dal suo presentarsi alla Camera come un pis aller. Ora sarebbe strano che i partiti più arnnzati stranieri abbiano potuto dare e diano ancora voti di fiducia a ministeri politicamente assai lontani da loro. e non possa darne l'Estrema sinistra al Ministero Di Rudinl. Non citerò il caso dello appoggio accordato da repubblicani, socialisti e anarchici - da Labouchère sino a Keir lfardie - a Gladstone, perchè questi era abbastanza liberale; nessuno, però sosterrà che Yon Caprivi fosse pii1 liberale dell'on. Di Rudinì, eppure non poche volte i . ocialisti tedeschi con Bebel e Liebknecbt - i Santipadri del socialismo italiano - lo sostennero contro uomini e partiti più reazionari. Parimenti non si citerà il caso dei socialisti francesi, che sostennero per parecchio tempo il radicale Bourgeois; ma è caratteristico il fatto di un articolo di Jean Jaurés in risposta a Rochefort, nel quale non esclude che i socialisti francesi possano votare in favore del ministero Méline che al Bourgeois successe e che rappresenta un ministero di combattimento proprio contro i socialisti (l ). Tutto dunque si riduce ad esaminare la opportunità e la convenienza, dal punto di vista degli interessi collettiri e di quelli del partito, dello appoggio che repubblicani, socialisti e 1·aclicali possano accordare ad un ministero monarchico assai lontano da loro. E risoluta la quistione di massima non m'indugierò ad esaminare il caso singolo dei rapporti tra la Estrema sini:slra italiana e il ministero Di Ru dinì. · L' ha esaminato Filippo Turati in occasione del caso Sacchi; ed è notevole che il socialista fuori della Camera abbia visto la situazione più perspicuamente e piì1 chiaramente che non l'amico Sacchi, che put' è vecchio di ì\!Iontecitorio. Quello di Sacchi e di altri, che altreYolte l'hanno imitato mi sembra un caso di daltonismo politico, che non ha fatto aYVertire la realtà della situazione parlamenta1·e e la grande opportunità e comenienza di appoggiare l'on. Di Hudini, se non altro per ragioni negatirn: per evitare il peggio. l!, il peggio sarebbe il ritorno al potere degli onoreYoli Crispi, Sonnino e compagni. (l) Vedi La Petite Republique del 7 Luglio 1896.
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