Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 24 - 30 giugno 1896

376 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI Se un libe1·tino, rotto' a tutte le arti della dissolutezza, cercasse nel SùO degenel'ato cervello un mezzo diabolico pe1· costringere al servizio di Venere la stessa V.i1'ginia,non potrebbe oggi trovare un me7.zo di riescire tanto probabile quanto quello di chiuderla in un istituto femminile di educazione. Si, l' « educazione morale » è completa, e nulla è uguale al desiderio lascivo, alla profonda lordura della sensualità, come il furtivo tacito lento svariato studio dell'apprendere, conoscere intendere la vita sessuale. La conoscenza è impedita dal velo trasparente della proibizione ma è illuminata dall'aureola del segreto nella dolcezza del peccato che alletta a investigare la scienza occulta, e questo studio - proseguito spesso per mesi e anni - raggiunge il suo scopo per tutte le vie tortuose e brutte alle quali sono indirizzati i pensieri e l'opera degli adolescenti. Questo conduce il genere umano nel fapgo perchè in modo turpe guasta l'animo del fanciullo sin dalla sua tenera formazione e rende la sua fantasia impotente e corrotta, onde viene poil'uomo incapace quasi di concetti nobili, puri, sereni. La menzogna è la radice d'ogni male. La menzogna educativa spruzza nel tenero embrione dell'anima del fanciullo lo spirito della doppiezza, e l'amore è visto solo con gli occhi velati dalla lordura. Non vi è antidoto piì1 efficace contro la libidine e la lussuria che la schiettezza. Nulla è per se stesso sconveniente, indecente: solo il nostro ragionamento lo fa tale. Perciò il falso pudore, la pruder·ie, è .così ributta.nte a un uomo veramente casto! L'unico sfogo veramente naturale e perciò morale dell'amore è il matrimonio; ma generalmente il matrimonio per la gioventù maschile della classe borghese non è possibile prima d'esser vicini al trentesimo anno; e ciò per motivi materialmente economici. Indirettamente la tardiva possibilità al matrimonio dell'uomo esercita la sua influenza sull'età matrimoniale della donna. Dalla condizione economica dipende la rarità dei matrimoni e la scostumatezza che ne deriva; e non è già al contrario come vorrebbero dare ad intendere i moralisti, quanto predicano, da quei scemi che sono che l'immoralità dei nostri tempi fa parere più gradevole all'uomo la vita da scapolo la quale rende possibili tutte le licenze. Il celibato è un sacrificio e un disordine e, generalmente nessuno vorrebbe rimaner celibe se le ragioni economiche non rendessero il matrimonio uno spavento. I bisogni naturali, specie per le donne, sono dunque sottoposti alle necessità del nostro ordinamento sociale; quale sia il 1·isultato lo dicono le sale anatomiche le prigioni gli ospedali e i manicom1. Ciò che rende piì1 triste l'osservazione è il fatto che non solo non c' è alcuna speranza che i l'apporti sessuali migliorino, ma al contra1·io si può prevedere ch'essi si faranno sempre più opprimenti. Perchè le condizioni economiche diYen1ano ogni giorno peggiori, onrle i matrimoni diminuiscono fra la borghesia e la scostumetezza e la prostituzione s'accrescono. Che avverrà? - Io sono destinato a conserYare la specie, - dice l'uomo -, lasciatemi compiere il mio dovere. Tu non lo puoi, - ghigna la fOcieià. - Non ti è permesso, - grida la morale. - Ma io lo devo, - prosegue la natura. D'onde l'infermità il martirio, la corruzione, il yizio, il delitto. La prostituzione, le malattie veneree, i crimini sessuali, in un tempo non molto remoto avevano appena una minima diffusione: essi nella loro attuale espansione - che come un'ulcera corrode la vita del popolo - sono il frutto dei 1·appol'li economici dei nuovissimi tempi. La prostituzione, le malattie veneree, i crimini sessuali vengono dunque da una forma di privazione, di fame : essi sono la fame di amore. E la brava morale gente borghese proibisce i drammi del Sudermann ed applica pudiche foglie di latta avanti le parti genitali delle statue degli dei! NòCCIOL'). ApropodsiutonrecenlitbersoulBrasile ci) Alessandro D'Atri, che, per pena inflittagli per reato di opinione da magibtrati all'ordine di Fra1Jcesco Crispi, ancora non può rivedere i suoi amici e compa gni d'Italia, ha pubblicato un'opera dilettevole e i · portante sugli ultimi avvenimenti politici del Brasi e, la quale spinge a considerazioni ed a paragon· a proposito dei fatti che oggi si vanno svolgend Italia. Il libro che costituisce un importante doc .nento della storia contempor ..nea del Brasile per I serie di notizie e di giudizii autentici che conti .1e, dati dagli uomini pubblici più noti di quella n Lione, si legge con quel diletto vero con cui si seg e un romanzo. Basta leggere le prime pagine di quest'opera per non lasciarla se non dopo averla letta tutta. L'arte tipografica e le numerose fototipie sparse pel libro contribuiscono ad aggiogare a questo il lettore. (1) Alessandro D' Atri = Uomini e cose del Brasile - Napoli, Tip. Tocco 1896.

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