312 Rl\tISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCtALI ed amicizia con partiti affini o meglio con partiti coi quali si hanno comuni molte aspirazioni e comuni i nemici; manifestarono una baldanza iroppo giovanile, talora infantile, ed una sicurezza di t,,ionfì immediati e sostanziali e lanciarono scomuniche, - che nulla avevano da .invidiare a qu&!le papali - contro coloro che osavano conservassero libe1'tà di giudizio e indipendenza di condotta, per quanto inspirata da rette intenzioni. Non mi drlungherò a documentare tutto ciò; mn, perchè caratteristici, citerò pochi fatti. Nel 1891, se la memoria non mi tradisce, appena ar1·ivato alla Camera uno dei deputati del gruppo socialista lo invitai amichevolmente a presentare una interrogazione su cerie violenze commesse dal governo cont1·0 i repuùblicani di Li,·orno. Mi guardò con un senrn di commiserazione, si strinse nelle spalle e mi mandò con Dio dicendomi sprezzantemente: non mi occupo di politica io! I motteggi, le insinuazioni, gli attacchi contro la repubblica sono notissimi. Quanto alla giovanile e irragionevole fiducia nel trionfo prossimo del proprio ideale mi basta ricordare che a Palermo, nel 18():3, qua~do i Fasci - e che Fasci! - pullularnno come i funghi in Sicilia ci fu chi proclamò Cavallotti e Imbriani gli ultimi - proprio gli ultimi ! - gendarmi della p1·op1·ietà p1·i·vata. Ora si è messo giudizio. Alla politica si cl'ede già: si lavora felibrilmente e sanamente daperlutto per la conquista dei pubblici poteri; la repubblica la si vedrebbe t1·ionfare di buon grado come un passo innanzi, ma non si spenderebbe un soldo nè una goccia di ~angue socialista per la medesima; e i fumi delle vitt01·ie parziali e dei progressi innegabili cl1e fa il socialismo in Halia non danno più alla testa e non fanno scorgere come certo e immediato l'anento di certi ideali, che ~ono possibili ma sicuramente remoti. :'\on ostante tutto ciò, non ostante queste correzioni Lenefiche, che sono state l'opera del tempo e della esperienza, rimango no alcune mende nella tattica del partito socialista italiano, che sarebbe desiJe1·abile, $parisse1·0. Rimane sopratutto: - I' imitazione rigorosa di ciò che si fa altrove e la imposizione di una identica tattica per tutte le regioni d' I tali a; - l'aYVc-rsione Ye1·so le alleanze .colle rnrie frazioni della democrazia, che non accettano i11tegralmente il progt'amma dei socialisti o meglio dei collettivisti: - il malrnzzo delle scomuniche contro chiunque non giu1·i e non operi i11 confo1·mità del sillabo socialista formulalo nei precedenti Congressi, che ora si vorrebbe pm·fezionare col sistema dei manda ti imperati-ci. Yi è poco da sperare che nel Cong1·es~) di Firenze si corregga ufficialmente la tattica del partito socialista italiano; si può, però, preYedere che l'insieme. che costituisco la intransigenza del medesimo non tarderà ad essere abbandonato. Vero è che le masse fanatizzate dalla precedente propaganda le si conservano tuttavia fedeli, per il mi. soneismo eh· è proprio delle masse; ma certi sintomi, certe impazienze e vorrei dire certe ribellioni sono daVYero confortanti. Così De Marinis, Casilli e qualche altro deputato socialista sono stanchi di una tatlica e di una disciplina che li menoma da un lato e li mette dall'altro in continua contraddizione colla grande maggioranza dei prop·i elettori; stanco della suddetta tattica, desideroso di aria libera si è dichiarato il Coluago nella lettera al Don Cliisciotte a propo:;ito della votazione di ballottaggio di Palermo e in un articolo - p1·imo di una serie - pubblicato nella Riscossa di Palermo; cominti della opportunità di una condotta di,·ersa si sono chiariti in toscana due uomini di grande valo1·e, il Bonardi e il Zerboglio; e, i11finP, siguificantissimo è il mutamento avvenuto in Turati e in Bissolati, che indubbiamente sono tra i pii1 eminenti e tra i più ascoltati nelle file del partito socialista iltaliano - e lo sono meri tamente perchè c1·edo il Bissolati il più completo, il più sistematico e ii piì1 sodo nella coltura economica, mentre ritengo il Turati non solo un polemista di primi:;simo ordine, ma anche dotato di un acuto senso politico. Tutto ciò fa bene sperare per l'aneni1·e; intanto con dolore si deve constatare che la g1·a11Je maggioranza del partito socialista italiano non segue costoro, che sono Yenuti a dirnrso e migliore consiglio o si mantiene fedele alla tattica intransigente, che viene ancora raccomandato da persone che godono di grande e giustificata influeuza tra le quali ricordel'Ò Barbato, Bosco e :--ìoèin Sicilia, Lercia e Chiesa in Lunigiana, .\gnini nell'Emilia et! altri dei quali non mi viene in mente il nome, altrove. Farò menzione speciale del Prampolini, che mi sembra, con gradis,;imo mio rammarico, com-erti to da recente alla intransigenza. !!, 1 ° Due parole sullo scomuniche. L1no dei primi, se non il primo ad esserne colpito fui io; che per ayer detto il vero in riviste e giornali, per essermi tenuto alieno dalle intolleranze, fui proclamato socialistoide .... e peggio. Non me ne curai e tirai dir·itlo per la mia sti-ada assistito dalla serenità della mia coscienza. Le scomuniche mi conservarono in eccellente salute e mi procurarono la soddisfazione talrnlta amara, di ,·edere confermati dagli avvenimenti i miei timor·i e le mie previsioni; di vedere accettati i miei modesti consigli da coloro che pii, aspl'amente li aYernno oppugnati. Il tempo con me si e mrsti·ato dan-e1·0 gala11tuomo. Che dire delle all1·e scomuniche recenti e minori? Se si ripetessero e dirnnissero sistema non potrebbero che get-
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