370 RtVISTA Di POLITICAE SCIENZESOOIA.1..t Tuttavia,in codestoprimo anno - e ciò è di composizione,di esperimento,di adattamento - qualche lacunapotrà esser rimastanellasodisfazionedel lettore ç-0m' è rimasta nell'attuazionedelnostroproponimento. Per far meglio duecosesonoindispensabil:i da w1a parte l'operositàdella Rivista, e cli questoil lettorennn dubiti; e/all'altraparte il favore continuoe la puntuale cortesiadegli abbonatie cli ci6 non dubilci la Rivista. ~~'...._,/"'-../"'-../~'-./ '\,./ '\.../........_,,,,..'-./"\J'~ ............ L'Ordinamento dell'Esercito L'assoluzione del generale Baratieri ha fatto le spese della. stampa per parecchi giorni. La sorpresa e la. indignazione manifestata in taluni circoli sono artificiose e non sentite perchè l'avvenimento era previsto ed atteso ; noi aggiungiamo ch'esso è logico ed anche giusto, informato cioè a quella relativa giustizia eh' è oramai la vergognosa caratteristica del!' Italia nuova, e che si compendia nella uguaglianza della impunità assoluta per tutti i gra.ndi delinquenti, che cooperano a rovinare la patria. Noi che giudicammo severamente l'ex governatore della Eritrea quando gli altri lo adulavano e lo paragonavano a Scipione l'Africano possiamo o 6 gi non commettere la viltà d' incrudelire contro un caduto e di affermare che nella terra dove si assolve un 'l'anlongo e non si processa un Crispi la condanna di 01•este Baratieri sarebbe stata una eccezione scandalosa. 'fra. breve, del deputato di Breno non si parlerà più, ed egli potrà anche ritornare a pr,indere il suo posto a Montecitorio e farsi liquidare una patriott.'ca pensione; intanto si parla con un certo interesse dell'ordinamento dell'esercito, che dovrà essere discusso tra breve innanzi alla Ca.mera dei Deputati e che potrà determinare una crisi parziale o totale del gabinetto Di Rudinì. E da. questa possibilità viene quell'interesse. Abba Ca.rima ebbe la virtù di richiama1•e l'attenzione pubblica sul nostro esercito, che ha divorato circa dodici miliardi e che non ha servito se non a p1·ocurarci delle disfatte in Italia come in Africa, male compensate dalla disciplina mostrata nel 1•er,r:- mere le più innocue dimostrazioni popolari e nel massacrare contadini ed operai inermi per ordine dei superio1•i. Se noi volessimo occuparci delle condizioni del nostro esercito non mancherebbero miserabili che ci accuserebbero di anti-patriottismo e ci attribuirebb'ero la. intenzione della caiunnia per riuscire alla demolizione di quella istituzione, che i· monarchici italiani con retorica usuale chiamano. l'Arca santa della nazione. Prefel'iamo, perciò, senza metterci nulla di nostro, di riferil•e il giudizio di un giornale non solo monarchico, ma anche dinastico, e che si pubblica in Torino, dove gode, meritamente, di non poca autorità. La Gazzetla Piemontese - il giornale, cui abbiamo fatto allusione - ali' indomani .dell'assoluzione del Barati eri seri veva: « Degli altri ufficiali supe- « riori non uno ha dato .prova di avere una intelli- « genza superiore alla media, di evere una iniziativa « felice, una conoscenza esatta dell'arte della guerra .. « Una camplgna, che durò tre mesi non ha posto in « luce che inettitudini nella classe dirigente ... Il di- « sastro di Abba Carima può avere un solo effetto « buono; quello di dimostrarci che molto marcio « esiste in parecchie istituzioni, che la retorica non « serve a nulla e che per vincere in guerra bisogna « saper vincere tante altre cose in tempo di pace .... « Le sconfitte caratteristiche come quelle di Abba « Carima non hanno solo una importanza militare, « tecnica, ma segnalano una disorganizzazione del « paese, del quale l'esercito é la emanazione, una « rovina di molti programmi e di molti pseudo-ideali. « ... Tacendo la verità dopo il disastro ci preparia- « mo altre sventure; bisogna parlar chia1•0e forte ». E forte e chiaro parlò in Senato l'on. Generale Primerano, ch'ebbe il torto di parlare tardivamente dopo cioè, che fu come destituito - con ragione - dal grado di Capo dello Stato Maggiore. Egli non è un giornalista, anzi dovrebbe considerarsi come il più competente tl'a i militari italiani, a giudicarne , . almeno della carica, che tenne per alcuni anni. Ebbene: 11Generale Primerano non esitò un istante a dichiarare che le condizioni del nostro esercito sono tali che se esso venisse impegnato in una guerra europea ci procurerebbe una disfatta frreparabile. E volevano riuscire a questa disfatta irreparabile quei ministri pazzi o dilinquenti, che per parecchi anni di seguito provocarono la Francia dal 1887 al 1891 e che con fenomenale incoscienza prepararono una spedizione in 01•iente nell'autunno del 1895? Ma quali le cause che ridussero l'Arca santa in condizioni tali da dovere rappresentare il maggiore pericolo per la nazione? La citata Gazzetta Piemontese osservò: « Bisogna scoprire, mettere a nudo, e « bollarle tutte le tenebrose influenze, siano ·esse di « Montecitorio o di setta, per cui agli alti uffici non « sono chiamati i più degni, ma i più intriganti e i più « vicini al carro del governo; è necessario che l'eser- « cito rimanga al disopra di ogni intrigo, che i mi- « nlstri della gue1·ra, uso Mocenni, non pieghino il « capo alle necessità parlamentari o alle prepotenze « servili di un Crispi, o alle titubanze finanziarie di ·« un Sonnino: ci vuole una nuova aria, un nuovo « programma, nuove forze e nuovi ideali ». In questo luogo è evidente che il giornale monarchico è reticente ; non vuole o non può dire tutta. la. verità. Le tenebrose influenze sono quelle di Mon-
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