RIVISTA DI POLITICA.E SCIENZE SOCIALI 367 la riduzione dei salari un minor.i consumo per l'operaio e - sino ad un certo !JUnto- pel padrone; dei salari ridotLi ed un minore consumo per gl' intermediari, corno ancora un consumo minor.J e dei salari ridoUi per coloro che da quest'ultimi Yengono impiegati. Un paese il quale non vive che di esportazione, è presso a poco nel caso della Svizzera, la quale vi ve in gran parte del fributo che le portano i visitatori dei suoi laghi e dei suoi ghiacciai. Una buona stagio,ie significa una rendita da 25 a 30 milioni ed una cattiva stagione produce l'etretto d'un cattivo raccolto in un paese agricolo, cioè l' impoverimento generale. Per i paesi di esportazione la stagione è cattiva quando le me1canzie non vengono acquistate fuori per un prezzo doppio della. spesa di fabbricazione. Dei magri benefici per gli albergatori alpini, si traducono in una diminuzione di vita per tutta la Svi'tzera; dei magri benefici per i fabbricanti del Lancashire e di Birmingam, significano puN nna ristrettezza della esistenza. Cause analoghe producono analoghi elTetti. Qualche decennio fa il frumento e gli oggetti ma11ifatt11ra.ti non erano a cosi buon mercato, cd intanto la crisi incrudelì. La si disse il risultato della supproduzione. Ma questa è una parola vuota di senso, ammeno che non voglia significare che coloro i quali avrebbero bisogno di tutti questi prodotti non hanno i mezzi di procurarseli coi loro magri salari. Nessuno oserebbe affermare che vi sono troppi mobili nei miserabili tuguri, troppi letti, troppe lenzuola e coperte, troppi lumi accesi nelle casupole, troppa lana sulle spalle di colc,ro che si distendevano la notte tr,i due gio1·nali a 'l'rafalgar square, nè nelle case dove il cappello di seta fa parte del c9stume domenicale. Nessuno sosterrà che vi sono ti-oppi commestibili in casa di quei la vor.itori dei cam!Ji che guadagnano 10 scellini la settimana, pagando la carne 18 so~di la. libbra., cd in casa di quelli che guadagna.no da 10 a. 12 soldi al giorno facendo delle confezioni o lavorando nelle piccole industrie pullulanti attorno alle grandi città. Le soprapproduzione non significa altra cosa che l'impossibilità di comprare da parte degli operai. Il ma1,ro salario non permette loro di comprare quegli oggetti che essi stessi hanno pr.:>dotto, poiché il prezzo di quegli oggetti - per quanto ba~so - comi,r~nde anche il salario dcg' intermediari ed il beneficio del padrone. Questo stato di cose si r;s~ontra dappertutto sul continente, ma si deve risentire viemaggiormente in Inghilterra, essendosi questo paese - vera pompa aspirante - abituato ad attirare a se le commissioni dell'estero. Esso ora vede diminuire di gio1•no in giorno il suo commercio esteriore. L'esportazione degli oggetti ma.nifatturati 6 stata ridotta di 4 miliardi in lr.i anni, diceva il sig. Gladstone a Leeds comparando le cifre del 1880 a quelle dtl 1872, e gli stessi ottimisti che rifuggono dallo ammettere che l'esportazione sia cosi notevolmente diminuita, ricono~cono che i prezzi attuali non reggono al paragone con quelli del 1873, e che per ottenere la medesima somma, l'Inghilterra. dovrebbe vendere quatti•o pezze di cotonine invece di tre, da otto a dieci tonnellate di metallo invece di sei. La totalità del suo commercio estero nel 1885, per raggiungere lo stesso valore monetario del 1873, avrebbe dovuto elevarsi a 21 miliardi 525 milioni invece di 16 miliardi 675 milioni, secondo la comissione incaricata per istudiare le cause della crisi economica. (Continua). P. KRoPOTKINE. A vv. VINCENZO MELLusr : La funzione economica nella vita politica. Trani. V. Vecchi, 1895. - Pr.!ZZO Lire 4. L' A. segue in tutto la teoria di Marx e di Loria - e per quest'ultimo ha elogi non pochi - secondo la quale tutti i fenomeni sociali, nell'ampio senso dt'lla parola, derivano dal fenomeno economico; e insiste sulla derivazione del potere politico dal potere economico, dalla ricchezza. Al fenomeno biologico della nutrizione fa corrispondere il fenomeno economico nella vita sociale e accettando e applicando lo idee del nostro Sergi sulla origine dei fenomeni psichici ritiene che il fenomeno econotnico deve 1·iguardarsi come la prima estrinsecazione della vita organica, la quale si manifesta in una continua integrazione e disintegrazione di cellule. La teoria del predominio esclusivo del fenomeno economico e della dipendenza dal medesimo di tutti gli altri, e specialmente del poter.i politico illustra colla storia antica e con quella del medio-evo. Il Mellusi potrebbe passare per un marxista; ma la conclusione che si legge nel cap. V (La politica economicli odierna) può indurre a pensare diversamente. « La legge della evoluzione, egli scrive, ci dà « le migliori promesse pl r un regno avvenire della « libertà e dell'uguaglianza, nel senso del massimo « accrescimento di forze particolari e d~lla univer- « sale capacità del loro godimento, secondo l'orJine « del loro valore rdale. Ma con ciò non è detto che « debba venir giorno in cui tutti possano realmente « spiegare le lol'ù forze e giungere ad una ugna- « glianza di forte qualitative e quantitative. Sempre « vi saranno sogg11tti più forti, sempre toccherà a « questi la vittoria e sempre questi domineranno. « Un'assoluta uguaglianza di forze condurrebbe ad « un equilibrio universale assoluto e questo sarebbe «l'immobilità, la morte della civiltà. A che ciò non « avvenga, I,r.:>vvedono due circostanze: la trasmis- « sione ereditaria delle disuguaglianze personali e « la diversità sempre nuova delle congiunture este- « riori ». (p. 1,13 e 1,1-1). In queste parole si rivela non il socialista; ma lo spencero-darwiniano. Lo studio del Mellusi, sebbene improntato alla esagerazione al monosillabismo della cennata teoria, è importante e degno di essere letto. Ci dispiace che sia indeciso, oscuro sui mezzi, sul processo che la
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