RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 363 nionti non si sarebbe prodotto. L'espe1·ienza. delle casso-pensioni dello Trades [mions ammonisce della cura. alfettuosa con la quale gli operai amministra.no i propri fondi, quando questi son sotto la loro diretta ed immediata resronsabilità. E che, in diritto, non sia contestabile la pretesa dei ferrovieri ad amministrare direttamente la loro cassa, o per lo meno ad avervi una forte rappresentanza, non si può negare. Nella tornata del 30 gennaio 1895 il ministro Genala dichiara va in seno alla Camera elettiva che le casse pensioni non sono una istituzione governativa e nemmeno socialt>; ma una istituzione autonoma, perfettamente indipendente. Son·o gli impiegati che hanno fondato quel!' istituto. Ebbene, ciò non ostante, la società. delle ferrovie se ne serve come di arma per tener sempre più soggetto il personale da essa per tanti versi tiranneggiato. Poichè si tratta di istituzione 1ri vata noi non sappiamo comprendere in forzil. di qual diritt<>, ad esempio, nello statuto della mediterranea e dell'adriatica, è i,rescritto che la società. possa escludere dalla pensione l'impiegato licenziato o d1Jstituito per punizione. Ciò si spiegherebbe, ad esempio, per la società. Lyon-Orleans che pensiona dai proprii fondi i suoi operai; non già. da noi ove la ca S5a è in gr,rn parte formata. col denaro dei ferrovieri. Riconosciuto, adunque, nel modo piit csi,licito il carattere privato della cassa-pensione, noi ci domandiamo: in forza di qual diritto la società. ddle ferrovie impedisce ai propi·ietarii della cassa di amministrare il proprio patrimonio? Chi l'autorizza ad impedire ai ferrovieri d'esercitare o 6 ni controllo e sindacato sull'istituto, di cui essi son socii e cont1·ibuenti o sui quali riposano le sorti d\ll loro avvenire? Donde traggono la facoltà, ad inserire incisi disciplinari nei regolamenti degli istituti di previdenza? E non pare certo (ecceitochè non si voglia qui usare la più raffinata delle ironie) si possa ricorrere al motivo messo innanzi dal signor conte Bastogi (Io conosciamo questo signore I) che la cassa sotto le grandi ali della compagnia abbia fiorito nel miglior modo_ Quando anche fosse così (ed è proprio il contrario!) non si capisce perchè i ferrovieri dovrebbt>ro vedersi esclusi dall'esercitare un diritto troppo ovvio per essere contestato. li diritto comune assiste la domanda dei ferrovieri. A questo solo appellando, essi possono pretendere di mandare le proprie rappresentanze in seno al consiglio di amministrazione della cassa. La base della novella agitazione dei ferrovieri, dovrebbe essere, a nostro modo di vedere, una protesta solenne ed unanime perchè per ossi il diritto comune venga ristabilito. Non è lecito per le voglie insaziabili di una società. funesta al paese nostro, porre fuori la leggo un così grosso numero di cittadini, logoranti la vita per il comune interesse. Nè i poteri superiori dello Stato, nè la opinione pubblica possono consentire che questo scempio continui, ed a favore di chi por tanti motivi ne è indegno. Nella c;i,mpagna che i ferrovieri riapriranno contro la società. che li tirannizza e li conculca, essi troveranno dappertutto viva simpatia ed assistenza. ARTURO LABRIOLA. ~'v'v 'J"'v"J"',./ ~~ 'v '-"''-'"' UnlibrosullaPopolazione A~ricola Fr ncese (I) In Francia, anche le manifestazioni intellettive, hanno una impronta patriottica, la quale, se spesso nuoce alla loro obbiettività. serena, talvolta invece dà. impulso fecondo di vitali 1-rogressi ad alcune discipline. La demografia, e più propriamente la demologia, vi hanno avuto uno sviluppo notevole a mezzo dei Levasseur, Turquan, Cheysson, Richet, Bertillon, perchè la più urgente preoccupazione patriottica dei Francesi è lo spettro dl.:'ll<t.depopolazione, segnalato come le péril national. « La. situazione è grave; - scriveva Guéry - il livello del nostro effettivo nazionale non sale iiiù; er:,so non r.ista manco più stazionario ; da tre anni continuamente discendo ..... » In vece le nazioni che maggiormente premono i fianchi della grande ammalata, piene di un'esuberante vitalità., crescono continuamente. La terribile rivale, la Germania, che al 1800 contava 38 milioni di abitanti, mentre 37 ne contava la Francia, oggi ha superato i 50 milioni, e la Francia è rimasta ancora a 38. 1"nì poco tempo per ogni francese vi saranno due tedeschi; ed allora.... audio sospirato pensiero di revanche, addio dolci sogni di egemonia politica, addio primato internazionale dei francesi: anzi, imminenza di un inghiottimento spaventevole. La Francia vi è talmente preoccupata che da tutti i lati si cercano rimedi al temuto e progrediente fenomeno; e sul fecondo suolo gallico pullulano i demologi, incoraggiati dallo spirito nazionale e dagli aiuti ufficiali. Il libro di Georges Guéry, iiremiato dalla facoltà di diritto di Poitiers, e onorato da una sottoscrizione del Ministero del Commercio e della Industria, viene ad accrescere il materiale popolazionistico che la Francia. possiede, portandovi nuovi e notevoli contributi. Egli pensa che oggimai non sia più il tempo d' insist"re in quegli studi generali di demogr<.1fia che han fruttato il possibile. Occorre specializzarsi, occorre scompo1•re gli elementi onde risulta. la popolazione, e studiarli partitamente. E poichè fra essi clementi la popolazione agricola è il più importante sia per il numero dei componenti, sia perché è, o almeno era fino a poco tempo addietro, l'unico agente (I) Georges Guèry - Economie rurale - Mouvements et diminution dc la Population A9ricole en France (llistoirc et dcmogra• phie) - Pal'is - Librarie Nou,·cllc de droit et de jurisprudcnce. 1895 - Prix 6 frances.
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