Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 22 - 30 maggio 1896

344 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI La mia modesta opinione è che oggi, riscattati i prigionieri o mediante denaro o mediante un trattato di pace (una guerra di rivincite è materialmente impossibile e per il costo o per le distanze e per i luoghi) la cosa più savia sarebbe quella di cedere Cassala all'Egitto e ritirarci anche da quel benedetto triangolo ohe non potrà mai pagare neppure la decima parte delle ordinarie spese di occupazione, limitando i nostri possedimenti al porto di Massaua. Coll'Inghilterra padrona di Aden e di Suez e Porto Said, Massaua equivale ad una finestra da cui si può guardare chi passa, nient'altro; ma siccome il mantenimento di quel porto non costerebbe poi gran c0sa, si può chiudere un occhio. In quanto al triangolo, se vi è ancora qualcheduno in parlamento che dubiti della sua sterilità, . si l uò alla prima Commissione politico-militare farne seguire una seconda di uomini pratici d'agricoltura e industria, di tecnici. Quando costoro, come non v'è dubbio, avessero dichiarato ohe non c'è nulla da fare, perchè dovremmo seguitare a tenere quell'osso già rifiutato da tutti? Perohè non dovremmo confessare francamente che fummo mal consiglia ti, ingann~ti, mistificati - o farla finita 1 Ah l pare impossibile che il senso comune debba trovare sempre tanti ostacoli e che si voglia fare una questione di radicalismu politico d'una cosa di semplice interesse materiale com' è una colonia. ADOLFO Rossr. Il socialismo è unaricostruzione ? Lettera aperta a Napoleone Colajannl Egregio e caro amico, La vostra Rivista ha fatto una seria, ponderata, benevola recensione del mio ultimo libro « Socialismo e superstizione borghese», della quale recensione sinceramente vi ringrazio. Ma in essa affermasi che il socialismo odierno, scientifico e positivo, è soltanto una critica, mentre io dissi e credo che è di già una ricostruzione. Lettore attento della vostra Rivista, non ho ancora veduto che questo punto da voi o da altri nostri colleghi di redazione sia stato esaminato. Permettete che cominci ad esaminarlo io? Anzi tutto, penso che criticare e demolire non è molto dimcile. La critique est aisée, l'art est cli(ficile. Nondimeno, parecchie cose, e importantissime, si possono già fare: già esistono le basi della ricostruzione. Che se ciò non fosse, effimera sarebbJ la grandissima importanza che in tutti i paesi civili ha acquistata il socialismo. Finchè si mettono in rilievo i mali esistenti, le istituzioni e i fatti, mercè cui si mantengono cose disoneste od inique, od i lavoratori e gli innocenti soffrono mentre gli oziosi e i birbaccioni godono ogni comodo della vita, indubbiamente si fa una critica utilissima; ma devesi aggiungere che vi sono cose disonesto, inique, perniciose, che debbono e possono cessare, in altri termini che una parto del programma socialista può di già essere attuato. Quaudo parlasi di socialismo scientifico, non dovrebbesi mai dimenticare il grande, fondamentale principio della lotta cli classe. I conservatori più intelligenti e più svelti hanno compreso che quì è la fortezza inespugnabile del socialismo positivo; perciò fingono di non accorgersene, fanno di tutto per non parlarne. E quando son costretti di parlarne, inventano che i socialisti si fanno banditori dell'oclio di classe; e con questa calunnia credono di i.ver ben puntellato il vecchio edificio che ha sì grandi crepe in ogni sua parte. Ma lo studioso, sincero, di cose economico-sociali, non può ignorare nè celare che l'essenza del socialismo pratico è nella lolla cli classe. La storia chiaramente, costantemente mostra che nell'evo antico, nell'evo medio, nell'evo moderno, dappertutto vi é stata e vi è lotta di classi. La classe forte, sopprafattrice, acciuffò e acciuffa il potere, e del potere -· dice la storia - si serve per far leg6i, orJinamonti, costumi a favor suo; cosi fu; così è. È questione di forza. Vinse e vince il forte. Largo al forte! dice sempre la storia passata e la contemporanea. Ebbene, a llorchè la classe dei proletari sarà divenuta più ft..rte, i suoi rappresentanti f.. ranno leggi, ordinamenti, costumi favorevoli al proletariato. Ecco la base dell'edifizio socialista. Su questa gran baso, s' ergeranno le grosse muraglie. Vengo al concreto. Forse che i capi dell'odierno socialismo scientifico non riescono a provare e riprovare in modo inconfutabile che moltissime e importanti disposizioni del codice penale, del codice civile, fin di quello commerciale, e d1 molte leggi, sono a vantaggio esclusivo della classe capitalistica? Parmi che questo ormai non possa più essere posto in dubbio. Su questo terreno i conservatori non accettano battaglia; io ne sono sicuro, perchè se l'accettassero, sarebbero sbertucciati e stritolati. - È logico ed inevitabile che, divenuta forte la classe proletaria, e dai suoi rappresentanti conquistato il potere, le leggi penali, civili, amministrative, commerciali, tuteleranno efficacemente il diritto e gl' interessi legittimi della classe più numerosa o povera. Dirn quali e quanti sono gli articoli di codici e di leggi che possono, e a rigor cli giustizia, dovrebbero essere modificati in questo senso, é facile; ma richiede lo spazio di dieci ne di di articoli di rivisto. Si comprendo come debba e possa essere fatta la ricostituzione; come prima si é fatto l'interesse del capitalismo, dopo si fari l' interesse dei lavoratori.

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