Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 22 - 30 maggio 1896

338 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI II. Se il disegno di legge che il parlamento fra pochi giorni dovrà di3cutere non avesse alteo merito, quello almeno gli andrnbbe riconosciuto, di costituire la pii\ autore,·ole testimonianza del gl'a1·i:ssimo errore commesso nel gennaio 1891, con la proclamazione dello stato d'assedio e con la fu1'ia delle repressioni militari nelle pr01·incie siciliane. Non si dimentichi che un barlume di senso morale impose ai fa11atici della rept'e5sione militare di chiede1·e al governo, ment,·e in pa1·lamento approvavano con grandissima maggioranza di voti la politica sua, che presentasse disegni di legge idonei ad assicw·a1·e definitivamente la pace pubblica (ordine del giorno Damiani del 3 marzo 1894, approvato dalla camera dei deputati con 342 voti contro 45, con 22 astensioni). A.l gabinetto precedente parve però poca e misera glol'ia il conseguimento della pace pubulica; e5so prefe1·ì la guerra in Sicilia come in Africa. 11wovvedimenti legislati,·i dei quali fa parte l'istituzione del commissario ciYile, rappresentano, pe;•tanto, l'adempimento che l'attuale gabinetto dà all'obbligo a,sunto dal precedente. Alt1·0 motivo questo per lodare la lealtà, la sollecitudine, il buon volere dimostrati, in argomento di tanta importanza e pur colpevolmente fino ad ora trascurato. Non so e non oso dire che i guai politici ed amministrativi della Sicilia, s1·elati dalle disposizioni del decreto 5 aprile :siano speciali ed e5dusivi della nobile i:sola. Tomo anzi del cont,·ario. Ma è accertato, dalla co11eoedia di testirnoniitnze imparziali, che in Sicilia il pe1'rn1·ti:ne!lto delle istituzioni pubbliche è giunto a 1·emlern pur troppo difficile l'ordinata e pacifica convivenza cirile. S0conclo la relazione del governo, che accompagna alla C..unera dei deputati il <lecreto :.i apt·ile, devo essere missione precipua del commissario quella rii far con1·ergcrc gli sfo1'zi comuni dei Yarii 01·gani di governo locale « a oeb:t1'e l'esatta applicazione « delle leggi e ottenere sotto l"egida di esse il « miglioramento dei pubblici servizi e la t·imozionc « delle causa del 1mlcontento e del disagio cl i « quelle popolazioni ». 1lfalcontento e disagio che derivarono, aclunque, in passato, come ora, dall'inosservanza delle leggi e dal malo funzionamento dei pubblici servizi: al che non rimcd iarono cl i certo pieni potoei dati al generale ~Ioera. Vi rimedie,·it l'ope1'a clel commi~s.u·io ci1·ile? HL Sarebbe amhtcia 1·i,-pondere con un si ori 1111 ,io a simile domanda. J);J. ·ola quesfopc,·a, cc,-tarncnte, non b:-tsteri:t a,l at'recarc u11 completo rimedio; ma sarebbe ingiusto a{formare che 11011 si possa at tenderne un efficace contributo alla riparazione dei mali lamentati. Sotto due aspetti diYersi si presenta la nuova istituzione. a) Concentrando nel commis,,ario i pote1·i dei ministri drll'interno, delle finanze, dell'istruzione, dei larnri pubblici, dell'agt·icoltura, per quanto si 1·ifei-isce alla pubblica sicurezza e al go1·erno locale (a1·t. 2), il proVYedimento mira ad ottenere, in faxore delle pt'OYincie siciliane, i Yantaggi di una più rapida, più coe1'ente, meglio informata, e quindi piìi efficace :,zione go,·el'nativa, la qua1e dee p1·i11cipalmente esplicarsi in tutto quanto riguarda le ammini~trazioni dei comuni e delle provincie, dove appunto 1·isieclo110le cause maggiori e pii'.i esiziali del pubblico disordine. Questa trasmissione di poteri ministeriali non ha, nè potrebbe arnre, altro carattere, se non semplicemente amministt·ativo. Dal punto di vista politico, i ministri rimangono perfettamente responsabili dell'oporn del loro delegaw, giacchè tale 1·esponsabilità loro incombe pel' la di~posizione dell'a1·t. 67 dello statuto c,I è elemento essenziale organico del l'attuale rngime politico (gore1·no di gabinetto), che nemmeno una legge pofrebbe alterare. Per questa r11gione, dal punto di vista co tituzionale, il commissai·io ciYile, uell'ese1·cizio delle indicate attribuzioni, per quanto eleYate, dipende dal governo centrale; ccl è in tal senso, probabilmente, che la relazione alla camera accenna al poterP correttivo rise1·bato al ministero rispetto ai singoli di lui atti, quantunque il testo clell';1,d. 2. pur non menzionando un simile potere, ne circosc1·irn grandemente la possibile esplicazione, col dichiarnro definitivi i p1'0l"redirnenti del commissa1·io all'effetto che gli interessati possano impugnarli dinanzi alla quarta sezione ciel consiglio di Stato. Codesto nccossat'io Yincolo di dipendenza influi ce senza clulibio sopra il carattere e il prevedibile funzionamento del nuorn organo di goYerno. Non si pui> imero dissimulare che l'opera del commissario, in sostanza, sarit più o meno 1·i11colata, dovendo egli, pe1· elementare 1'agione di prudenza, tener conto dello in tonzioni e delle opinioni del goYerno centrale, eritarnlo cli esporre i propri atti alla dannosa ernntualiti:t di essere sconfessati, o rerncati, od anco disapprovati soltanto, il che basterebbe per esautorarlo. Le difficoWl di una sirnilti situazione deYono ess01'si imposte alla 1·iflessione degli autori del decreto 3 aprile. E [Wl' diminuil'llc l'importanza, con altro decreto del medesimo giorno fu conferito al commissa1·io cirile il titolo di ministro segretario di stato. senza podafoglio. Egli co~ì è costiiuito memb,·o del gaLi11etlo: o questa dignità che lo pone a pa1·i grado coi minist1·i dai quali le sue funzioni di commissa1'io dipendono, diminuisce certamentb le probabilità di attriti e di conflitti. È bene però ri-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==