Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 22 - 30 maggio 1896

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 349 t'anni fa la si considera va come l' ideale dei paesi ag1·i.coli e si credeva che fosse destinata dalla natura a nutrire i popoli d'Occidente in cambio dei loro prodotti mani fatturati. Trent'anni fa ciò si afferma va, ma ora chi vorrebbe più sostenerlo? Nella sua Geografia universale, Eliseo Reclus ha tracciato una curva indicante i p1•0gressi della Russia industriale fin dal 1859, e quella modesta curva vale molte pagine, poichè il repentino sviluppo della fabbricazione russa, avvenuto sì poco tempo dopo l'emancipazione dei servi, vi salta agli occhi, per così dire. Nel 1861, nel tempo dell'emancipazione, la Russia e la Polonia non avevano insieme che 14,060 manifatture, producenti il valore annuo di 296 milioni di rubli (novecento milioni di lire); venti anni dopo, vi erano 35,160 di questi stabilimenti, i quali producevano annualmente per un valore di 3 miliardi 275 milioni ; nel 1891, p3r quanto il ricensimento non tenesse conto delle piccole fabbriche, la produzione totale giunse a più di 4 miliardi di lire. Ciò che di colpisce ci più è il fatto che il numero degli opel'ai non essendo aumentato sensibilmente ed essendo restato stazionario dopo il 1861, la produzione per ope1·aio è quasi raddoppiata ed anche triplicata nelle principali industrie. Da un valore di 1,750 lire nel 1861, essa giunse a 4,500 lire nel 1891. Questo aumento di produzione è evidentemente imputabile al perfezionamento delle macchine, e riesce tanto più notevole quanto più si studia ciascuna industria separatamente, e particolarmente quella delle materie tessili e le officine di macchine (1). Inoltre, le cifre date qui sopra non concernono che le fabbriche il cui beneficio annuo sorpassa le 5000 lire, lasciando da parte la immensa varietà. delle (1) Per darne qualche esempio, ci limiteremo ai progre~si fatti durante gli anni anteriori al 1879, data dell'aumeto del 3 010 dei diritti d'importazione e della ado• zione del regime protettore, Sino a quell'epoca il numero degli operai non si era aumentato che del 25 010 mentre la produzione mostrava un soprappih del 30 p. c.; 2925 lire pe2 operaio, invece di 1.12/i lire. All'epoca dell'Esposizione del 1882 l'opiniùlle unanime degli intendenti constatava un progresso considerevole nelle filature russe. Tutti, del resto, possono rendersi conto facilmente del buon gusto e del buon mercato delle loro cotonine. Lo stesso dicasi - per quanto in minor grado - per le stoffe di lana e, sopratutto, per quèlle di seta. (Vedere le monografie di Stieda nella Russische Revue) Quanto alle macchine, non c'è da fare possibili confronti fra quelle del 1884 e quelle del 1861 ed anche del 1870. li progresso è ancora pih notevole negli ultimi dieci anni, ed il professore Kirpi tcheff vuole che se ne giudic.:hl dall'alta perfezione delle macchine a vapore, locomotive, condotte d'acqua, ecc,, costruite in Russia e sfidanti ogni concorrenza con quelle di Glascovia Questa contrada non ha più bisogno d' importar nulla per le sue ferrovie, in grazia alle lezioni dei suoi maestri inglesi e tedeschi, ed inquanto alle sue macchine agricole, il corrispondente del 1'imes si compiace riconoscere, d'accordo coi documenti ufficiali, che esse non la cedono nemmeno alle macchine americane per quanto queste u!Lime siano a miglior prezzo e pih proprie alle praterie della Russia di quanto noi siano le macchine inglesi, p!ccole fabbriche, il cui numero registrato è g1a pitt di 100,000, nonchè le piccole industrie che si sono fondate negli ultimi tempi al di fuori delle fabbriche e che occupano più di 7 milioni di contadini. La produzione totale di queste piccole industrie caratteristiche della Russia - che sono una necessità del clima - qualche anno fa era considerata il doppio di quella di tutte le fabbriche riunite. lo ritornerò su questo argomento, mi astengo quindi dal citare altre cifre; dirò tuttavia che, anche nelle principali provincie manifatturiere della Russia, attorno a Mosca, la tes,itu1·a domestica, i cui prodotti alimentano il commercio locale, fornisce una rendita annua di centodod;ci milioni e 500,000 lire e che nel Caucaso settentrionale, dove la piccola industria é tuttavia d'origine recente, vi sono nelle case dei contadini 45,000 telai che 1•endono annualmente 5 milioni di lire. Quanto alle industrie minerali, di cui non abbiamo ancora parlato, si è estratto, durante gli ultimi anni e malgrado la concorrenza della legna da ardere e la nafta ( l ), una metà di più di carbone dalle miniere del Don e quattro volte di più da quelle della Polonia di quanto se ne estirpa va prima, di modo che nel 188,t, prima dell'ultimo aumento dei diritti, un terzo solamente dei 10 milioni di tonnellate impiegate annualmente in Russia, era di provenienza straniera! Quasi tutto l'acciaio, tre quarti del ferro e due tel'zi del ferro fuso utilizzati dall' industl'ia, sono indigeni, e gli otto opifici che lavorano incessantemente il ferro delle rotaie sono cosi potenti da gettarne annudmente sul mercato più di mezzo milione di tonnellate. Non c' è dunque da,. mera vigliar.si che l'importazione russa degli articoli manifatturati sia insignificante e che dal 1870, cioè nove anni ]Jrima dell'alzamento generale dei diritti, la proporzione degli articoli mani fatturati, l'elati vamente agli altri oggetti d'importazione, sia sempre diminuita (2). Gli articoli manifattura ti non formano più che il quinto dell' importazione, e mentre l'esportazione inglese in Russia nel 1872 rappre,enta va un valore di 407 milioni e 500,000 mila lire, nel 1881 non rappresentava più che 307 milioni e 500,000 lire, di cui 50 milioni per gli articoli manifatturati. Il resto consisteva in derrate alimentari, in materie prime ed in articoli incompletamente manifatturc1.ti, come metalli, materie tessili ed altro. Di fatti le im]Jortazioni l'usse di prodotti inglesi sono diminuite in dieci anni da 220 milioni a 125 milioni di lire, in modo da ridurre il valore de- (1) Dei 1246 battelli a vapore che solcano i fiumi della Russia, pih di un quarto sono riscaldati con la nafta e la metà con la legna da ardere uLilizz1ta anche quasi escludendo ogni altro combustibile, per le fucine e le strade ferrate. (2) Si può giudicare dell' importazione russa dal quadro seguente. i866-70 Articoli manifattr1rati, 31 010;Materie prime ed articoli incompletamente manifatturati 46 010; Derrate alimentari 23 0t0, 1834 Articoli manifatturati i9 010; Materie prime ed articoli incompletamente manifatturati 58 0J0; Derrate alimentari 23 0(0.

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