RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 325 È certo che l'altipiano etiopico, come i monti asiatici dell'opposta spon'!a del Mar Rosso, sono il prodotto della pii'1 spaventosa rivoluzione plutonica del nostro pianeta. Ilo pa1·agonato quei monti ad una immane burrasca pietrificata, burrasca dai ma1·osi di granito, innalzantisi di migliaia di metri sugli .abissi creati dai capricci della mtura in furore. Per quanto si dica non è possibile farsene idea. Quegli abissi, chiusi fra terribili, paurose montagne a picco, fortezz-e ciclopiche di granito, formano le così dette conche, che fecondate dalle pioggia, sono verdeggianti per tre o quattro mesi dell'anno, amene vallate, le quali se fossero festeggiate dagli alberi, ricorderebbero la Svizzera ; ma per la maggior parte non coltivabili, perchè ridotte ad impraticabili pantani. E quelle conche, un tempo .... in tempi preistorici, furono a loro volta le fecondatrici delle basse valli, delle grandi pianure, delle spiaggie marine. Quelle conche erano indubbiamente laghi, come quello di Ascianghi, come quello di Tsana; serbatoi perenni d'acqua. Spesso alle falde dei monti di arida pietra scorgi ancora il solco lasciato dall'onda e grotte scavate dall'acqua. Quei laghi, periodica1mnte riforniti dalle pioggie, erano provviJi dispensatori di acque, durante le stagioni di siccità, e sostituivano le nevi perpetue i ghiacciai, la pro,·- videnza nostra, dai quali l'Africa maledetta non è beneficata. Coi secoli quei laghi aprirono, defluendo, pii'1 ampie uscite alle 101·0acque; sicchè, pantani durante le piogg1e sono ridotti a deserti malarici per tre o quatti"◊ mesi delLtnnc,. La leggenda delle foreste etiopiche deve apporsi al vero, i giganteschi sicomori, che, isolati, si ammirano ancora in qualche conca, rovine monumentali di una flora spenta, sono una prova dell'esistenza delle foreste imbalsamate, musicate eiaVerdi e rimesse cli moda da Baratieri nei banchetti trionfali. ìVIistificazione la colonizzazione eritrea, come le chiavi del Mediterraneo, come i commerci di Massaua. Senz'acqua non c'è vita. Ed ancor pochi giorm sono il generale Baldisscra telegrafava in Asmara » (la tempe) è sen- « z'acqua ... Saganeiti poco atto alla difesa è scarw « d"acqua... » Pii1 sotto il generale soggiungeva: « Non chiedo altri rinforzi, perchè difficile im « piegarli utilmente, stante scaPsità d'acqua e calori « già sensibili ». _\. Massaua si beve l'acqua del mare distillata; a Ghinda è inquinata, micidiale per gli uomini e gli animali, ad Asmara non ce n'è neppure nei pozzi, a Saganeiti difetta, ad Adì-Agri e Godofélassi, la stessa cosa ad onta dei clue pozzi scavati dal genio militare ... e si osa parlare di colonizzazione? Che pit't, non Yi è vapore della Navigazione Generale, il quale, salpando per Massaua, non carichi qualche centinaio di tonnellate d'acqua del Serino. E quell'acqua si manda su all'altipiano. E sapete quanto costa in media il trasporto di un ettolitro d'acqua da Massaua ad Asmara? Dalle quindici alle Yenti lire. Aggiungete il nolo a bordo ed il passaggio del canale ed anete un litro d'acqua ali' Asmara al prezzo di un buon fiasco di vino in Italia. * * * Ed è con quell'acqua, a quel prezzo che dovrebbero dissetarsi i nostri coloni ? Non si parli più di colonizzazione, per carità! L'Abissinia degli abissini! Ad essi, poveri reietti dal popolo ebreo, esuli nella terra destinata ai discendenti di Cam, il contendere alle avare zolle del paese maledetto il tozzo di pane, che invano vi cercherebbe l'emigrante italiano. ACHILLE B1zz0Nr. "--~~~~ UNA CAMPAGr A ELETTORALE NEL BELGIO La manifestazione organizzata dalla nascente società del Libero Pensiero a Ronclis prendeva delle proporzioni assolutamente inattese. Da ogni parte gli aderenti accorrevano numerosi. Era, fin dal mattino, una processione continua fra le Yie montuose, tranquille solitamente, e doYe l'er-ba verdeggiava; una processione cnntinua di bandiere e di cartels, e di bande ruggenti frenetiche Marsigliesi. Dalla parte degli arrivi la piccola stazione era come in febbre: ondate di viaggiatori uscivano ogni volta da i treni, poi con grida e richiami rumorosi si formavano de' gruppi che discendevano verso la Grand' Place. Tutti i caffè erano pieni di gente e i padroni, contenti e smarriti insieme, non poternno sodisfare l'esigenza dei consumatori impazienti. Eppure, la cerimonia di quel giorno non aveYa niente che giustificasse quell'eccezionale affluenza: si t1·attarn soltanto d'inaugurare con una passeggiata e con conferenze la bandiera dell'JJ'mancipa:ione, una società fondata a Ronelis per far propaganda di idee razionaliste e promuovere specia~mente la pratica dei trasporti funebri civili. La campagna elettorale non era aperta ancora. Pit1 di sei settimane doYevano passare prima del giorno del g1·ancle appello al paese. I giornali Be
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