Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 21 - 15 maggio 1896

RIVISTA DI POLITICA E SùlENZE SOCIALI 323 non al nemico, ma alla Camera, alla stampa, alla opinione pubblica isterica, ingannata e corrotta. Sonnino scrive a Blanc che la intrapresa africana è una vera follia. Macola e Ricotti documentano la impossibilità della guerra a fondo e delle rivincite per le quali occorrerebbero due anni di preparazione, un miliardo e mezzo <li spesa, centocinquantamila soldati e.i un numero sterminato di quadrupedi : ne adoperarono 45,000 gl' Inglesi per la loro piccola spedizione a Magdala ! (1) Ed è così che la guerra a fondo dopo essere stata predicata a squarciagola ~lai novelli Pietro l' Eremita sulle colonne dei giornali non trova in Parlamento che un solo evangelista: l'onor. Angelo Valle; e Sonnino - chiamato da Cavallotti il lugubre calcolatore di cifre trasformato in guerriero - si difende dall'accusa di essere un guerrafondaio come dell'accusa di un gran reato ! Dopo di che si spiega che l'on. Ricotti, ministro della guerra, abbia potuto dichiarare che si prepara il ritorno dalla colonia in mezzo agli applausi della Camera. Noi affrettiamo coi nostri voti questo ultimo atto della triste intrapresa africana; atto che sarà il solo utile ed equo e che rappresenterà la vittoria del buon senso e dei supremi interessi d'Italia. La Rivista questa volta può dirsi che abbia fatto la cronaca parlamentare e i nostri lettori siamo sicuri che riconosceranno che ne valeva la pena. Non vogliamo terminarla senza regalare loro la confessione di uno dei deputati pitt onesti e pitL rispettati che frequentino Montecitorio, e che dà la spiegazione di trent'anni di colpe e di errori di cui è intessuta la nostra storia. Leopoldo Franchetti, africanista sincero e non per losca speculazione, esulcerato non solo pel trattamento fattogli nella Eritrea da un Baratieri e dal suo complice Crispi, ma anche e più perchè ha visto dileguare il suo sogno prediletto di creare nell'Africa maledetta una colonia di contadini--proprietari pronuncio queste amare parole che, per l'ora in cui vennero pronunziate e per la persona da cui vennero, impressionarono alquanti spensierati rappresentanti della nazione: « L'ordinamento dello « Stato italiano non è altro che una vasta clien- « tela .... I contadini non furono aiutati perchè non (I) A proposito della guerra a fondo e del1'onore della bandiera udiamo queste frasi dall' on. Ricotti : « L'onore « della bandiera è imponderabile .... L'onore della -bandiera « può essere compromesso anche guadagnando una batta- « glia, se si guadagna con mezzi diso1,esti. » Fu applaudito; e doveva esserlo chi non è semplice ministro della guerra, ma si é battuto valorosamente in Italia dal 1848 al 1866 e in Crimea. « fanno parte della clientela (l ). Ohi dice clientela < dice riguardi reciproci di persone, di gruppi, su- « bordinazione dello scopo civile o militare agli « interessi dei gruppi o delle persone. Perciò le « imprese guerresche finiscono con disfatte e gli « ordinamenti del credito finiscono con fallimenti.» Riuscirà l'on. Di Rudini ad infrangere questa disonesta e disastrosa clientela, che conduce a rovina sicura l'Italia? Ne dubitiamo fortemente perchè alla bisogna non bastano le sue buone intenzioni; dato l'ordinamento attuale dello Stato è indispensabile il concorso di diversi fattori - di uno dei quali non ci è consentito discutere e di un altro, il paese, dobbiamo constatare che disgraziatamente è anemico e inquinato da virus deleterio. Per infrangere la clientela occorrerebbe, per lo mono, che il secondo venisse assoggettato ad una cura ricostituente e, se necessario, a qualche ampu- . tazione. Temiamo forte che al chirurgo mancherà il coraggio per intraprendere. l'una e l'altra. LA RIVISTA. ~'--' "-/'J"-/"-/'---"'../'---"'../'J"-/'-./~ COLONIZZAZIONE Caro ColaJanni, Roma 12 Maggio 1896, Mi hai chiesto un articolo sulla colonizzazione eritrea e mi hai messo in uno strano imbarazzo. L'imbarazzo della scelta fra i mille argomenti che sfatano le ·menzogne degli africanisti in malafede, e le illusioni degli ingenui. Più facile scrivere un volume, un grosso volume, che condensare in poche righe l'enumerazione delle cause di sterilità di gran parte dell'altipiano e della inabitabilità, per i coloni europei, di quelle poche plaghe, le quali potrebbero essere fecondate; rare oasi chiuse, bloccate fra dirupi inaccessibili. * ( * * Conquista al mare, poi colonizzazione ed espansione ! L'una per le altre, prima; tutte e tre, in seguito, alla gloria di Crispi e del suo degno generale Baratieri. Un pretesto per la fatale occupazione di Massaua ci voleva. Le famigerate 'chiavi del Mediterraneo, che Mancini cercava nel Mar Rosso ..... chiavi degne (1) L'on. Francbetti si riferisce al fatto che il governo di Cdspi, che non lesinava i milioni per le imprese guerresche del Baratieri, negò a lui le lire centomila all'anno per i suoi esperimenti di colonizzazione. Noi non aspettammo Abba Carima per deplorare la cosa, quantunque convinti cbe siffatti esperimenti non potessero dare buoni risultati. Perché non li potessero dare lo spiega l'amico nostro A. Bizzoni, che ba percorso pÌll volte la colonia, neJl'articolo che pubblichiamo in questo stesso numero è <li cui lo ringraziamo. ·

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