f RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 313 tano non 11.l 5, ma sotto il 5 °lo I Oh I cosa vuol dire le buone c,\mbiali, se non quelle - pur eccezionali ,iuanto si vuole - in senso in verso della povertà e del lavoro? * * * Ma vediamo se la massima di far dipendere dalla maggiore o minore solvibilità materiale del sovvenuto il minore o maggior tasso degli interessi, dia davvero la magéiore e più sicura garanzia alle banche popolari. 11 tasso minimo si applica sempre alle somme massime date a credito, e per la più larga scadenza con facilità rinnovabile. Cosa è a vvenuto in grazia di ciò per molte banche popolari, anche tra le le più fiorenti ed in fama d'eSSt!re correttamente amministrate? Basta citare i recenti ed eclatanti fatti di quelle di Novara e di Siracusa, per tacere di tante altre, le quali perdettero somme ingenti prestando con facili ed eterne rinnovazioni la prima al famoso negoziante di riso Pinto, e la seconda al non meno famoso industriale Corpaci, non avendo altra morale soddisfazione che quella di veder condannati dai tribuna.li, e disonorati, quelli stessi, che pur si meritarono colle loro astuzie borghesi una fiducia immeritata quanto illimitata. Col condannare di contro al tasso del 10 °lo i pochissimi poverelli, cui insieme a questo massimo interesse loro imposto in via eccezionale, ma senza eccezione per essi, si concede una somma minima di L. 100 al più, esigendo inoltre la più scrupolosa esaLtezza nelle scadenze, appunto per euucarli a questo puro e nobile sentimento, non si ottitne altro fine che di agevolare in loro il pericolo di venir meno ali' impegno. E quindi d'occasionare la demoralizzazione di quei sveuturati, i quali sape~do di pagare alla banca un tasso massimo in confronto dei solvibili ossia agiati, un po' alla volta acquistano la convinzione che sia pelosa carità quella ad essi concessa dall'istituto che porta il nome di popolare; onde perdono l'amore al dovere; e sopratutto vinti dallo dilficolLà di campar la vita colla loro numerosa famiglia, terminano col perdersi ed avvilirsi. Ad onta di ciò noi siamo ce,rti che, ove si facessero bene i conti al proposito, mentre le grandi somme perdute dalle banche popolari nelle sovvenzioni massime a tasso minimo devono fornire un capitalo ingente, quelle perdute nel caso contrario delle sovvenzioni minime col tasso massimo - sia perché per sè piccolissime ed assai più eccezionali delle prime, ed inoltre per la maggiol'e solvibilità mor..ile dei sovvenuti _ non possono dare che un totale relativamente assai piccino. Calza al pt·oposito l'esemJJio singolare di Bologna, la cui banca popolare, come risulta dalla citata relazione del Lu7,zatti, non applica la sua bella massima, cd é tuttavia da lui giudicata e presentata al pubblico come Banca Popolare modello, anzi addirittura la prima del mondo. Orbene, essa ai poveri concede persino dei prestiti graziosi e sull'onore, meritando ove facesse ciò con sufficiente larghezza, la lode suprema di de_qna amica e benefattrice del popolo; ed essa dopo ciò nell'anno 1894, con un movimento di capitale e di credito immenso e fecondo poichc le sole operazioni attive di credito si elevarono a 35 milioni e mezzo, ebbe soltanto L. 332J di pPrdita, cioè 11 centesimi ogni 1000 lire sovvenute! . * * La maggiore guarentigia per il credito veramente lar 6o e popolarti, che ad un_tempo si lega allo sviluppo economico e civile del paese, educato a governo di se stesso cohciente e libero, sta nel dare il massimo peso alla solvibilità morale dei sovvenuti, in modo che il capitale uomo non sia._calcolato meno del ca pita.le terra, e anco1• peggio, meno del capitalti moneta. Diciamo da ultimo che molto bene votrebbe venire da.Ila sincerità e dal buon ouore delle classi dirig1:nti. Comunque vadano le cose, noi abtiiamo fode, come nei destini dtl!l'umanità tuua .lJUanta, così in quelli della nostra cara vatria. E li stessi errori dello classi dirigenti, e gli eccessi dolio St..ito che le segue nella loro egoistica via, 110n possono riu,cire che a far precipita.re gli eventi. Il trionlo e lo sviluppo della coscieuza collettiva, assicurato dall'ausilio formtdabilc di una retta e varia fo!'ma Lii coopernz10no popolaro ecouonuca, eminentemente LU01·alee ci vilo, per noi, nel presento stadio dell'uwanità, più che certo, inevital>ilti. Pror'. \' ALI::IUANO V ALERIANI. L'Evoluzione dellecredenze e delledottrine politivhe <1l Le aualogie e le sumigliauze e:,istenti fra l'o1·gani,;uw uJ.uano ti !ti uwa.ue società 1u1·0110ant1camento notlroaw e riconosciutti ùa J.uolLiscrittori. :::ìuù1 esse, 111ratt1,Platone su,.t,tl, ~a l'ord111awt:nto dtllla. sua 1uea.le H.0put,IJJ.1Ca.:cowe 11eJJ'uoJ.uu,o,,.,..,rva egli, vi sono gli orgaui del 0011cuJ_J1sc11J1ltl, ùell' ira.scil.Hl0 e ùel raz10nale, cusi in una. :,ocictà l>ene oruinat1:1 vi ut:bbono e:isern tre classi d' inJi viuui : artigia11i, guerrieri e magi st rati; i quali tutti, suLOrdinati fra di loro, adempiano gli speciali uffici onde risulta la vita dello Stato. Anche S. Paolo dice cho la società co~tituisce un tutto organico, un vero or 6 anismo; e paragona i singoli individui alle membra del corpo umano, le qu:ili compiono diversi uffici, ma cooper..ino tutte ad un unico fine, e quindi come il corpo, cosi la società è un organismo. Oggi con maggiore insistenza., e con più minute indagini alcuni socioloéhi ricercano coteste analogiti e somiglianze tanto nella st1·uttura quanto (I) • I.' Evolution des Croyanccs et dcs Doclrincs politiques • pa r Guillaume Dc Grecf. - Bruxelles - Paris 1895.
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