296 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI nuto dalla casa che gli apparteneva e che perdeYa se partiva dalla fabbrica, legato dall'obbligo deldomicilio fisso, doveva subire tutte le condizioni del padrone. Non scioperi, non disdetta di contratti : egli resta attaccato alla fabbrica come l'antico servo alla gleba. Si comprenderebbe una città operaia fra lavoratori associati attorno al centro comune del lavoro: ma nel sistema attuale quel rimedio non è che inganno. Non parliamo delle inglesi Building societzes sulle quali Schaeffie aveva concepito tante speranze. Uno scrittore competente in tali materie, Aschrott, scrive : « Hanno fallito: nulla di buono e di solido si può pii'.1aspettare da esse» (1). Ora in Francia e nel Belgio, come già in Inghilterra, in Prussia e in Danimarca, si prova lo Stato a vincere il male con leggi speciali; la belga del 9 agosto 1889 e 30 luglio 1892, la francese del 30 novembre 1894. Ma si può prevedere che i risultati saranno irrisorii. Lo Stato non pensa a dare sovvenzioni ai costruttori, e anche meno di costruire case, ma si propone orientare l'opinione verso speciali soluzioni. dare un impulso, provocare gener9se emula~-ioni. Esaminiamo queste leggi perchè sono le più recenti sulla materia. Si vuole con esse: I O creare dei Comitati di patronato per incoraggiare la costruzione di case a buon mercato e salubri: 2° concedere esenzioni o riduzione d'imposta: 3° autorizzare certe casse pubbliche a consentire anticipazioni pei lavori: 4° facilitare i contratti di assicurazione sulla vita che hanno iscopo di garentire il rimborso di prestiti destinati ad acquistare o fabbricare una casa: 5° modificare il Codice civile in materia di divisione ereditaria. É necessario spendere molte parole per dimostrare che tutte queste belle misure sono irrisorie di fronte ai gran male che vorrebbero curare ? I Comitati di patronato ! ossia dei Comitati elettorali, che vogliano favorir.e o stimolare il risparmio fra chi non sa come vivere, sviluppare il mutuo soccorso fra chi appena ha da sodisfare i peoprii bisogni pit1 urgenti. Per fortuna uno dei proponenti la legge, un senatore belga, dichiarava avanti che lo stato non può imporre sacrifizi agli abbienti, ma deve solo dare loro l'occasione di dare consigli e mostrare la loro buona YOlontà. Difatti la legge autorizza questi comitati patronali a funzioni· molto modeste quanto onorifiche, cioè fare delle inchieste, aprire concorsi di architettura incoraggiare chi ha i mezzi di farsi la casa, dare premi per la pulizia. e l'ordine, comporre società edificatrici ; essi non devono fabbricare, e la legge anzi lo vieta espressamente. (1) Nei Jahrbiicher (iii· Geset:::gebu. Verwaltung. IX i885, Ma nè in Francia nè m Belgio si è pensato al modo di dare i capitali per la trasformazione o costruzione delle abitazioni. I Comitati daranno i disegni e i piani, ma non i mezzi finanzia1·ii: che saranno somministrati invece dalle Casse di risparmio, se vogliono, dalle Congregazioni di beneficenza, dagli ospedali, autorizzati a impiegare 115 del loro patrimonio nella costruzione di case a buon mercato, o in prestiti ipotecarii a società costruttrici e a società di credito che pur non avendo in vista la costruzione, hanno per iscopo di facilitare l'acquisto o la costruzione di case di questo genere. Ma quali amministratori, solo per filantropia, imbarcheranno i patrimoni di questi enti, in speculazioni che pur essendo rimunerative, hanno le loro difficoltà e sempre delle grandi noie? È aggi ungiamo che a queste due leggi per essere eseguibili debbono essere coordinate altre _disposizioni spe~iali delle leggi organiche sulle Casse di risparmio, istituzioni di beneficenza ecc., il che non è ancora fatto: cosicchè è nel vero chi afferma che questi provvedimenti legislativi non hanno finora che un valore platonico; e se un giorno saranno attuate si constaterà presto che e se non mutano la faccia delle città, e nemmeno faranno una parte di quello che, per es., le Builclings Societies fecet'O in qual- . che città anglo-sassone, malgrado che il loro carattere di speculazione sia ormai dichiarato in iv-odo indiscusso (1). Citiamo Adolfo "\Vagner il quale dopo un esame dei diversi mezzi proposti per rimediare ai mali delle case operaie, scrive che quei mezzi che non tendono e in prima linea a una radicale riforma del diritto di proprietà, sono soltanto palliativi. Per l' immobile urbano e la casa sia solo possibile, egli dice, la proprietà collettiva. e il godimento privato; cioè la locazione temporanea. a priva.ti: sopprimere il sistema dell'esercizio privato delle abitazioni, affidando allo Stato e al Comune l'obbligo di provvedere, nell' interesse della pubblica salute, alle case necessarie, questo è il solo provvedimento che vedeva questo illustre rappresentante del socialismo di stato. La soluzione del "\Vagner pecca sostanzialmente perciò che egli intende di separare il problema dell'abitazione da tutto il complesso delle questioni sociali a cui quello è avviticchiato e da cui è inscindibile: ma va ricordata perchè da la misura del giudizio che un uomo competente formulaYa su tutti quei pt·ogetti cli patronato, di cooperazione, cli risparmio, di concorso filantropico, enunziati pet· provvedere alle abitazioni dei non abbienti, divenute un pericolo per la salute pub- {]) Così John ì\lalcolm Ludlow chief registrar of friendly Societies nella sua l\lemoire pn-nsetée au congrès des associations rie prevoyancc nel 187,'<: e anche Hubert-Valleroux nel Bulletin de la société dc legisl. comparéc 1891. p. 245.
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