RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 293 telligenti; i quali anche considerando come una disgrazia per le istituzioni una ventina tra repubblicani e socialisti in più ·alla Camera, 1l'overebbero conforto larghissimo neJla presenza di altre cinquanta persone oneste e rispettabili, che sostituirebbero certi deputati, i quali sono i veri demolitori deJle istituzioni. A Camera nuova, intanto, potrebbe e dovrebbe avvenire quella netta delineazione dei partiti, eh' è un portato logico del progresso politico e sociale; e che sotto l'on. Giolitti dette luogo a tante farse, a tante allegre discussioni, a tante bricconerie e che covrì tante nomine di contrabbando; delineazione, che si dovrebbe avverare prima che nella Camera nel paese liberamente consultato e che dovrebbe essere ajutata dagli uomini più eminenti, che prendono parte alla vita pubblica italiana. Perchè la divisione tra conservatori e democratici sociali avvenga e sia proficua non basta che l'on. Di Rudinì innalzi la bandiera del conservatorismo; ma occorre l'attrito; occorre che i Zanardelli, i Sonnino, i Fortis, i Gallo, i Picardi, i Giolitti dicano nettamente ciò che vogliono e e on quale programma intendono dare il gambetto all'onorevole Di Rudinì e raccoglierne la eredità. In una Camera nuova, liberamente eletta, le varie correnti, gl' indirizzi opposti nella soluzione dei diversi problemi politici e sociali si designeranno e ciascuno potrà prendere il suo vero posto di combattimento. Chi sa? Alcuni che attualmente passano per radicali pericolosi e siedono all'estrema sinist,·a, quando gli uomini del governo non desteranno alcuna ripugnanza per i'agioni moral;, cambieranno posto. Colla nuova orientazione, in fine, tutta la Estrema Sinistra potrà non solo cooperare al lavoro legislativo, come del resto ha fatto sempre, ma quella parte di essa che si sente le o;iportune attitudini, e se vuolsi le relative ambizioni potrà prendere parte diretta al governo, come punta avanzata di un partito democratico-progressista. E allora solo gli uomini della Estrema potranno assumere la croce del potere senza dedizioni indecorose, ma a bandiera spiegata, con tutta la dignità ed in nome dell'attuazione di quelle riforme che il regime attuale ci può dare. Ed allora anche i socialisti pur perseguendo la propaganda pel fine, per l'ideale remoto potranno non vcrgogna,si dell'appoggio ad un governo borghese, che realizzasse gradatamente quel l r...>gramma minimo compatibile colla presente 01•ganizzazione economico-sociale: programma i cui articoli rappresentano prezio3i acconti, che migliorano le condizioni della classe lavoratrice, affrettano le future trasformazioni e rendono più sicura la via da percorrere per ra.ggiungerle. Per tradurre in fatti le iJce sn esposte, nel gabinetto sono necessari e la chiar.1. visione della si~uazione presente nel paese e nel Parlamento, e il coraggio per correre ai rimedi indicati. J fa l'on. Di Rudini questa chiara visione? Avrà il coraggio dei provvedimenti indispensabili? Ammesso che non manchi nè dell'una nè dell'altro, bisogna fare i conti con un altro elemento, la cui cooperazione è indispensabile per lo scioglimento della Camera, che dovrebbe essere il clou della grande cura ricostituente. A sentire gli uomini e i giornali della banda crispina colà dove si può ciò che si ·vuole non si accorderà mai all'on. Di Rudinì la facoltà di sciogliere la Camera. E - caso raro - in questo essi possono non dire una menzogna. Ed allora? Allora l'on. Di Rudinì non dovrebbe menomamen te nascondere od attenuare la realtà; mancherebbe al proprio dovere verso il pae~e, come vi mancò in Maggio 1892 per soverchio e male inteso loyalism, non facendo conoscere esattamente per quali cause esso scomparirebbe e cederebbe il posto ad altri. A ciascuno dovrebbe essere lasciata intera la responsabilità degli avvenimenti che coJla prop1•ia azione attiva o passiva potrebbe provocare. * * * E veniamo alla conclusione. In due modi e per due cause, perciò, il minilitero Di Rudini potrebbe mancare al proprio compito: o mancanza di percezione dei mali presenti e di coraggio nd porvi riparo, o perchè forze estranee al paese e al Parla.mento, di cui poco fa ci siamo intrattenuti, si opporranno alla esplicazione completa del programma deJJ'attuale gabinetto. Nel primo caso se la moralità non diverrà elemento preponderante negli uomini e nei metodi di governo; se il rispetto alle Leggi e allo Statuto non verrà inculcato dai governanti coll'esempio; se la lotta non si delineerà tra le idee e tra i programmi, noi avremo la continuazione sostanziale del deplorevole stato presente coi pugilati tra le fazioni o tra gli uomini che aspirano al potere per la soddbfazione di volgari ambizioni e di appetiti brutali, colla violazione della legalità, col discredito del parlamentarismo e di tutte le presenti istituzioni, coll'anarchismo morale imperante e dilagante, col peggioramento delle condizioni economiche. Il ministero Di Rudinì in questo caso non rappresenterà che il semvlice sollievo momentaneo provato per la sostituzione alla Presidenza del Consiglio di un gentiluomo garbato ad un malfattore ineducato. Nel secondo caso avremmo il ritorno al potere del malfattore ineducato, con tutte le vendette di cui è capace, con tutti gli sfoghi dell'odio, che sono nella sua natura, con la guerra a fondo che diverrebbe per lui un impegno per3onale, con tutti gli eccessi nella politica cstna ed interna che possono essere suggeriti dalla mente inferma e s,:ivraeccitata di chi ha coscienza di sapersi odiato e disprezzato dalla immensa maggioranza degl' Italiani. N<:lll'uno e nell'altro caso - più violentemente e presto nel secondo che nel primo - avremmo una catastrofe di cui no:i ci è lecito intrattenC'rci perchè il Fisco non lo permette. LA RIVISTA. ,,,,-. ,,,,....., / /" ...../. / / / ./ ./\.J ../'\.../--....../--..J' Per mancanza di spazio rimandiamo al prossimo numero un articolo del ~ocialistoide intitolalo: PKCHE NON SI FECE LA RIVOLUZIONE. •
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