292 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI L'on. Di Rudinì ha cominciato bene deferendo ai consigli comunali la indicazione del sindaco da nominare dove il sindaco è di nomina regia; ma questo non basta. Occorre risanare con mano energica le amministrazioni locali ed usare pel bene tutto il potere che sinora è stato adoperato pel male. La nomina del Govc1•natore civile per la Sicilia con attribuzioni speciali nella quistione amministrativa, ci fa intravvedere, che l'on. Di Rudinì è animato da buon vole1•e, ma non ci nascondiamo che il provvedimento ci sembra iriefficace e dato più per provare che si ha l'intenzione, di fare anzichè per fare realmente. Insomma ci fa l'effetto della pr-,sentazione del disegno di legge sui latifondi fatta dall'on. Crispi in Luglio 1894: una semplice lustra, coll'aggravante della forma dittatoria sempre ad immagine e somiglianza dei procedimenti dell'on. Crispi ! Il paese invece ha bisogno di fatti e di provvedimenti efficaci. Si deve tenere in mente cho il paese più ohe depravato è vile; l'acquiescenza alla intraprendenza altrui è il suo maggior ditjltlo. Alla paura. di perdere un appoggio o di subire un danno inspira la propria condotta. Occorre rassicu1·arlo e fargli co~prendere che non ha da sperare favori disonesti e non ha da temere vendette comunque esplicate. Questo sar.1 il mezzo adatto per rialzare e trasformare lo spirito pubblico. Non c'è dubbio: se alla restaurazione dell'ordine morale bastassero il buon volere e la rettitudine di un ministro e il consenso del paese, si procederebbe immantinente al suo conseguimento. Ma altri fattori sono necessari. J~ necessario il concorso del Parlamento; ma pur contando su quello del Senato, non si può fare a fidanza con la Camera dei Deputati. Le illusioni in 1,roposito non sono po,sibili, nè possono fondarsi sul voto del 21 ìviarw. Allora era troppo fresca la memoria dei fasti dell'on. Crispi, e ti-oppo viva la impressione delle dimo3trazioni popolari, troppo inabile la manovra dell'on. Sonnino, troppo meschina la difesa del pas3ato ministero tentata da da alcuni legulei: e tutti questi fattori contribuirono a dare la maggioranza di cento voti al ministero Di Rudini contro il quale rimase lo spettr0 dei 72 astenuti. Però chi guarda spassionatamente alla situazione parlamentare deve convenire che l'attuale Gabinetto può essere e sarà battuto un giorno o l'altro, sopra uno dei tanti incidenti che possono sorgE>re a proposito dei tanti avviluppati problemi lasciati in eredità all'attuale ministero dal precedenb. Le ambizioni insoddisfatte o i rancori inacòrbiti . la paura del c~stigo e il risentimento per gl' interessi lesi costituiscono un viluppo di forze fatalmente avverse ed (lperanti contro il ministero attuale; le stes3e buone qualità del Presidente del Consiglio sono una causa di debolezza: non è violento per tenere sotto di sè i vili per mezzo della minaccia, non e disonesto per sedurre e accaparrar,i coloro che mettono all'asta il proprio voto. Ciò ohe un giornale na poleta.no della banda orispina ha scritto sullo arruolamento degli ascari di Montecitorio da parte dell'onorevole Sineo, da chi conosce l'uomo, cui sarebbe stato affidato_ l' ineal'ioo, non può essere giudicato che come una calunnia, che non ha le apparenze della credibilità. Se contro l'on. Di Rudinì pur non esistessero queste forze è certo che egli non potreùbe arrischiar$i a chiedere alla Camera attuale l'autorizzazione a procedere contro l'on. Crispi - contro il gr.mde delinquente. In questo caso almeno trecento voti respingerebbero la domanda. Dunque? La conclusione è una sola : lo scioglimento della Camera s' impone. Dalle nuove elezioni, se nel paese c'è vitalità e senso morale, dovrebbe uscire il verd1::tto di condanna per tutto il passato e la designazione nuova dei partiti fondati sulle cose e non sui nomi, aggruppati attorno a programmi e non ad uomini, che pel pro 6 ramma non sanno combattere e cadere e che si affidano agli intrighi di corridoio e di aloova per sorgere ed arrivare al potere. Di fronte alle elezioni il compito del governo dovrebbe essera semplice: lasciar passare liberamente la volontà del paese minacciando severità coi corruttori e cogli intimidatori, tenendo a posto le autorità, che banno avuto sinora il mal vezzo di sostituirsi alla Yolontà degli elettori. Le elezioni fatte in questa guisa siamo sicuri che spazzerebbero i deputati telegrafici ; i vili che si squagliano nei momenti scabrosi per non disgustarsi nè gli elettori nè il governo; i oor1•otti, che affittano la propria coscienza per un piatto di lenti; per lo scioglimento di un consiglio comunale, per la croce di cavaliere da dare ad un qualsiasi disgraziato, per un sussidio sui fondi secreti accordato ad una società di operai apocrifi ad essi infeudata. Non tutti gl' immeriternli del mandato di rappresentanti del popolo certamente cadrebbero; ma la grandissima maggioranza scompal'irebbe o i ritornati a Montecitorio si sentirebbero isolati ed abbattuti e non potrebbero assumervi contegno da pretoriani. La banda agli ordini del grande delinquente, che sente già il bisogno di salvare la patria all'annunnunzio di uno scioglimento della Camera, agiterà lo spettro rosso e farà comprendera ohe le elezioni fatte dall'on. Di Rudinì di accordo coi radicali e coi socialisti da1•anno una grande preponderanza a questi ultimi e porunno il governo in loro balia eco. ecc. Lasciamo stare l'accordo al quale non credono coloro che lo denunziano; ma è certo che la falange radicale, repubblicana e socialista colla libertà di scelta lasciata agli elettori verrà aumentata di una ventina di sol lati. h'Ìa questo risultato nessuno potrà impedirlo, perché sta nella fatalità degli avvenimenti. I socialisti più avanzati le loro migliori vittorie non le hanno avuto sotto Crispi, sotto l'impero della corruzione, della frode e della violenza? Sotto Crispi non si raddoppiarono le loro file? Sotto Crispi non si ebbero le dor,p:e elezioni di Barbato, di Costa e di De Felice? Questo cauchemar, a.dunque, non dovrebbe e non non potrebbe far paura a' conservatori onesti e in-
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