290 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI che se n'è fatto da molti anni in qua e per diverse guise. Dal ministro Santa i\Iaria - che chiamò la magistratura un punto interrogatirn, e fu chiamato pazzo perché non ebbe il coraggio di menar la . scur~ né volle assumere la responsabilità delle turp1tud1m che si commettevano nel suo dicastero - la decadenza • 0 t.r1iyrecipitosa fino al Calenda di Tavani che n~n e . V , -~,,O'na di confessare, alla Camera, tra gli urli de prop1:, - . , la manipolazione dei tribunali a seconda delle conve!Hv. _ n,:,iitiche, in modo da dire ufficialmente che i magist1·&.,.,.. ,~ ., nno sentenze ma rendono servizi al governo. - I giudici, perduta la indipendenza e la dignità suborJinate quasi da pertutto ai Delegati di P. S. ed ai Reali Carabiniel'i, non esitarono a fare l'ultimo passo nella via della degradazione sbandendo la giustizia dagli affari privati. Sicché, come disse Imbrìani ricorrere ai magistrati é una rischiosa lotteria. Nulla di sano può rimanere in un paese dove la giu~tizia è corrotta, e l'attuale gabinetto deve sentire imperio'.3a l'iniziativa di radicali provvedimenti senza cercar di adagiarsi nel memento altl'Ui. Corto il governo cominciò bene, con un atto solenne di 1·iparazione: l'amnistia. :Ma deve ancora percorrere lungo e faticoso cammino prima dì ragginngere la meta; che se si arrestasse a mezzo dell'oper.1 risanatrice l'attuale ministero non potrebbe neppure accampare la scusa dell' ignoranz.1, poi che il senatore Costa, ministro guardasigilli, colla sua relazione al!' inehiesta sul processo della Banca Romana, ha provato di a vere piena conoscenza della putredine che e' é nel proprio dicastero. Si metta dunque all'opera coraggiosamente; anche coloro che nell' i11terno dell'animo loro si sentir.rnno feriti dai severi provvedimenti che il ministero potrà. prendere, plaudiranno per non disonorarsi. Il ristabilimento della uguaglianza dei cittadini innanzi alla legge é strettamente connesso al risanamento nell'amministrazione della giustizia. Ora siffatta uguaglianza vt;:rrà sempre considerata come una menzogna sino a tanto che i delinquenti, perché colloc.iti in alt.o, rimarranno impuniti. Epperò il po1To unum è il processo al generale Barattieri, e a Francesc:J Crispi, accusato anche di parecchi reati comuni; reSiJOnsabili e indis3olubilmenLe di un disastro nazionale. Tanto meglio por loro so riusciranno a p1•ovare la lorJ innocenza; e tanto di guadagnato pc! buon nome d' Italia. ì'ìoi non ignoriamo che le condizioni tra le quali !'on. Di Rudinì é giunto al governo ...., e le circo_ stanze eccezionali che ve lo spinsero, e la composizione della C,Jmera e la influenza ch'egli sub·sce non permettono all'attuale gabinetto quell'aziono che il paese atten le. Ma in ogni caso la mancanza di quel processo costituirebbe la vrova gigantesca di ciò che il popolo, veramente, non ha bisogno gli sia confe1·mato in sffatto modo. Vasto é poi il campo del risanamento: dalle amministrazioni alla Camera, in tutta la vita publica; un campo scabro3o, poi che da quindici anni dur~ più acuta la devastazione, e l'opera che avrebbe b1soo-no d'esser condotta col ferro e col fuoco, da una m:nte lar"a e avveduta, soverchia le forze o la pos,ibilità O di un ministero; o perciò stesso il cor1inciamento dell'opera urge; urgo a principiare da ciò che dipende dir~ttarnente dal ministro dell' int•)rno: né noi neghiamo al marchese di Rudinì la J•ettitudine e la buona volontà. Prima di tntto la stampa. A qual grado di abiezione sia caduto code~to quarto potere lo disse Ruggero Bonghi, che dell' A.6sociazione - 1,11~.,~tampa fu presidente. Bisogna tor,liere la biada a1 mttt~.: '.-...... Veramente il rapièlo vv',,-.,.'l'.,,.,,.,~i~r,ualche giornale ci fa sospettare che da Palazzo Bras'cn1 qualche sussidio sia dato. Per fortuna un grande giornale, che gravò annualmente sul bilancio dello stato quanto la taglia di una ventina di malfattori, s' é impegnato talmente nella difesa della banda crispina eh' é ben difficile possa cantare le lodi del di Rudinì. Certo bisogna fare in modo che il canagliume giornalistico muoia d'inedia: si dove togliere la biada ai muletti. Ma cortissimo lo bestie affamate daranno una tempesta di calci .... Avrà l'on. di Rudinì il coraggio e la forza di sorreggersi, per sola virtù de' suoi buoni atti, tra le menzogne, le calunnie e le insolenze che i gazzettieri aventi la consuetudine lunga de' fondi segreti gli vomiteranno contro ? La burocrazia non é piaga minore della stampa prostituta. Anzitutto, è necessario richiamare alla pura e semplice osservanza della legge le autorità governative: tutte ! dal Prefetto all'ultimo Delegato di P. S., dal1' Intendente di Finanza al Ricevitore del registro, dal Provveditore agli studi al Delegato scolastico ecc. E si deve specialmente richiamare alla sua primitiva e genuina funzione l'arma dei Reali Carabinieri, che non dà più la caccia ai malfattori, ma pare destinata a custodire Villa Lina, o a scrutare le opinioni politiche del curato o del farmacista, o a servire il deputato governativo e gli amici dei suoi amici siano anche manutengoli, mafiosi e camorristi. · Le autorità richiamato all'osservanza della legge e cessando di prestarsi alle disoneste e imperiose esigenze dei deputati governativi servirebbero ad infrenare la dilagante cancrena del favoritismo, che, specialmente nel mezzogiorno, tra eletti· ed elettori stabilisce legami estranei ad ogni criterio politico e minaccia di volgere irreparabilmente verso la perdizione il nostro parlamentarismo. Per cominciare, intanto, é necessario punii-e gli ufficiali publici che negli ultimi tempi troppo sfacciatamente si prestarono alle violazioni di legge, in modo che gli altri abbiano un salutare timore. Non dovrebbero rimanere al loro posto Prefetti e Delegati di P. S. i quali, ad esempio, durante le ultime elezioni con fenomenale cinismo dissero a qualche candidato di stimarlo molto, ma di doverlo combatI I I
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