--- ----- 300 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI Una delle coso più generalmente conosciute é che il saggio del!' interess'3 é variabilissimo da regione a regione, da tempo in tempo e sin nello stesso luogo. L'interesse medio é soltanto un'astrazione teoric:i,, necessaria per alcuni bisogni pratici. Or come può mai su interessi diversi commisurarsi una imposta che ha di mira soltanto un interesse medio? Come tutte le alt1·a forme di imposta, essa non può essere qhe iniriua. Del resto ciò è ben noto: nella società borghese l'uguaglianza non é che il prvdotto dell'ineguaglianza. E poi, come abbiamo dì già accennato, vi sono campi di impiego del capitale che concedono traslazione, mentre altri non la concedono. Appare quindi alla mente dei teorici della borgl1esia più giu· sto criterio che imposti siano soltanto i redditi capaci di traslazione ed esenti ne restino gli altri. E questo persino in una ipotesi teorica, come quella da noi fatta, e del tutto irrealizzabile, come credia· mo, che una imposta effdti I a su tutti i redditi sia possibile. Ciò dimostra con quanta superficialità scrittori come Giacomo Mill, hanno potuto ammettere la possibilità di quEsta ipotesi. Ma se i nostri fugacissimi cenni pos.sono servire ad indicare una delle ragioni della istintiva antipatia della classe borghese verso l'imposta sul reddito, esse provano che indirettamente il proletariato può propugnare una imposta., capace di creare dissi dii mag· glori nel seno già travagliato della società borghese. Consigliabile o meno una politica finanziaria., da parte dei rappresentanti del proletariato, come questa è, sarà in dipendenza di ragioni troppo delicate per potersi accennare qui. Certo avrà la sua parte la considerazione se un potere come questo creato dalla imposta sul reddito possa capitare nelle mani di conservatori o di rivoluzionari, poiché sarà evidente il modo contraddittorio come potrà funzionare nelle due eventualità. Esso può diventare uno strumento di dissoluzione o uno stn1mento di consolidazione a seconda dei casi. Ma la classe laYoratrioe errerebbe non poco se sperasse dall'imposta sul reddito altro che effetti per rimbalzo. In questo caso soltanto l'imposta diretta sul reddito, diviene una impo,ta indiretta sulla rivoluzione. ARTURO LABRIOLA. .../"",.._,,......,__,,,...... r'\,,.~ /"'.../"../',._ ~ ../".../' ~ STA TIS'I'ICHE A TESI Come nei Romanzi a tesi i letterati decadenti, anziché ispirarsi con animo sicuro all' inflessibile realità delle cose, muovono fatti e persone a lor talento, così i dottrinari della scienza borghese, giuocano fatti e cifre con sorprendente destrezza ed abilità. Ma il circolo vizioso da essi con tanta sicumera costruito, rimane a perenne monumento di quella sapienza, che è solita di pascersi alle turgide fonti della filosofia della ricchezza. Basta ad insigne esempio rammentare l'aberrazione statistica della famosa teoria maltusiana, ohe per un secolo fu il capo saldo delle dottrine economiche ortodosse, menti-e da ultimo i più competenti ebbero a giudicarla una puerile mostruosità. Era quindi inutile e v d.no ohe il valoroso periodico: « Credito e cooperazione» noi suo ultimo numero del I5 Marzo, s' impe6nasse a scagionare l'on. Luigi Luzzatti dalle protese insidie ohe ebbi a tendergli nd mio articolo: << La clientela delle banche popolari italiane». 1 nuovi elementi statistici posti in evidenza nella rettifica, non valgono che a fortificare viemmeglio le obbiezioni fatte al funzionamento delle nostre banche, le quali per nulla si meritano l'epiteto di popolari. D'altronde le obbiezioni medesime non venn()ro dirette alla pubblicazione statistica ufficiale, ma ben$Ì al Luzzatti, che in modo superficiale e incompleto, presentò le cose nella Nuova Antologia. Ed o:a che sappiamo, dei 69981 soci omessi dallo stesso Luzzatti, i4160 essere grandi agricoltori, 17563 grandi industriali, e 28258 per3one senza determinata professione e minorenni, cosa devesi concludere 7 Che se io non ho indovinato la qualità dei 37142 soci d'ignota provenienza, questo mio supposto errora viene ad esuberanza compensato dal numero superiore: 41723, di grandi agricoltori od industriali omessi e magari dimenticati dall'eterno Apostolo del Credito Popolare. Nella stessa guisa, la così detta rettifica volendo trovare un nuovo ed eloquente argomento statistico per istare allegri, P-ir~a il cai·attere eminentemente popolare di queste istituzioni, desumendolo a pag. 72 della pubblicazione uffioialr, osserva che: « Il numero dei prestiti superiori a 500 lire, rapp1•esenta 1'86 °lo del numero totale». Il ohe veramente toglie proprio ogni dubbio: le banche sono ..... popolari ! Prot: VALERIANO V ALERIANI. LE ALLEANZE D'ITALIA La politica estera dell'Italia., da che essa è stata ricomposta a nazione, si è svolta in guisa, che difficilmente si può seri verne con libertà e con esattezza senza incorrere noli' ira del R~gio Fisco. Oggi colla massima cautela siamo costretti ad intrattenercene per mettere in sull'avviso i lettori delht. Rivista sul tripudio di certa stampa, - di quella di ordinario alimentata dai foodi segreti - di fronte alht alleanza coll' [nghilte~ra strJmbazzata come un grande successo dei nostri uomini di Stato, come un avvenimento, che riuscirà assai proficuo al nostro paese. Nell'anessione dell'Inghilterra alla Triplice si scorge una nuova garanzia in favore della pace europea, e nell'accoglienza fatta dalla Camera dei Comuni alle dichiarazioni di Curzon, sottosegretario di Stato per gli aff<tri esteri, sul valore spiegato dalle nostre truppe in Africa e sulla, parte che noi rappresentiamo nel Continente nero, si addita una manifestazione di simpatia che deve lusingare il nostro amor proprio nazionale. Gl' Italiani, che accettano come oro di coppella questi sdilin(Juimenti inglo$i fanno mostra di una ingenuità, che può essere e sarà sorgente di amari disinganni per loro. Per loro i precedenti non contano, anche se non remoti; e la storia anche recentissima per lòro è perfettamente inutile. Se avessero memoria rifletterebbero che gl' inglesi l'indomani di Amba Alagi non si dctkro cura di mandarci complimenti ed incoraggittmenti e ohe se si fecero vivi dopo Abba Garima ciò avvenne perché a loro così suggeriva il proprio tornaconto, il più schietto egoismo.
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