Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 18 - 30 marzo 1896

• 278 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI Non è compito gradevole quello di dovere giudicare seve1·amente un uorao; ma quando amici imprudenti hanno voluto scagionarlo dalla taccia d' immoraliLà, rimettendosene a Nietzsche pel contenuto politico-sociale dell'opera d'arte del D'Annunzio, è un dovere continuare il confronto e dopo avere mostrato che tra i due scrittori corre la difTer~nza che c'è tra l'originale grandioso ecl una miserabile contraffazione, giustizia vuole si aggiunga che, come uomo, (1abriele D'Annunzio è precisamente il contrario di Nietzsche. Chi egli sia nella vita si riescirà a comprenderlo quando si saprà che egli si vanta - così mi si afferma e l'affermazione dev'esse1·e corrispondente al vero se Vittorio Pica, che lo conosce da vicino e gli si professa amico, implicitamente lo conforma - di avere nei suoi vari romanzi esposti i suoi diversi lati autobiografici. E so i suoi romanzi sono vera.- mento autobiografici lii,o;;na dire .che egli è di una deprava1.iono e di una disonestà del tutto rare. E sorvoliamo per conchiuclere, ch'egli avido cli ccltbrità tra i oontomporanei - non plebei, s' intencw - manca so1,ratutto di sincerità. E infatti non può possederne chi è stato attore primario in quella vita di noma, che egli ha flagellato e di cui si è dichiarato nauseato. Quest11,triste dissonanza lra l'uomo e lo se, ittoro è tanto nota nei suoi eiettagli ignominiosi, che il 'l'hovez lo mette in contrasto col Pèladan, invischiato nelle stra va ganze della magia, « ma uomo altamente « rispettabile, scrittore di una rara rettitudine d' in- « gegno e carattere, di una profonda bontà di cuore ... « E il s:into sdegno per la volgarità democratica, il << giusto senso dell'a1·istoorazi,t morale, l'inno co11ti- « nuo rdl ,t superiorit,1 intollotlualc, la tondonza alla « realizzazione della inclividmt.lità, ,:he emanano da « ogni pagina del l'cladan, si corrompono nello mani « di D'Annunzio, ohe lo i-iveste di una perfidia bri- « gantosca ». Non basta. Altro critico, il Martinelli, stabilito il rapporto genetico tra la monte e il cuore o il libro dello scrittore conchiude che il D'Annunzio in tutti i suoi libri rimaneva l'eterno posew·, corrotto e corruttore. Ogni paragone t1·a D'.\nnunzio e Nietzsche manca alla sua base; D'Annunzio non può confrontarsi che con Oscar \Vilde. li manicomio spettò in sorte a ;'\ictzschc; ht galera potrebbe rsscr il degno guiderdone doll'auto1·0 delle Jie1·gini delle 1·occe. E non è mancato per lui se quest,t miserabile gimtizia borghese queste leggi ininlelligenti, non gli abbiano rinchiuso di dietro le porte della prigione. Egli subì già una coad,tn11ct poi· adulterio - un non nulla per un snperuo,no - ma la grazia sovrana lo mandò indenne a perfozionarsi negli studi per arri rare a procreal'0 il Re di Roma. Le Vergini delle Rucce, - che il De Voguè giustamente non sa. recisamente oataloéaro tra i romanzi - libro splendidamente intessuto sul falso ha, un solo scatto in cui la verità istintivamente vien fuori: lo scrittore ignorando che le aristocrazie finiscono colla degenerazione, senza volerlo, mandando a corea.re al suo protagonista la donna per eccellenza da cui dovrà uscire l't"ibenncnsch, il superuomo, tra una aristocratica famiglia di pazzi, lascia presentire cho il futuro Re cli Roma sar,\ un pazzo-delinquente. I.a pazzia. gli verrà dalla madre, la delinr1uenza dal padre. Alienisti o magistrati se lo disput.;ra.nno. Lo ZoTJCo. ./"..r /" "'-/'-r"-/""'-.,.,,,....___"- r ~/""../"'.~~ ·, G L I AN T I SE M I T I (1) Guardate un po' - mi diceva un amico socialista, spiegazzando tre numeri della Libi ·e Parole: 18, 19 e 2-5 febbraio - guardate un po' come ci tratta il Drumont, che qualche volta occhieggia pure al socialismo ! Ci dice in,feudati al socialismo ebreo, perchè quando il malcontento si volge contro razione malefica del capitalismo ebreo, il socialismo lancia la sua formula ben nota: non esiste il capitalismo ebreo, non c' è che il capitalismo ! 11 nemico non è l'ebreo ma lo sfruttatore, qualunque religione esso abbia. Il socialismo così fa da parafulmine, e il socialismo marxista sviluppa delle teorie vaghe per proteggere, senza parere, gli interessi de' grossi banchieri. Non è tutto ciò ve1'gognoso ? - 1011 tanta collera, amico; l'ingraziale piuttosto il ~igno1· Dr·umont e i suoi amici delle loro 1 . 1· / ca unnre, e r modo che nessuno sia tanto imbecille eia conf'ouder·ci con gli anti:semiti. E poi noi dobbiamo al signor' Drnmont della 1·iconoscenza non pe1·chè egli atiacchi il capitalismo ebreo, con tanta mancanza di logica, ma perchè l'icono. ciamo la necessità cli sgrassa1·e l'intelligenza bo1·ghese dal ti-adizionale idiotismo teologico prodotto dalla r·e]i_ gione: è da un bel pezzo che il proletariato mangia carità cristiana e altre virltt teologali della stessa pasta. Ora il signor' Dr'umont e i suoi amici si incaricano di comer-tire al libero pensiero i cattolici pit'.1incrostati. Voi scherzate ! Punto. Dico sul sc1'io, come il papa che pontifica dall'alto della sua in fallibilità. Ascoltate: Il (!) La prima villoria degli antisemiti nelle elezioni municipali di Vienna dette luogo agli articoli del nostro Mormina. La seconda vittoria ha suggerito questo scritto nel quale la quistione clcll'antisemitismo è trattata argutamente da un punto di vista nuovo. I cattolici avranno poco da rispondere. Il Drumont della Libre parole, in una al Marchese di Morès è il piil fanatico antisemita di Francia.

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