276 RIVISTA DI POLITICAE SCIENZESOCIALI mini e su di alcune situazioni e ad una confessione, che serve a giustificare coloro che rnrrebbero staffilare. Anzitutto; con che gusto prendersela col partito repubblicano che i socialisti puri ed oi·toclossi proclamarono da un pezzo morto e seppellito? Non è ingeneroso l'incrudelire contro gli ultimi avanzi del suddetto partito? :\.yeva ancora una missione il partito repubblicano in Italia? Ebbene, è stato il socialis11iopui·o ed ortodosso che gli ha impedito di compierla minandolo in tutti i sensi, denigrandolo e mettendo alla berlina l' idea di repubblica come la cosa più ~tupida di questo mondo ; e dell'opera compiuta ripetutamente ha menato vanto. L'amico Turati dice che i 1·epubblicani e i 1·aclicali non facendo, non tentando ultimamente la rivoluzione furono i migliori sosteni tori della dinastia. fn verità la dinastia, data la giustezza di siffatto ragionamento, io credo che sia stata sorretta dai socialisti. I pi·imi erano impotenti e se nulla fecero a loro non Ya dato nè merito, nè demerito; i secondi invece, possiedono la forza e la disciplina e per dippit1 la testa /i·edda e la chiam coscien:;a clei mezzi e clel fine. Ma se avernno forza, di,ciplina e testa fi·edcla perchè non agirono e non dettero il tracollo alla dinastia ? Forse a ciò furono consigliati dalla chiara coscienza dei mez:i e clel fine; ma allora perchè vantare che essi furono i pi-opulsori del movimento, e che sentirono che i fini j'utiwi non li dispensavano clal cloi;ere presente? Jt evidente che essi ritenevano utile, necessa1·io andarn oltre e fare ciò che i repubblicani erano impotent.i a tentare; ma le misure cli precauzione del sig. Prefetto di ~iilano, pare, che li abbiano indotti a migliori consigli, ad evitare il massacro ed a conserrnre le cai·ni alle fucilate per altl'e occasioni. Dell'avere adottato questo prudente consiglio frorn da loda1)i, per-cltè reputo che se uno cliYerso ne avesser~ seguito noi auemmo avuto una sommossa dannosa e non una benefica 1·irnluzione. Pe1·ò non è onesto rimpl'0\"01'are ad alcuni che la sommossa sia mancata, quando ad altri si dà lode per avere saputo pe1·cuotere il movimento cli sincore. Ed ora lascio da parte l'esame del caso speciale e vengo alla discussione del caso generale. * * * La repubblica è o non è una j'ase neces•aria da atti-a,·ersare? La repubblica è o non è utile allo anento ciel ~ocialismo ? Sino a non molto tempo fa' La Ci·itica e con e3sa la grande maggioranza dei socialisti puri ed ortodossi ritennero, che le quistioni politiche non avevano che pochissima o nessuna importanza e predicavano con supremo disprezzo che la monarchia e la repubblica si Yalevano e che la sostanza era nella questione economica, di cui dovevano e3c)usivamente occuparsi i socialisti. Ohi si procla-- mava repubblicano era fatto segno ad ogni sorta cli dileggi. Gli ·uomini di governo e le autorità cli ogni genere contenti come pasque si fregavano le mani ed incornggiavano la tendenza anti-politica di questi 101·0incoscienti ma preziosi alleati e per qualche tempo si assistette allo spettacofo di vedere i primi a fare l'occhio cli tr-iglia ai socialisti ed impennarsi contro i repubblicani, mentre dal punto di Yista della conserrnzione dello Stato presente i primi, che volevano trasformare sostanzialmente la società avrebbero 'dovuto essere considerati come assai pit1 pericolosi dei secondi, che in fondo non volevano fare che un mutamento nel1' ordinamento polilico. \on mi dilungo a fare supposizioni sui motivi che induceveno gli uomini di Ol'dine atl ostentare simpatie pei socialisti ed avYersione pei repubblicani; ma è assai probabile che essi abbiano agito istintivamente perchè sentivano . che la repubblica era co,a concreta e fattibile a breve scadenza, mentre il collettivismo era ancora cosa indeterminata e, a giudizio dei suoi pitt autorevoli sostenitori, di assai remota realizzazione. Si capisce quindi che essi tra un pericolo immediato ed uno lontanissimo abbiano accarezzato gli uni e perseguitato gli altri. Così avvenne che Papa, Re, Imperatori e i\linistri si atteggiarono a socialisti pitt o meno da burla e che nel Parlamento italiano il Presidente lasciò correre la parola collettivismo montando in furia contro chi si diceva repubblicano; e perciò nelle val'ie elezioni politiche prece. denti molti candidati abbondarono in dichiarazioni in senso socialista e il crispinissimo Angelo ~foratori nel 1800, a Palermo, si dichiarò socialista monai·chico e il povero Luigi Ferrari attribuì al Re costituzionale la funzione del Tribunato e si professò collettivista rn,pnarchico. .Allegro paese l'Italia! i\la l'atteggiamento dei socialisti pw·i ecl ol'lodossi, ad un tratto mutò e, se non vado errato, nel Congresso di Genova si riconobbe necessaria la conquista dei pubblici potei·i per realizzal'e l'ideale del socialismo; poscia precisarono meglio in che cosa dovern consistere la conquista dei pubblici poteri e si chiarirono repubblicani. Della evoluzione c'è stata la conferma ufficiale nell'ullimo h1·illante discorso fatto nella Camera dei Deputati, in occasione della discussione sui crediti per l'.-\.frica da Enrico Ferri: da quel Fe1·ri che appena eletto deputato nel 1886 mise in burletta la repubblica e polemizzando viYacemente con Napoleone Oolajanni sulle colonne dell'Epoca cli Genova, buddisti-
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