256 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALE « ordinamento legale, che si son dati. Ridotti alla « disperazione, gridano con Odilon Barrot: la legalité « nous tue, la legalità è la nostra morte; la legalità, « che invece a noi tende i muscoli e ravviva il san- « gue, quasi promettiti-ice di vita eterna. E se noi << non commettiamo l' insigne follia di lasciarci tra- « scinare in una guerra sulle strade per dar loro « piacere, non 1·imarrà ad ossi da ultimo cho spoz- « zare colle proprie mani questa legalità loro così « fatale. » Engels ha perfettamente ragione; non si dimentichi però, che questa benefica efficienza della legalità pre suppone un popolo cosciente e intelligente, che sappia agire, persovera1·e e aspettare. In Italia non è possibile oggi la lotta nelle strade per i motivi es post dal grande compagno di Marx; e non si hanno i van taggi della tattica da lui raccomandata perché le masse sono incolte, incoscienti, impazienti; esse per non sapere attendere i risultati dell'azione legale sempre lenti, e quando godono del diritto di voto preferiscono astenersi o vendere la propria coscienza per meno d'un piatto di lenti. Questa dolorosa situazione ha reso possibile quella indelebile ignominia, che si chiama: fenomeno Crispi. loNAZIO BRUNELLI: Della istituzione di un Consiglio privato della Corona nel nost,·o regime parlamentare. È lo studio di un giovane e colto avvocato e la sua, in fondo, è la tesi di un conservatore che, mercè la istituzione di un Consiglio privato della corona, vorrebbe vedero aumentato il p:lter-i regio e voderlo bene esercitato in certi casi. Ruggero Bonghi, che vi aggiunse una lettera prefazione, nella quale apr,rova le vedute del Brunelli,' non si nascondeva le grandi difficoltà d'introdurre il Consiglio p1·ivato in Italia; e la principale la vedeva « nel potere ministeriale il cui eccesso, sorretto « e favorito dalle mauioranze della Camera dei de- « putati è la più , elenosa e deleteria piaga dei regì- « mi della natura del nost: o; nei quali, in realtà. « all'autorità legittima, civile, alta pacata del Re, si « è surrogato l'arbitrio insindacato coi fatti e insin- « da.cabile, di nove tirannelli che fanno e disfanno a « lor possa ». E il Brunelli, alla sua volta, vorrebbe veder cessata la commedia che si racchiude nella formula : il re regna e non governa e rinforzando il potere regio spererebbe ar.nonizzare meglio i tre poteri « per impedire che la politica abbia ad uccilere « il diritto ». Non nascondiamo all'egregio autore che i nostri ideali sono ben diversi e vorremmo veder distrutti del tutto i poteri che lui vorrebbe veder aumentati e che sono sufficientissimi per fare il bene ed impedire il male, qualora chi ne ha il diritto e i mezzi volesse esercitarli a fin di bene. E ci arrestiamo in questa disamina perché non vogliamo dar.3 occasione al Proc ura.tore del Re di sequestrare la Rivista; rimandiamo l'avv. Brunelli ai due articoli di Ruggero Bonghi sui doveri e sull'ufficio del Principe, pubblicati nella Nuova Antologia e che poco mancò non gli facessero perdere il posto di Consigliere di Stato. Del resto di fronte alle vergogne e alle menzogne costituzionali presenti preferiremmo vedere aumentati e fortemente i i,oteri del Re; cesserebbe almeno l'indegno giuoco di scarica-barile, che comincia nel1' Eritrea e finisce sulle spalle del popolo italiano. Bollettino Internazionale degli interessi dei ferrovieri N. 1 ° Milano. Abbiamo ricevuto il primo numero del Bollettino Internazionale degli interessi dei fe,·rovieri, che si pubblica in Milano e lo abbiamo letto con viva, soJdisfazione. Questo priruo numero contiene a1·ticoli sulla Gio,·- nata di lavoro: e sulle paghe ed emolumenti dei conduttori di locomotive italiani ed esteri oltre vari quadri statistici comparativi ed il Regolamento del Comitato internazionale cli Studi degli Interessi dei lavoratori dei trasporti. Il Bollettino è rodatto con molta serietà e fa molto bene sperare del suo avvenire, che noi di gran cuore gli auguriamo prospero. Possa esso contribuire efficacemente a risvegliare ed a fare unire in unico consorzio la classe benemerita e bistrattata dei ferrovieri! LIBRI RICEVUTI IN DONO Giustino Fortunato: L'Altavalle delt'Ofanto. Roma, 1895._ G. 'I'odde : La scuola di economia politica di Torino. Bologna, Garagnani e figli, 1890. Prot. A. Celli: Sconfoi·ti e speranze d'igiene sociale. Roma, 1896. Giacomo Zwicky: Sul lavoro notturno nelle fabbriche. Venezia, 1896. F. Virgili: Il Problema agrario e l'avvenire sociale. Palermo, 1895. Remo Sandron, L. 3. Cornelio Ing. Guerci: Le istituzioni agmrie nella Provincia di Parma. Parma, 1805. L. 5. De Johannis: Sui rapporti tm capitale e lavoro. Firenze 18913. Opere del Dr. Napoleone Colajanni. L'alcoolismo: Sue conseguenze morali e sue cause. L. 3. La Sociologia Criminale: Due volumi di 1300 pagine con una grande tavola. L. 13,50. La politica coloniale: Un volume di 320 pagine L. 1,50. Gli abbonati della Rivista godranno dello sconto del 25 010. ._/'-/~~~~~~~~~~~~~~~'-.,/~~~ I pochi abbonati i quali ancora non si sono messi in regola coll'Amministrazione sono pregati vivamente a farlo indirizzando cartolinavaglia all'On. Dr. Napoleone Colajanni. Roma. ~-'-.,/'\J"""-./---...,,,--~'-..,,"\.J''-...,/~~ La Rivista di Politica e Scienze sociali si vendè anche a numeri separati. Prezzo di ogni numero Cent. 30. Per cambiamenti di indirizzi rivolgersi al sig. G. M0NTALBAN0: Via S. Nicola daTolentino Num. 45, Roma. Dr. Napoleone Colajanni, direttore-responsabile. Roma, Tip. Tiberina, Via de' Gigli d'Oro 16-20,
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