Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 16 - 29 febbraio 1896

254 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI delle gradazioni più chiare nelle parti meno esposte ch'essa avrebbe se fosse giornalmente offerta alle carezze del sole e del v ento. Le strette del sesso son raramente nobilitate dagli svlendori della natura in• mezzo ai quali soltanto, sotto il sole bruciante, o il firmamento stellato, nei profumi dell'aria, es se acquistano il lor vero significato. Ma tutto avviene in una deco1·azione d' ammobigliamento, imbrattata dall'uso, e al contatto di laide volgarità. La letteratura stessa, da cui si sarebbe potuto aspettare la conservazione di qualche giusto sentimento intorno a simili materie, è troppo apertamente - col suo silenzio, o con la sua sfrontatezza - il riflesso dello spirito di scetticismo che prevale. E per trovare un'espressione dell'amore veramente vero e forte bisogna penosamente tornare indietro al di là della escrescenza letteraria civilizzata, verso l'Oriente e gl' inni della razza Ariana. In uno degli Upanishads dei libri vedici sacri - il Brihadaranyaska Upanishad - si trova un bel passaggio ove sono indicate, per l'uomo che desidera un nobile figlio, le preghiere ch'egli deve offrire agli Dei quando si accoppia alla sua sposa. Se ne giudico dalla sola traduzione in latino che abbia trovato, niente può essere espresso con più dignità, più calma, più religiosa semplicità, e sarebbe bene che di tali istruzioni fossero conservate e seguite ai nostri giorni. Però tanta è la degradazione alla quale siam giunti che Max Miiller, nella sua traduzione dei libri sacri dell'oriente, sembra non essersi potuto decidere a riprodurre in inglese il punto che ho citato e qualche altro simile: egli li riporta nel sanscrito originale. Si sarebbe potuto credere che come professore all'Università di Oxford, supposto senza macchia e senza paura, e incaricato per professione di tradurre quei libri per degli studenti egli avesse dovuto farsi un dovere e una gioia al contempo di rendere intelligibili precisamente quei paragrafi nei quali in una forma così perfetta si esprime il sentimento puro e pio del mondo primitivo. E s'egli giudicava questo sentimento impuro ed empio, noi abbiamo la misura dell'abbassamento di un pubblico la cui opinione ha pesato su lui. · Quanto alla sola traduzione tedesca dell'Upanishad che io posso trovare, essa manca agli stessi punti, e nella stessa miserevole maniera ripetendo: Nichet zu wiedergeben: e sempre così, tanto che alla fine si arriva a pensare che il traduttore ha ragione, e che la semplicità e il carattere sacro di quel sentimento, a dir vero, non possono più esser riprodotti ai nostri giorni. La nostra opinione pubblica, la nostra letteratura, le nostre leggi, i nostri costumi sono impregnati di questa idea dell'impurità del sesso, rendendo ognora più difficili le condizioni della sua purità. I nostri figli, come ho già detto, raccattano nel pantano i loro insegnamenti intorno a questo soggetto. I piccoli fanciulli che si bagnano alle porte delle nostre città sono scacciati da stupidi agenti di polizia che visibilmente rende furiosi là vista di una nudità, anche quando non è che la nudità d'un fanciullo. . Ultimamente in una delle nostre città del nord, alcuni, tra fanciulli e adulti, pronti a prendere un bagno in una vasca d'acqua pubblica destinata a quell'uso, furono, sebbene si fossero dovuti coprire in qualche modo, guardati a vista sino alle nove ore di sera prima di potere entra1·e nell'acqua. Quanto alle donne e alle fanciulle, esse sono ancora in tal materia v-eggio trattate. lnsino a che non saranno sparite queste indegne e funeste prevenzioni contro il corpo umano non vi sarà che poca speranza di vedere la nostra vita pubblica diventar libera e gradevole. Rinnovando le nostre idee sociali, bisogna rinnovare pure ogni nostra maniera di riguardare il sesso e non considerarlo più come un mistero di cui si debba aver vergogna come di una cosa impura e di cui si possa far mercato L'inestimabile spirito di libertà e di fierezza, sor-. gente di ogni vera virilità e di ogni vera femminilità, dovrà compenetrare le relazioni più intime al fine di conservarle franche e pure: pure dal maledetto commercialismo che compra e vende ogni umana cosa, pure da.Il' ipocrisia religiosa che vela e nasconde. Una maniera robusta di godere del propri o corpo, del suo sviluppo e di quello di tutte le sue funzioni naturali, unita alla risoluzione di conservarle pure e belle, sane e libere, dovrà entra1'e nelle tradizioni della vita nazionale. Egli è possibile e in verità probabile, che, ali orquando il sentimento d'una vita comune e di com uni interessi ingrandirà, e le disposizioni favorevoli a una vera solidarietà umana aumenteranno col diminuire delle preoccupazioni egoiste, l' importanza del semplice atto sessuale diminuirà pure insino a che a1•r:vi a non essere considerato che come un fattore assai specializzato nella somma totale dell'amore. Non v' ha dubbio che quando si realizzerà meglio l'unione delle anime, il bisogno attuale d'unione corporale perderà la sua acuità, ed agevole cosa è vedere che nella nostra vita sociale contemporanea la mancanza d'unione delle anime - secondo la legge delle trasformazioni - è una delle cause della violenza e della sfrenatezza delle passioni inferiori. Ma, perché le cose possan cangiare per l'evoluzione dell'uomo nell'avveni1·e, gli é c"rto che prima di tutto bisognerà sceverare i rapporti sessuali dal- !' iàea d' impurità che vi si mescola, e riabilitarli con una specie di consacrazione religiosa. Ma questo non sarà possibile, l'ho già detto, che ad esseri liberi i quali sentiranno l'orgoglio d'una vita diritta e degna, l'orgoglio d'un corpo sviluppato nella sua piena bel-- lazza. Il sesso è il simbolo dell'amore nella vita fisica, da ciò deriva la sua terribile potenza. Lo scopo dell'amore è la non differenziazione, l'unità assoluta dell'essere: ma l'unità assoluta non può effettuarsi che nel centro dell'esistenza. È perciò che l'essere che ne ha veramente trovato un altro, non ha solamente trovato quest'altro, e, con esso, sè stesso, ma ha trovato un terzo essere che abita nel centro dei mondi, tiene nella sua mano i materiali plastici dell'universo ecrea le forme sensibili. Similmènte lo scopo del sesso è l'unione, la non differenziazione, ma nel campo fisic), e al momento in cui questa unione si compie, ha luogo la crea-

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