Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 15 - 15 febbraio 1896

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 233 a vicina s!rada di Gibuti di r0cente aperta e sfruttata pure dai Francesi. Por~hè le aspirazioni della Francia all'avviamento del suo traffico laggiù si sono concretate siffatta.monte che il com::nercio vi prende ogni giorno mnggior consistenza e si espande così da impensierire e. ingelosire il governo inglese. Infatti l'importanza commerciale di Zeila ebbe una forte scossa, e va di giorno in giorno scJmando di attività e di efficacia, in seguito alla presenza dei Francesi che, doro avere occupato Obock e Tagi ura presero possesso di Gibuti ove stabilirono una vera e propria stazione di arrivo e partenza delle carovane harrarine, • facendo una formidabile concorrenza a Zeila, perchè Gibuti ha il vantagg· o di essere porto libero, più vicino al mercato mondiale di Aden, rico!legato all' Europa da un cavo telegrafie). Queste ultime vie, per la 101 o uLicazione, hanno vantaggi così naturali che nessuna combinazione polit:ca riescirà a sopprimere. Per quanto le strade dell'Harrar che menano a Zeila, a Bct·bera cd a Gibuti, sieno frequentatissime e relativamente sicure, tuttavia la ·mancinza di comunicazioni rapide ed a buon merc1to costituisc,3 un serio ostacolo per.!hè il traffico inter,1azionale sia bene rimunorator0. ... * * Il pacs3 di Harrar fece parte dell' imp~ro aLissino quando questo, fra il XV s~colo e il XVI era al sommo della sua potenza. NelLLdecadenza dell' Abissinia, l'Har:ar cominciò a sbccarsene e ad acqui- ~tarc man mano autono::nia. La conquistò nel secolo XVI il feroce Achmcd Mohamed Gragne. Questo Attila musulmano devastò intero regioni e, semprd in armi e minaccinso, diede molto ùa fare all'~bissinia della quale parve volesse annienta.re l'impero. L'olicrna città - ch'è quasi una gros:,a borgata, - rossastrn p<r la tinta dcll0 case disposto almee orizzontali basse e monotone, solo interrotte da tre bianchi minareti, ora in quel tempo un ammasso di poverJ capanne. Il pio e devoto emiro Nur che successe al Gr.1gne provvi,lo a dare alla città un aspetto decoro.so. Poi la regione venne decadendo p~r opera specialmente dei Galla cir.;onvicini, che signoreggiarono, rendendo def'iso:·ia la pobstà degli emiri, e il caos durò fino alla andata degli e,;iziani, nel 1875. Alcuni Galla tentarono di opporsi loro, ma furon domati e Reuf Pascià abolì il traffico degli schiavi, l'iordinò il sistema de' tributi e nel paese sorsero come gli albori dell'età dell'oro. L'Harrar si avvi'.lva a r:sorgerc: si cominciò a la-· vorarc i ca.mpi, e le valli ebbero messi e frutteti. Sotto i successori di Reuf la condizione dell'Harrar venne sempre più migliorando, promettitrice di pacifico avvenire. Poi nel settembre dell'8i Radouan Pascià vi andò a~compagnato da ufficiali inglesi per rimettere gul trono Abdullahi, figlio dell'antico emiro, e così avoa fine il governo egiziano. Allontanatisi gl'inglesi, l'Ilarrd.r sotto il giovane emi1·0 restò quasi offerto, ad incanto internazionale al mag;;ior offerente. Non v'à dubbio che 'lua lche potenza vi avrebbe agognato. Ma si sapevano e si supponevano maneggi e brighe e aspirazioni nosirJ lag;ii1, e gli altri stavano in guardia. Quando sopravvenne il miserando eccidio della spedizione Porro, nel monJo p0litico si credette che l'Italia avrebbe conquistato l'Harrar. Era aperto un vasto campo di utile e proficua espansione coloniale ma il nostro governo esitò perplesso e finì col non fare nulla. Nel 1887, Menelik, con b. sanguinosa battaglia di Cialanco si fece padrone assoluto e incontestato dell'Harrar, che aggregò alle pr0vincie del suo regno, ponendovi a governatore il Degiacc ~faconnen. Era il giorno del Natale abissino, 26 gennaio, e l'Emiro Aldullahi non aveva r:sposto al messaggio di Menelik che, imperio-,o e conciso, chiedeva sottomissione e tributi. L'oste abi::--sina capitanata da Menelik., mosse contro l'esercito dell' emir0. I cui cannoni tuonarono inutilmenb cJntrJ l'enorme esercito scioano che procedeva fra un clangore gigantesco di urla e di grida. L'urto fn tremendo, l'esercito di Abdullahi fu completamento di;:;trutto nella battaglia di Cialanco. Gli scioani 1 un~nt r ,no un centinaio di morti e circa tt·ecento feriti, e si avanzarono occupando I-fa, ra.r senza colpo ferire. Così all' amminis:r.iziono e,;iziana, sollievo momentaneo come di benigna meteora, succedeva in tutta la sua r tpace ing0rJigia lo sgoverno scioa.no. Jl r<'g_;imento abis:,ino con una spietata opera di assorbimento nè razionale nè graduata, sfrc1tta lo sfruttabile non curd.nte dell'avvenire. Le esose angherie e le fiscalità di Menelik. angustiarono i commerci, e la terra harrarina non è più coltivata. -L'agricolt,,rd, cc,rto che il frutto de' suoi lnnghi lavor·i gli sarà depredato a nomè di ~lerh l,k., abbandona i campi nella stoica attes'.1 di <'V~nti migliori. Lo Stato attuale delh fertil.) e L l ce regione si riassume in una frase: una ener_;ia latente, soffocata per gran parte dagli abissini. L'amministrazione abissina, minutamente esosa, irrazionalmente predairice, è grave impaccio agli scambi, alle comunicazioni ed ai commerci con una de>gana quant'altre mai odiosa, eserJitata con meto li squisitamente polizieschi. Maconnen à crcJuto di inst itn:re un'amministr..1.- zione sull'impronta europea ... * * * La costituzione etnica degli Harrarini ricorda una remota origine etiopica, e l'Harrar, anticamente, dev'essere stato un centro di semitis!D.o. Il lingua~gio, che si chiama appunto harrari, rivela una lontana discendenza dal ceppo etiopico, in connessa parentela con l'Amharico, infiltrato di vocabili Galla e Somali. Pel movimento dell' .:ispansione Abissina e per le frequenti migrazioni, segnatamente nel secolo scorso a.ffluì verso l'Harrar - specie di terra promessa. - un contingente di Amhara cosi numerosò che una gran parte di esso dovè stabilirsi al Sud dell'Argobba ' ove l'idioma è più puro. Harrar è la metropoli religio!:ia di quella parte di Africa, e gli Harrarini sono musulmani fanatici, dai principi severi, rigidis:;imi, tratti dal rito Kafi che osservano alla lettera. Il fuoco reli 9ioso è avvivato

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==