232 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI E quanto alle tendenze, quale organizzazione socialista non persegue oggi la socializzazione graduale - a seconda del modo di sfruttamento, o di pro1•rietà - dei diversi mezzi di produzione e di scambio? Che alcuni siano più o meno frett0losi di riescire aHa socializzazione completa di quei mezzi di produzione, può essere ; ma chi è il socialista che professi su ciò la teoria del tutto o niente ? Quanto agli uo-. mini politici di ogni dimensione che protestano contro questa tendenza, se possono dir,si socialisti, non certo a' socialisti si somigliano, ma più tosto a coloro che si dicono Spagnuoli e non sono per niente Spagnuoli. Dunque, riguardo alle qui:Stioni essenziali, questioni di tattica., di sc0po immediato, di tendenze, noi vediamo de' punti intorno a' quali c'è l'unanimità di vedute in tutte le frazioni socialiste. Perché non servirci delle soluzioni sulle quali l'accordo c'è per costituire una base definitiva di intesa? Nessuno ha da abb;rndonare qualcosa delle sue particolari vedute. Non si tratta di mo:lificare, anche di rochis$imo, le idee; di limitare in checchcsia la propaganda di r1uesti o di quelli; non si tratta per nessuno di sottoscrivere a qua.lco:Sadi cui non si sia partigiani, ma invece di voler bene riconosccrJ che ci sono idee comuni a tutti i socialisti, e quali sono queste idee. Una volta ciò riconosciuto, si possiede un mezw che non ha niente di artificiale, per deterillinare chi, da i socialisti, dev'essere tr..1.ttato e r:conosciuto come socialista. Co,sì sarebbero socialisti, agli occhi de' socialisti, solamente coloro - ma tutti coloro - che si pronunziassero per la conquista attuale de' poteri pubblici da parte del socialismo col mezzo del suffragio univer 0ale: per l'intervento sempre maggiore - c0rrelativamente a questa conquista - dello Stato nei rapporti fra capitale e lavoro, a prJfitto del lavoro: per la socializzazione graduale - a seconda della loro forma di sfruttamento o di proprietà - dei mezzi di produzione e di scamb o. Che ci sia un'elezione, e ognuno cerchi di far trionfare il suo modo di vedere speciale al di fuori di questi tre punti essenziali; ma chi ottiene più voti dovrebbe essere sorretto da tutti coloro che su quei punti rnno concordi, senza preoccupazione della pc~- sona del candidato favorito; nè delle idee ·sue al di fuori di quelle basilari che formerebbero come una carta del partito socialista, al quale prima di tutto bisogna assicurare il succes::;o. Nel suo in3icmc, il pa,rtito non sar0bbe impegnato che su que' punti anzidetti, e la 1csponsabilità ddle tesi complementari apparterrtbbe solo alla frazione socialista o all' indi viduo che le avesse preconizzate. Perciò - niente da cambiare al programma attuale di .ognuno, niente da. aggiungervi. - Ognuno resta libero del suo mo:io di vedere, e tre iùee soltanto sono messe fuori contestazione, e sono le tre idee che di già sono fuori contestazione. Noi non siamo di quelli che pa1lano sempre di libertà e che quasi semi re - per dirla col Marx - non si trovano in sua compagnia altro che nel gio1·no ch'essa vien seppellita: noi amiamo meglio mostr.1re che siamo veramente partigiani della libertà. Così, nell'unione che noi concepiamo - io non dico quale noi la desideriamo, perchè si può sempre desiderare di più senza che ci si lasci scappare quello ch'è p0ssibìle di avere - nessuno subirebbe un constringimento, nessuno .farebbe una conce~s·oné: il dovere sarebbe precisato e la situazione chiara per tutti. GABRIELE DEVILLE. ✓'-../~~/ '-../ '-/'--""-/"-.../'-./'-./'--../' / '-../"-../ ' NELL' BARRAR {l) . Circa 1860 metri sul li vello del mare, a ca vali ero di un colle che si p:-otende dalla catena degli IttuGalla, la città di Harr.1r, tutt'intorno cii condata da una muraglia di quattro o cinque metri, signoreggia una vasta r0gione nella quale si accoppiano fecondità di c:unpi, rie chezza di vegetazione, ubertosità di pa.- sco'.i e di aque; regione che, favorita da un clima ove eterna ride la primavera, abbonda di prodotti propri alle zone totrida e temperata. Nessun'altra città dcll'Afr:ca orient.ile può vantare tanta ricchezza di ubertosi giardini e tanta fertilità di terr,mi. Harr~r è una gigantesca crocevia cui fanno capo da ogni banda le arte1·ie di quel quadrante orientale ddl'Africa, che Yi sroga tutte le sue attività proluttrici. Nessun merc1to dell'odcnte può p..1.ragonar::ii a questo p2r la sua varietà turbinosa e pe1· una s.iiccat::t e car3,tteristica impronb che lo rende tipico e, si dir~bbe, veramente unico nel suo genere. I<: in fa1ti un immenso caleidoscopio nel quale si aggirnno tipi e prodotti di ogni p1ese. Perchè Harrar è posh nel centro di un vasto circolo al quale, co::nesettori, convergono in un fecondo flusso e riflus:So di scamLi tutte_ le energie produttrici e di consumo delle ampie e limitr.:>fc regioni de' Galla, de' Dank.ali, d,/ So:nali e degli Abissini, i quali àn cr,mto una duplice corr0nte di importazione e di esportazione collo Scioa. Tecnic:1mente, il dinamismo commerciale della r0giono hai r<lrina si divide in due grandi bra,nche. Il movimento inkrno : somali, galla, abissino o meglio scio1no, frammisto a pochi scambi o permute che si fanno sulh strJda per lo Scioa colle popolazioni Dankali; e il movimento vers0 il mare: euro,Jco, asiatico, americano o delle indie. Cosi che molti ra11porti e scambi corrono tra il commercio cosmopolita e Harrar che riversa per le costiere sui merc'.lti internazionali gran parte dc' suoi pro fo~ti: caffè, pelli, gomme, avorio, oro, zibetto .... La c·)r:ente di espansione commercialo europea si insinuò in Etiopia per quattro sbocchi, tutt'ora aperti o chiusi a seconda del capriccio dcli' Impératore. L'Italia non ne possiede che due: Massaua e Assab. La prima via, comoda per il Ti.;rè, non giova perchè questa re,;ione è socca o brulla; la seconda è senza avveniro perehè troppo lunga. Delle altre duo vie, 011trambe remunerat1-..ici, quella di Tagiun aJJpartiene alla Francia, e l'altra di Zeila, ch'è la più br0ve che colleghi Ilarrar al mare, è do11'Inghilterra e dove ora difondel'si dalla. concorrenza che le muove {I) L. Robecchi Bricchetti - Nell'flarrw· - Milano 1896. Casa 8ditricE>Galli. L. 7,50.
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