Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 15 - 15 febbraio 1896

230 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI «Sicuro: eccovi l'arte che oggidì riempie il mondo civilizzato! La sua essenza vera è l' indus1ria; unico suo scopo estetico distrarre della gente annoiata ; unico suo scopo morale: guadagnar del danaro. Dal cuore della nostra società borghe.so - che è la speculazione all' ingrosso - essa trae la sua forza vitale: poi si adorna delle seduzioni gelide ch'esso toglie a prestito ai resti morti del ca vallerasco medioevo; e cosi armata si espande e scende fino agli ultimi strati sociali, snervando, demoralizzar.do, snaturando tutto ciò che tocca col suo veleno. « La società cristiana ha pensato che la vita non aveva altr.1 meta che la conquista del cielo: e la società borghese che il migliore impiego della vita sia quello di arricchirsi. Perché una società sia veramente artista bisogna ch'essa ponga a 8copo della vita la vita stessa ». Ma per0hè l'artista possa armarsi di tutta la forza di sagrificio occorrente a renderlo tetragono alle lusinghe della venalità o:::corre ch'egli acquisti la piena coseienza del vantaggio mor<.1lee maté·riale derì vante - se non a lui, all'arte sua - dal democratizzarsi dell'arte. Generalmente, invece, l'artista si lascia ingannar0 da chi va ripetendo l'ornai sfabta legJenda del tr<.1monto dell'arte ove prònda il sopravvento, e si concr()ti nelle forme politiche ed c.cono::niche, la democrazia. Questa prevenzione ingombra tuttor.1 lo spirito di parecchi: ed io so che v'è tra voi p· rs0na cui punge il dubbio che nel sospirato domani - quando la lotta per l'esistenza siasi attenuata o sp:.rnta - manchi all'artista lo stimolo che l'inciti a salire l'asp·'l'rima via lungo la quale tante vite s'infrangono e che in fondo s'apre negli orti immortali della gloria. Vano timore! La lotta per l'esistenza non sco:npar·rà dal mondo; bensì seguirà essa pure il corso della evoluzione che va irasformando ogni manifcstaziL ne della vita sociale e conseguentemente ngni istituto ove tali manifestazioni si riflettono. Voi siete troppo intelligenti perch' io mi indugi, sia nel ricordarvi le svariatissime fasi traverso le quali la lotta per l'esistenza passò, come nell'accennarvi alla nuova orientazione delle for.ne s-:;ciali che port:lno la lotta in un campo semi ré più elevato ove l'istinto egoisf co che brulica nel fondo dell'anima umana non viene soppresso ma inalveato per modo che la sua esplicazione - tosto che l' intcr0sse individuale non sia più in antitesi con l'interesse della collettività, ma con questo si addentelli e si fonda - riesca benefica e geniale laddove oggi riesce trista e rovinosa. E perchè mai il benessere diffuso e la vita assicurata dovrebbero distendere come un velo di brina sulla fioritura dell'arte? Perché? La bohéme, credetelo, non è che una accademia: nacque e morì col romanticismo. Anche l'artista é uomo: così che lo sue funzioni intellettive e psichiche non astraggono affatto dalle leggi fisiche ma le osservano rigorosamente. Per modo che non mai come quando l'artista è affranto dall'angoscia del bisogno materiale lo spirito suo batte l'ali vigorose nrgli spazi dell'ideale e - obbliando i risentimenti e le passioni dell' indi viduo - si affaccia alla vita colletti va, cantandone, dipingendone, scolpendone i gr.:tndi {ll'Jfili. È l' illustr..tzione del vecchio motto latino : Mens sana in corpore sano. Ma pensate ancora a questo: a quanta mes,e d'ingegno sarà reso p0ssibile di biondeggiare ne' campi del domani, quando l' istruzione non sia più un monopolio e la trascelta delle professioni una feroce il'onia ! Non ricordo in quale autore l'abbia letto, ma mi si è scolpita nella mente una frase che racchiude la condanna di questa società che all'aristocrazia dell'oro null'altro ha saputo sostituire che l'aristocrazia del danaro. « Chissà quanti uomini aventi il genio di Dante o di Macchia velli passano ogni giorno sulla faccia della ten·J. sotto l'abito del bifolco o del lustrascarpe ! » Ah, lo stimolo! Ma quale maggior stimolo, quale maggior seduzione per l'artista dell'acquistar fama al pt·oprio no:ne e del primeggiare in una società ove i concorrenti siano moltitudine anzi che un esiguo mani~olo? Il bacio della vittoria è tanto più dolce in quanto amara fu la lotta per conquistare la bellissima donna. Sin d'ora - intanto - riesce facile avvertire come vada allargandosi la corrente tutt'affatto democr.ttica che tondo ad affrancare l'artista dal ca1 r:ccio o dall'imperio dei pochi baronetti dell'arto, facendo p:ll'tec;p..1.re la collettività alla retribuzione delle optrJ dell'ingegno. 11 moltiplicarsi delle espos1z1oni; la riproduzione ddle opere migliori per mezzo della stampa illustrata; la creazione di istituti intesi a sostenere i giovani che s'_affacciano alle i,rime battaglie del pensiero e la partecipazione dei pubblici poteri alle iniiiative che mirano a diffondere il godimento intellettivo e psichico -- eleva notevolmente la posizione moralè dell'artista. Tra questo ed il pubolico si stabiliscono quelle correnti <li simpatia e di intimità che fa_nno vibrare l'anima dell'uno all'unissono con l'anima della collettività. Che la collettività mòva nuovi passi sulla via che il fato stor:co le va spianando dinanzi; ch'essa riesca ad armonizzare l'interesse dell'individuo con l'interesse proprio ed allora l'artista sarà ciò che ~ destinato a divenire: il lavoratore geniale che ricrea, ingentilisce e nobilita questa faticante umanità. Meta altissima a'.Jsegna all'arte il « l rincipe degli scrittori>> - Giovanni Segantini. L'autore dell'Angelo della vita del Ritorno all'ovile e di tanti altri poderosi lavori dalle linee dantesche scrive: - 11nuovo mondo 6 ancora in gestazione: per un effetto di ottica noi, trovandoci portati dal ~oto di evoluzione, non ci avvediamo di esso moto e della sua rapidità, e ci illudiamo di essere ar,·ivati ad una meta, por aver rattoppato e rivoltato le vecchie idee, le vecchie teorie, senza slanci, senza fede verso una meta di là da venire. . « Ncll'a vvenire, sorpassato il periodo di trasformismo trafficante e materialista, che ora attr.1versiamo, si svilupperà, dalle nuove forme sociali, una formn. vitale dell'arte.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==