r RIVISTA ùl POLITICA ~ SCIENZ~ SOèlAtl 237 E questo d'aver distolto la sociologia dagli oscuri ed innocenti meandri del metodo descrittivo e di averla spinta ed avviata sulla giusta strada del metodo genetico, indicandole il modo con cui i varii ordini di fenomeni si tramandano lo scettro, costituisce uno· dei più gran pregi, una delle più fulgide glorie del socialismo scientifico. Si può dire con ragione di Marx ciò che si disse di Lyell per la geologia e di Darwin per la biologia : egli colla ricerca della genesi trasformatrice dei fenomeni sociali impartì una nuova mossa al corso ulteriore del pensiero umano; egli col materialismo storico svegliò e trasse sul fecondo terreno della pratica la sociologia sorpresa come di una specie di sonno ipnotico. Solo seguendo la via additata dal Marx, la sociologia potrà diventare - come piacque un giorno di chiamarla - la vera coscienza della società, ma non una coscienza inerte e passiva di un popolo di fatalisti e di quietisti, bensì una coscienza impulsiva ed at_!;iy~ propria di una gente che si senta pulsare e fremere nel petto un cuore generoso ed un animo virile. ALESSANDRO GROPP ALI. ~ ~ REPET I T A JU V A NT(t) L'on. Pasquale Villari, uno dei più illuminati rappresentanti della borghesia, senatore e già ministro del re, descrivendo la miseria e le deplorevoli condizioni morali dell' Italia in generale e del mezzogiorno in particolare, nelle sue Lettere meridionali, indirizzate nel marzo del '75 al direttore dell' Opinione, sig. Dina, francamente così scrive: «:••• vedo ancora che, quando torno a Napoli, il mondo è mutato per me e per i miei amici. La parola è libera, la stampa è libera, molte vie sono aperte dinanzi a me. La differenza è come dalla notte al giorno; se dovessi tornare al passato mi parrebbe di scendere nella tomba. - Abbandono le strade centrali, vado nei quartieri bassi, e ritrovo le case come le lasciarono i Borboni. I fondaci Scanna-sorci, Tentello, San Crispino, Piscia-vino, Del Pozzillo ecc., sono là sempre gli stessi, coi medesimi infelici, forse ancora più oppressi, più affamati di prima. Tutta la differenza, se mai, sta in ciò, che il muro esterno fu imbiancato. E sono allora tentato di domandare a me stesso: Ah! dunque la libertà che tu volevi era una libertà per tuo uso e consumo solamente? » Dalla seconda lettera, che tratta dei mali della Sicilia, ci giova riferir le seguenti constatazioni di fatto: « La creatura umana è sottoposta ad un lavoro, che, descritto ogni giorno, sembra ogni giorno .più crudele e impossibile. Centinaia e centinaia di fanciulli e fanciulle ·scendono per ripide scarpe e disagevoli scale, cavate ln un suolo franoso e spesso bagnato. Arrivati nel fondo della miniera, sono caricati del minerale, che debbono riportare su a schiena, col pericolo sdrucciolando su quel terreno ripido e mal fido, di andar giù e perder la vita. Quelli di maggiore età vengono su, mandando grida strazianti; (l) Preveniamo il sig. pt·ocuratore del re che questo articolo è quasi tutto impastato di farina dell'on. Villari. i fanciulli arrivanò piangendo. È noto a tutti, è stato mille volte ripetuto che questo lavoro fa strage indescrivibile fra quella gente. Molti ne muoiono, moltissimi ne restano storpiati, deformi o malati per tutta la vita. Le statistiche lo provano ad esuberanza la leva militare ha dato un numero spaventoso di riformati, l' inchiesta industriale ha raccolto tutte le notizie che si possono desiderare. É cosa che mette terrore. Il Congresso di Milano, l'on. Di Cesarò, l'on. Luzzatti ed altri levarono un grido generoso di protesta e di dolore contro queste enormità, le quali son tanto più gravi, in quanto colla salute si distrugge la moralità di quelle popJlazioni. Gli organismi deboli rimangono distrutti, i forti sopravvivono per comandare, tiranneggiare, opprimere fancittlli e fanciulle accatastati in quegli oscuri androni, dove ogni cosa può suc~edere. L'uomo si abbrutisce, si demoralizza e di viene facilmente un nemico della società che lo tratta c~sì spietatamente ... Si vede cogli occhi, si tocca con mano in che modo la moralità di certe classi sociali venga distrutta ... » Dopo aver dimostrato che il brigantaggio, al pari della mafìa, non nasce da una b1•utale tendenza al delitto, ma è l'effetto necessario di una questione agraria e sociale, soggiunge: « Per distruggere il brigantaggio noi aJ:,biamo fatto scorrere il sangue a fiumi; ma ai rimedi radicali abbiamo poco pensato. In questa come in altre cose, l'urgenza dei mezzi repressivi, ci ha fatto metter da parte i mezzi preventivi i quali soli possono impedire la rip:-oduzione di un male, che certo non è spento e durerà un pezzo ... Chi può mettere in dubbio che il nuovo gover:10 abbia aperto g1•an numero di scuole, costruito molte strade e fatto opere pubbliche? Ma le condizioni sociali del contadino non furono sog 6 etto di alcuno studio, nè di alcun provvedimento che valesse direttamente a migliorarne le condizioni... Il Governo costituzionale è in sostanza il regno della borghesia (3). La classe dei prop1·ietari, in mancanza d'altro, divenne la classe governante ; e i municipii, le province, le opere pie, la polizia Nrale furono nelle sue mani ... Quando il Governo è venuto nelle nostri mani, che cosa abbiamo fatto? Nulla e poi nulla. E quel che è peggio ancora, l'opinione di molti è contraria ad ogni riforma di ques~o genere. L'_indifferenza sulle miserie di milioni di uomini che lavorano la terra in campagna, e delle migliaia che si al brutiscono nelle città, non è• credibile. Eppure solo pensando ad essi si può crescere davvero la nostra produzione economica, pareggiare permanentemente le finanze. Eppoi non sono essi che formano il nostro esercito, la nostra marina militare ? E cosa di poca importanza renderli civili? Quali sono i giornali, quanti i libri e gli opuscoli che parlano di loro? La nostra letteratura, la nostra scienza e la nostra politica sembrano del pari indifferenti su questo problema ... ». Lo stesso on. Villari nella discussione sul bilancio preventivo del Ministero di Agric. lnd. e Commercio, ripeteva, il 30 maggio '75, alla Camera dei Deputati: « .... esistono davvero queste condizioni di miseria in Italia ? lo credo che esse esistano in un grado assai pericoloso, e che noi vi abbiamo finora troppo
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