, RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 235 ione natura.le della società e fra esse abbiamo a ricercare quale risponda più all'esigenza della critica o della verità: questo nei limiti concessi ad un arcolo di giornale l'abbiamo già fatto, (1) e qui non desideriamo ripeterci. Jn questo breve studio vogliamo soltanto mettere in rilievo come le concezioni sociologiche che. ora principalmente tengono il campo si trovino ancora cristallizzate nel metodo descrittivo e come minaccino d'arenare, ove esse lungi dal battere la petrosa via dei fatti, continuino a seguire l'aereo sentiero della canzonetta. Saremo brevi, brevissimi riservandoci di trattare più diffusamente questo ultimo tema in uno scritto di là da venire. Lasciando da parte per ora la teoria del Tarde e del Gumplowics, che pur rappresentando un'alzata potente d'ingegno, uno sforzo erculeo di logica e di immaginativa, colla mira rivolta a concetti non rispondenti alla realtà dei fatti, non riuscirono a colpire giusto l'intero complesso dei fenomeni socialiquantunque di alcuni fra essi abbiano offerto una spiegazione perentoria - fermiamoci sull' interpretazione organica ed etnografica della. società di cui sono rispettivamente vessilliferi Spencel' e Letourneau. .., * * La scuola or;;anica, provocata e in parte legittimata dagli eccessi dello spiritualismo trascendentale, che staccava il fenomeno sociale dalla trama delle fenomenalità naturali, balzò nel suo movimento di ribellione all'estremo opposto riannodando e subordinando la cooperazione etico-sociale al fatto biologico-organieo. Al dogmatismo spiritualista successe e si sostituì l'ineccepibilità degli apoftegmi dei nuovi sociologi, i quali svolsero in ogni sua parte il detto che « la società è un organismo », la cui paternità si fa risalire fino a S. Paolo. Questo è il motto dei nuovi metafisici, questo è il vessillo sotto il quale compatti muovono alla diagnosi del corpo sociale, ed in mancanza di questo alla autopsia dell'individuo sociale, che in piccolo formato rap_1Jresenta, secondo loro, l'immagine esatta della società. Comincia lo Spencer che di questa schiera di sociologi è il :Messia, a gettare sulla tavola anatomica il gran pachiàerna sociale, a scerparne la pelle e ricercarne l'impalcatura scheletrica, gli apparati alimentare, vascolare, nerveo-motore ; viene poi lo Schàflte n, tormentare e a mettere a nudo col suo bistour.)' inesorabile le cellule sociali, il tessuto sociale, lo stomaco, il cuore, i vasi, i tendini, il cervello, gli organi insomma nei quali il Lilienfeld localizza e studia le varie funzioni fisiologiche e patologiche, fermandosi ::::pecialmente sulle malattie mentali del grande ed incurabile infermo. Il Yàger poi, tenuto calcolo di tutti questi studi, classificò la società alla stregua degli altri organismi della scala zoologica, collocandola non mi ricordo più se fra i vertebrati o gli invertebrati. Ma questo è solo una rapsodia delle analogie artificiosamente ricercate e scambiate per sostanziali identità, è un solo saggio dell'opera dei teorici della (I) - Il presente momento storico della sociologia, - che verra pubblicato nel r,rimo fascicolo del Pensiero Italiano del 96. nuova scuola; chi vuole avere tutti i caratteri anatomici, tutte ·le prove fisiologiche e psicologiche che accomunano la società coi corpi viventi deve diret. tamente attingere alle opere voluminose dello Schaffie e del Lilienfeld. . Non è nostra intenzione indugiarci a rilevare il banale paralogismo in cui intoppa, sopprimendo ogni differenziazione evolutiva fra la fenomenalità organica. e la formazione sociale, questa scuola, nè vogliamo mettere in evidenza come essa nell' illu::iione di studiare e spiegare in modo esauriente il fatto sociale non abbia fatto che della biologia a b u m mercato: noi vogliamo, fedeli al nostro compito, soltanto notare come questo indirizzo sociologico, armeggiando di sofismi, non sia sceso più in là - per stare in colore - del derma supel':ici .. t0·. Infatti, anche ammesso che la società sia un or~ ganismo come quello ani male, e che gli stessi, gli identici caratteri, contraddistinguano il corpo dell'uno e dell'altro, esaurita l'enumerazione di queste prove noi resteremo pur sempre nelle tenebre riguardo al meccanismo degli elementi sociali ; giacché pur sempre ci sfuggirà il legame vita.le, la forza coesiva che sotto la sua coercizione tiene e cementa le varie unità disarmoniche e collidenti : non si riuscirà mai a spiegare il fatto più elementare e caratteristico di una società: cioè come possa una classe di cittadini - i tanto vantati organi dell'organismo sociale - tenere sottomessa in una soggezione non naturale e spontanea ma a base di violazione e di pervertimenti un'altra classe di cittadini; nè si approderà a penetrare giammai l'en·gma del come possano le cellule sociali ribellarsi ai gangli nervosi ed all' encefalo, nè come il sangue - la ricchezza - possa non rifluire e circolare nella stessa 11n~tntitànelle tasche, volevo dire nelle vene, dei va1·i membri della soeietà. E nemmeno tocca il font.lo delle co.se la famosa distinzione - da altri detta Spenceriana, ma che giustamente il Petrone ( l) rivendica al Saiz ed a Saint-Simon - della società in tipo militare ed industriale, giacchè si ferma, come è chiaro, all'effetto senza discendere nella profondità delle cause che generano queste due forme tipiche di società. Non si creda poi che questa scuola in mancanza di meglio, eserciti il piccone della sua critica sull'assetto sociale moderno ; essa soggiogata dal fantasma della società - organismo che continuamente le tremola e balena dinanzi agli occhi, tutto spiega e delucida colle leggi della natura, colla lotta per l'esistenza, colla selezione, e per nulla si cura dei dissidii che fremono urgenti e sanguinosi, i quali, anzi, si sforza invano di velare e dissimulare fra l'assentimento ed il plauso di coloro, pel cui uso e consumo questa teoria fu inventata ed erretta a sistema. Questa teoria però, nell'evoluzione della scienza sociologica, rappresenta quello stadio superficiale per cui ogni dottrina passa, prima di procedere a ricerche più profonde: essa vaga ancora al periodo della descrizione, dello studio infecondo delle analogie e somiglianze retoriche; accarezzata e portata sugli scudi (I) La Filosofia politica contemporanea - Trani, 18!-!2u, no dei più bei saggi di cri ti~a illuminata e sapiente che noi abt..iamo visto.
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