216 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI dire suonata l'ultima ora per la privata docenza. Nè 11ui è tutto. Passata la legge sulla autonomia, cosi come è preannunziata, non vi saranno, per l'avvenire, nelle uni\'ersit:.i italiane se non quei privati docenti che _piacerà, allo singole facoltà di averr, cioè Yi saranno quei professori che slano disposti a giurare nello parole degli insegnanti ufficiali o non vogliano, in pari tempo, turbarue i placidi riposi con una solerzia eccessiva e non richiesta. ll che è quanto dire che gli studenti non S'.1.rannoindotti a rivolgersi agli insegnanti privati nè dall'interesse finanziario nò dall'interesse scientifico. Non dall' interesse finanziario, perchè dovendo pagare così il professore uftlciale come il libero docente preferiranno tenersi amico quello anzi che questo, per quanto, ben inteso, possa influire su di una tale amicizia il sentimento, certo non disprezzabile, dE>l compenso al proprio lavoro. Non dall'interesse scientifico, perchè i privati docenti, 1>er vivere vita tranquilla, saranno naturalmente indotti ai dolci e flaccidi riposi e si accontenteranno, per seguire il moto progrediente della scienza, di contare gli sternuti dei professol'i ufficiali e celebrare ogni parola .che esca dal labbro loro anèhe se essa non abbia affinità alcuna con le scovèrte più recenti delle varie scienze. » Ora importa notare che il Fusinato riconosce i servizi che potrà rendere la. libera docenza o soggiunge: « a. patto peraltro c'.:J.ela logge ponga. l' insegnante ufficiale col libero docente nelle pal'i!à delle condi;;ioni esteriori in cui l'insegnamento si svolge. Col mantcnrre di fatto a.Iprofessore ufficialo il monopolio dell'esame uni vorsitario, si renderebbe impossibile ogni concorrenza offottiva., e (dirò anch'io) si da.robbr al libero doe<'nto prr comba.ttrre una spada di legno. 1:; questo un punto essenzialissimo (la. parola, si ba.di, è sottolineata. dal relatore della Commissione parlamenta.re) nell'organismo della libera docenza.» Parole d'or,1. J)is3r.1,zia.tamonte a.Ile parole non rispondono gli articoli della legge cho risguardano il gravo inconvonionto; poichè i temperamenti a.Idisegno ministeriale proposti da.Ila Commissione e dal suo relatore, lasciano di fatto al professore ufficiale il monopolio deil'esame univer-,itario. Cosicchò questa riforma. dell'on. Baccelli, che dovrolibe disciplinare la concorrenza per l'iuscire alla vittoria dei migliori, riuscirebbe ad una iniqua sopraffazione tra le uniYersità italiane e tra. liberi docenti e insegnanti ufficiali;,.poichè tra ..univcr&itti, da. un lato e. tra professori dall' altro non ci sarebbe pariti di condizioni nella lotta. Il libero docente non solo sarebbe armato di una. spada di legno, come dice il Fusinato, ma. dovrebbe combattere a piedi contro chi nella pugna si presenta a. cavallo, con elmo e corazza e con buona spada. di acciaio. Egli dovrà soccombere di fronte al professore ufficiale. * * 'l'roppo doYremmo dilungarci se \'Olessimo esporre adesso quali sarebbero le modificazioni che ci sembrano pit1 opportuno per da.t'e lustro o h'arre giovamento da.Ila istituzione della libera docenza.; ci !.,asta a.vere indicato che il progetto ministeriale e le proposte della. commissiono parlamentare restando qua.li sono non le darebbero nuo1•a, vita, U1a ne preparerehboro i fonera.li. Non disperiamo, però, di ,·edere migliorata. la legge con adatti emendamonti e sappiamo che il Fusina.to 6 disposto ad accettarne alcuni. Ma. il ministro ùolla Pubblica lstruzione sarà, altrettanto arrendevole? o vorrà fa.re uso del quos ego ministeriale, che all'attuale Camera farebbe mandar gii1 qualunque assurdo? Noi pensiamo che !'on. Baccelli non sia un prototipo di ministro liberale - se lo fosse non fa.rebbe parte di un gabinetto presieduto dall'on. Crispi --, ma siamo convinti che egli ami sinc.iramente la. scienza e che nutra il giusto orgoglio di legare il proprio nome ad una riforma che dia \'ita e splendore a.Ilo università italiane; speriamo, perciò, che nello interesse della stessa scienza vorrà consentirj libertà di discussione e di voto. Sarà tanto di guadugnato per_ la sua buona fama. A sperarlo e' induc.i il fatto che l'on. Baccelli manifestò il virn desiderio di vedere presieduta dall'on. Bovio la Commissione parlamentare che studiò il relativo disegno di legge. La parte che è stata assegnata all' illustre filosofo napoletano ci fa sicuri, che non verrà recata grave offesa. nè alla scienza, nè al libero ins3gnamento. E sarebbe cosa. assai dolorosa che con una legge la quale pompo;amcnt.e pratende di assicurare l'autonomia all'Ateneo si ammazzasse la libera docenza., eh' è la precipua guarentigia ed esplicazio:ie della libertà della scienza. li contra.sto non po(r..;l.,bJ spiegarsi che col pervertimento mora.le e intellettua.lo, che imperversa. in Italia. nella triste ora presente. UN LmERO DOCENTE, LA TRILOGIA DI G. BOVIO Il Cristo, il S. Paolo e il ~[ illonnio, piccoli di volume quanto densi di pensiero, hanno un'importanza grandissima. come studi di critica filosofica. e un gran pregio come lavori d'arte. Ed è filosofia o arte? « Se è filosofia che commuovo deve almeno rasentar l'arte» risponde l'Autore nella prefazione al Millennio. A me sembra che il Bovio sia non solo un pensatore altissimo, ma un artista squisito: artista nella delicatezza e gentilezza delle immagini, nello scrupoloso studio dei tipi. e soprattutto nella. semplicità della tela drammatica e nella mirabile riproduzione dell'ambiente storico. ~la ciò che maggiormente commuove, e che non fu mai pregio di filosofi, ò lo stile particolare dell'artista.; il quale possiede in sommo gra.do la. facoltà di restringere i pensieri più ardui e le descrizioni pi(1 vaste in una sintesi meravigliosa. La sua elocuzione rischiara a luce meridiana l'alto pensiero; l' imagine poetica tra.duce limpidamente l'idea storica o filosofica ; la frase, o serena o concitata, ora dolinoa o scolpisce un carattere, or,1 rievoca alla fantasia un mondo tramontato. Lavoro filosofico e artistico ò dunque fuor di dubbio la Trilogia del filosofo di Trani; ma io credo
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