Rivista di politica e sccienze sociali - anno I - n. 14 - 30 gennaio 1896

212 RIVISTA DI POLITICAE SCIENZESOCIALI suo paese un servizio graluito ha poi diritto di poterlo l'endere se non all,·o, comodamente. Io non so qual p1·oprietario tollererebbe che un amico gli tenesse i conti della campagna per lasciarlo poi tornare in città a piedi. Dunque pagate i deputati, e potl'ete al101·a togliere loro il biglietto g,;atuito e tanti altri pririlegi annessi e connessi. Per 01•aè gala dane1·0 se cel'li deputati, specialmente, si ricordano d'essere stati nominati « per servire il paese in Parlamento>. Ne ho sentito io più d'uno rispondere agli elettori i quali « lo seccavano», che egli li avern pagati a bella posta « per non esser seccato», avern comprato, cioè, il collegio, così come si comprano due cavalli di razza o un titolo di marchese. Altra cagione di inrlebite ingerenze e quindi di privilegi per deputati e senatori, sono le leggi Yeramente phxve clte noi abbiamo in così grave numero. Siamo franchi, se il GoYemo non aresse co;:;ì vasto campo ad a1·bitrii, i legislato1·i non lo an'ebhero alla loro ingerenza privil0giata: tanto può influi1·e malamente il legislatore sul Gorn1·110, quanto pu6 il Governo farn ad arbit1·io suo, anzichè a norma di leggi, anzichè lasciar fare a chi può meglio. È vecchio, ma ovvio esempio la nomina del sindaco. I legislatori, si <lice, raccomandano i J sindaci. Ma il Gorerno come li nomina, dove, disgraziatamente, ancora 11 nomina, cioè nel maggior numero del Comuni d'Italia? Sulle informazioni del Prefetto, cioè del garzone del farmaci ·ta, della moglie dell'oste, del nonzolo riella parrocchia, tutta g0nte che rlanero non ha la re:-ponsahilità, l'autorità, e diciamolo pure, neanche l' inter0s. e del deputato che la nomina sia buona e pos:-a essere almeno tolle1•ata. Così il legislatore si ingerisce nella conces. ione delle licenze pc,· le osterie e nei sus;:;idi per le scuole, nel ti·asfcrim011to del pretore e nella nomina dell'usciere, perchè tutto questo è assolutamente arbitrai·io .. -\. ne,-sun deputato è mai yenuto in mente di fa,· traslocare un professo,·e di università o di far conccderC' gratuitamente a un amico il più brebe a,·enile ... Ma tutto questo è niente a paragone del p1·mlegio giudiziario « Nessun deputato può essere ar1·estato fuori del caso di flagrante delitto, nel tempo della sessione, nè tradotto in giudizio in materia criminale senza il previo consenso della Camera. - Fuori del caso di flagrante delitto, niun senato,·e può essere arrestato se non in forza di un ot·dine del Senato. Esso è ><Olocompetente per giudicare dei 1·eati imputati ai suoi membri.- I senato1·i e i deputati non sono sindacabili in ragione delle opinioni da loro emesse e dei voti dati nelle Camere ». Questi gli articoli 45, 37, 51 dello statuto, materia di controYersie infinite, di dubbii gravi, di censure poco meno che uniYersali. Gli Inglesi, dai quali tali privilegi furono tolti, li affermarono sin dai tempi di Etelberto, anzi di Edoardo il Confessore; certo furono guarentiti per legge sotto i regni di Enrico IV e di Enrico VI. Stubbs e Hallam, Palgrav e Blanckstone sono unanimi nel giustificarne l'origine. I Re, che furono in gran parte - per la fortuna della costituzione inglese - monarchi violenti, scialacquatori, prepotenti e peggio, non tollerarnno oppo.-izione. Chi assalirn i loro privilegi, dico male, le loro pretese, se anche dal seggio del magnum concilium· 1·egni, renirn arrestato, multato, soppresso. Così preYalse la necessità di tutelare i legislatori da qualsiasi offesa del potere eunclo moi·anclo et exincle redeundo, cioè per andare al Parlamento, rimanervi e tornarsene. E se i legislatori inglesi non avessero arnto questo pri,·ilegio, se non avessero potuto lottare contro la'' Corona, contro i cortigiani e i legulei suoi, specie nei tristi tempi dei Tudor e nei t,·isti. simi degli Stuardi, sarebbe prevalsa in Inghilter,·a, come alh·orc, anziché il J'egime parlamentare, la monarchia assoluta. Laonde il pririlegio che garantirn i deputati dall'arresto riene messo insieme al diritto di YOtare le tasse ed all'abborrimento per gli eserciti permanenti, le tre grandi cause determinanti del Governo libero inglese. Quando il privilegio si conquistò, si affermò, si consolidò, erano certo assai minori le guarentigie delle libertà di ogni cittadino. Ora in Inghilterra sono veramente grandi, reramente complete, fortificate dalla tradizione, da leggi precise, da una magistrattwa raramente ed assolutamente indipendente. Datemi tutti cotesti benefici, ... ed io Yi do in cambio tutti quanti i pri,·ilegi dei senatori e dei deputati guarentiti dallo Statuto .italiano. i\Ia in Italia, anzitutto, abbiamo - come del resto anche in Inghilterra - i pri,·ilegi del Re e dei P,·incipi Reali; abbiamo la guarentigia ammnist1·atirn, che copre il peggior dei prefetti e il piìt disonesto e prepotente dei sindaci ; e quando piace al potere esecutiYO e ad una complice maggioranza, che in Inghilterra si ha, ma in Italia si può anche fabbricare, abbiamo anche i tribunali militari per i civili, e le indimenticabili dolcezze dello stato di assedio. In Italia un cittadino può essere arrestato, detenuto, dimenticato; si può « preparare l'ambiente » per giudicarlo - ed anche per assolverlo, naturalmente; - si possono fare perquisizioni, usare violenze nelle famiglie, nelle came,·e di sicurezza, nelle carceri, fare, in una parola, della libertà. il peggiore strazio, come se nessuna legge la guarentisse, come se non esistessero lo Statuto, il Parlamento, e tutta la luminosa e gloriosa storia del nostro risorgim&nto. E, badate, la colpa non è tutta del potere esecutivo, è della magistratura, è dei cittadini. Siamo abi-

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