Rivista di politica e sccienze sociali - anno I - n. 14 - 30 gennaio 1896

220 RIVISTA DI POLITICAE SCIENZESOCIALI non volle e non potè prepararsi virilmente, non disdegna per avere ragione di nemici indisciplinati, ignoranti, affamati e tra loro diffidenti, di ricorrere agli stratagemmi volgari delle trattative di pace per guadagnare tempo e riparare alle conseguenze tristi di una_ colpevole e gigantesca impreparazione; in part tempo colla stro:nbazzab comparsa dell'etiope principe Gugsa al campo italiano e colle onorevoli accoglienze fattegli dal generale Barattieri, denunzia all'Europa essere un ·capitolo di brutta stcirià quel .rapimento di principi abissini - non importa se · vi mancò la violenza dei nuovi Grisi : anche i codici penali ammettono che si può fare violenza altrui senz11,l'uso della foua materiale - che parve romanzo inventato dai denigratori del nostro paese. La malà bestia, intanto, non lascia sfuggire occasiene per riafft'rmare sempre l'indole sua brutalmente partig_ia~~?a e _in!~ller.in!e ~i ~_!-'.i_tioc~nesta fatt,g,,al lume dèlla verità. : . . Precisamente per questo l'onorevole Crispi, il quale, non pensò mai a. punire gli spacciatori antichi e recenti di falso notizie, che ingannarono il paese, forse per loschi motivi borsajuoli, l'ira sua ha voluto sfog.1re contro un impavido giorn.alista-f:oldato, e d~ll'Africa ha fatto espellere Achille Bizzoni, che non è soltanto reo di avere scr;tto la verita, ma lo è di pH1 por essere un collaboratore del Secolo, dell'odiato e diffuso giornale democratico che ogni giorno flagella a sangue il dittatore da trivio, che siede sulle cose d'Italia. Non è maligna insinuazione questa; ma legittima supposizione corrobarata dalla cireostranza che non vennero espulsi altri corrispondenti che, contemporaneamente al Bizzoni ai pr0pri, giornali comunicarono notizie analoghe. La disonesta e partigiana misura costituisce un titolo di onore per Bizzoni e pel Secolo e noi ci uniamo di: gran cuore alla stampa indipendente di ogni ·colore nel mandare all'uno e l'altro la nostr.t parola di simpatia e di solidarietà. • E passiamo oltre. * * Quali che possano essere le prossime o remote alterne vicende guerresche, rimarrà sempre generale e profonda la convinzion-e; <::heil risultato definitivo della lotta sui campi di battaglia sarà del tutto fa. vorevole alle armi italiane: e nella vittoria nostra, oltre diversi fattori più volte enumerati, fanno altresì confidare se non la sapienza dei capi, le grandi doti, che vanno dispiegando ufficiali e soldati. All'onore della bandiera sarà 1rovveduto. E dopo? Ecco la paurosa domanda che adesso si fanno molti, che dell'avvenire, sinora, non si mostrarono curanti. Don Chisciotte, che ha fatto una vigorosa campagna contro Ja follia, divenuta esclusivo criterio di governo, da persona competente ha ricevuto una lettera che a suo, e a nostro avviso, « ha messo la «: quistione africana nei suoi termini logici, quelli « della vel'ità. » (N. 20 del 1896) Osserva, infatti, il suo straordinario collaboratore che in Abissinia non è a parlare di_ paco definitini e proficua se non quando sar,mno scomparsi gli indigeni la cui coesistenza e convivenza cogli italiani è imr-ossibile. I termini della quistione africana nel suo lato pii1 importante - quello della colonizzazione - sono realmente quelli su esposti : e non sono nuovi. Li espose !'on. Colaianni nel suo libro sulla Politica coloniale; li ripetè dalla tribuna parlamen.~are nel Luglio 1895; furvno ampiamente discussi da questa Rivista e formulati colla sua abit,1ale · limpidezza e precisione da F~rdinando ·tifortini nella sua pregievole opera sull'Africa italiana . Non rileviamo questa circostanza per p·rocurare cui si deve la soddisfazione di far constatare, che certe vedute trovano confe1·.:ne autorevoJi nella stampa o tra gli uomini politici in vista; ma perchè in questi giorni le medesime sono state anche -ventil.ite jn un campo_ dal quale non avremmo atteso un contributo signific.i,ntiss:mo in fa,v.or nostro e d' onde ci è venuto un raggio di luce che ·'lascia intravedere lo avvenire che ci è serbato in Africa. E invero provammo una viva compiacenza nel leggere in un lungo ed apologetico articolo sulla impresa africana publ.,Jicato dalla Nuova Antologia (1° Gennaio 1896), questo brano, che raccomandiamo alla _attenzione degli amici nostri: « Prendendo ad allargare « il tenitorio, diffondendo l'i~truzione militare e l'e- « ducazione del popolo, insegnando al soldato indi- « geno congedato di acco1T~re in caso di chiamata • attorno ai capi preposti al comando della milizia « mobile, noi veniamo a d·sciplinare o ad educare « militar aente popolazioni, che già posseggono in « alto gt•ado l'umor battagliero ed il temperamento • guerresco ed inoltre l'istinto dello avventure, dd'a « ribellione o del tradimento. E quando noi anomo « polle scuole, che al.,biamo istituito por loro; istillato « nei loro cuori il santo amore della patria ed inse- « gnato loro i principi della uguaglianza e della li- « bertà, noi avremo per conseguenza necessaria cc- « citato in loro il desiderio di scuotere il giogo no- « stro per quanto dolèe ed umano. » La importanza eccezionale del ·1uogo da noi riportato non vie·ne solo dalla rivista che ha pubblicato l'articolo, ma dai caratteri dell'articolo stesso, che lo-,fanno ·giudica1•e un· comunicato o "del ministero degli esteri o de1 ministero della guerra. A parte il grottesco dell'amo1· di patria, che noi dovremmo in• segnare agli abissini, facendo loro impugnare le armi contro il 1r0i,rio Eafse, ma che essi in generale posseggono tanto da indurli a fiera lotta contro di noi - sino la Persevei-anza si è accorta che l'amor di pat1·ia è tin fattore di vittol'ia per i nostri nemici! -- si deve confessare che gli avversari della nostra politica coloniale non avrebbero potuto in modo più limpido e convincente esprimere le loro praoccupazioni per l'avvenire. · Sicchè oggi possiamo conchiudere che anche gli apologisti dell'impresa'af,·icana conchiudono che dopo la vitlo1·ia augurata e sicura per le nostre truppe noi laggiù nell'Africa misteriosa abbiamo in prospettirn la ribellione e la sicurer.za di nuova guena I

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