RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 195 pose la Czropedia eh' è un romanzo ? Dunque romanzo a tenue trama per i fanciulli, ad intreccio piì1 complicato ed a sviluppo di passioni nobili per gli adolescenti, non romanzo alesi per carità, non linfatico, non patologicamente pessimista, ma nemmeno inquinato di quell'ottimismo di cattiva lega il quale induce i giovani a credere che la vita sia una continuità di feste e di sollazzi, come nemmeno è una catena di guai e di dolori. Il romanzo di lettura rappresenti la vita normale, alternazione di lavoro e di riposo, di equa retribuzione e fatiche non compensate a sufficienza, di letizie e di dolori inevitabili, sopratutto di competizione. Dimostri la fallacia nascosta sotto la formola assoluta volere e potere, vacua ed orgogliosa, molto inferiore all'antica nostrale , ldclio aiuta chi si aiuta. La prima contiene il germe della disperazione la quale sottentra alla fede appena lo sforzo massimo qel volere si è esaurito nell'azione senza conseguire il resultato voluto. La seconda, ammettendo una potenza superiore alla umana, mantiene vive le forze gagliarde della speranza e produce la pertinacia. * * * Dev'esser dunque religioso il libro di lettura? Assolutamente si, pigliando il vocabolo nel suo senso vero e larghissimo ; espresso nella mirabile frase evangelica « l'uomo non vive solo di pane». L'amor di Dio ha dato alla umana compagnia due forti sostegni durante le durezze sociali che dominarono nel medio evo, le"Confessioni di Sant'Antonio e l'Imitazione di Cristo di Tomaso Da Kempis. L'amor della patria ha creato la coscienza dell'anima nazionale in Italia mercè la Divina Commedia, in Inghilterra col teatro di Shakespeare, in Portogallo coi Lusiadi di Camoens, in Francia con la Chrvnique de Monsieur Bertrand Duguesclin, in Ispagna col Romancero del Cid : L'amore della umanità ha avuto in Victor Hugo la sua massima artistica manifestazione nei Miserables. Ma qualunque di codesti tre amori, di codeste tre espressioni del sentimento altruistico - ciò è appunto la religione - ha efficacia educatrice a seconda della sua since1·ità. Sincerità nella sostanza, verecondia nella forma sono qualità necessarie ad un libro di lettura. Ma avendo detto, più su, che solo chi sentesi pensatore, critico ed artista può accingersi a comporre libro di lettura, non è dunque sottinteso che ei sia sincero e verecondo ? Dovrebbe esserlo ; ma di recente il predicato d'artista è stato troppo leggermente attribuito ad ingegnosissimi uomm1 non sinceri ed inverecondi: al sincero ma inverecondo D'Annunzio, a Zola non sincero ed innestatore di porcaggine fuor d'ogni ragione plausibile (come nella Dèbacle, sotto molti riguardi opera santissima di pensatore e di critico) ed in migliaia di altri minori che giudicano la forza dell'arte correre in ragione diretta dell'eccitamento sensuale che procura . Mercé le idee svolte sin qui, mi sono studiato tratteggiare le caratteristiche generali del romanzo di lettura, il cui scopo ultimo è a mio credere sviluppare al massimo gi·ado la dinamica intellettitale per applicarla alla lotta per l'esistenza cui l'uomo uscito di adolescenza si accinge. Questo è ciò che comunemente dicesi « formare il cittadino». La formula non mi sembra precisa: le sostituisco quest'altra, meglio rispondente: 4: forma1·e il cittadino operoso ,. Ma a sviluppare il massimo della dinamica intellettuale, è palese che non libro unico occorre, ma una serie graduale di libri ; e che la quistione si complica anche di raffronti etnici. Tale opera benefica in regione abitata da gioventù fervida, diventa malefica in altra ove piì1 torpido è il sentimento. Come una terra argillosa va corretta con l'aggiunta di silice, come ad una terra silicea va mescolata l'argilla così una ben intesa educazione deve tener conto dei caratteri etnici della gioventù discente. E ciò tanto maggiormente nella nostra terra italiana ove oggi vivamente deploransi i danni arrecati da una integrazione ottenuta mercè il procedimento empirico dell' uniformita di leggi in contrade dissimili per costumanze, sì che istesse leggi governano il piemontese disciplinato da vicende storiche e sociali, il toscano sottile raziocinatore e sofista, il lombardo insofferente di giogo troppo greve, il napolitan'o paziente nel sopportarlo per tradizione atavistica, l'indigeno delle due maggiori isole, sempre sui generis perchè isolano. Orbene se i riguardi regionali meritano oculata considerazione egli è appunto in ciò che all'educazione si riferisce. Distribuite tra le fanciulle meridionali le belle pagine sentimentali della mia buona amica Ida Baccini e ne farete madri insufficienti a compiere il loro dovere: mentre le medesime parleranno efficacemente al cuore delle donne di regioni pii1 fredde per clima ed anche per sentimento. V' ha un' igiene gastronomica: ed anche per il cervello ed il cuore v' ha un'igiene del nutrimento. A crear forza di membra non bastano chicche, quantunque contengano il miele ibleo di Edmondo De Amicis e di Ida Baccini. Nè l'arguta grazia toscana del mio povero Collodi, nella quale diluì piccolissima dose d'alimento intellettuale, è nutriente abbastanza per i fanciulli d'alcuna regioni, in grembo alle quali dormono rie-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==