Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 13 - 15 gennaio 1896

202 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI certato per dichiarazione dei privati, controllata da Commissioni locali, comp'Jste di probiviri elettivi, ed integrata con membri scelti dalle amministrazioni provinciali e dal governo. 10° Modificare razionalmente la legge sulla tassa di ricchezza mobile, sia per l' accertamento, che pei limiti, fissandone il tasso pure all'8 p:.ir °/o, per tutti indistintamente i contribuenti che vi sono soggetti, esoner<1ndone i redditi inferiori a L. 1000 annue. 11 ° Riorganizzare le amministrazioni C'Jmunali e provipciali, d,mdo alle medesime una vera autonomia e libertà di azione in tutto ciò che le concerne, stabilendo il referendum per tutte le tasse ed oneri del bilancio, sanzionando una vera responsabilità civile degli amministratori, da esplicarsi con semplicità di metodo, consentita l'azione popolare ai contribuenti, e senza spese, bensì con multe in caso di accuse fatte leggermente o calunniose. 12° Escludere dalle rappresentanze sarde provinciali e comunali i membri delle due Camerd del parlamento, come pura esoner.1ti da tutte le pubbliche amministrazioni ed Istituti di beneficenza dell' ls'ola, vietando altresì assolutamente il cumulo delle ddte funzioni negli amministratori di questi ultimi. 13° Assumere lo Stato tutte le spese di servizi di pubblica sicurezza che gli sono proprie, e quelle altre che deve assumere in . esecuzione delle leggi vigenti, esonerandone provincie e comuni. H0 Esonerare per un ventennio la Sardegna di ogni nuova imposta di qualsiasi specie. 15° Introdurre nelle diverse amministrazioni ed uffici dello Stato, in Sardegna, tutti quei miglioramenti e semplificazioni, che, senza alterare la natura dei servizi, possono venir suggeriti dall'applicazione delle anzidette riforme. 16° Consent.ire che, se sorgessero in Sardegna nuovi Istituti di crddito nazionali o stranieri, possano noi loro statuti organizzare il credito nella forma che paia ad essi più appropriata, allo scopo che si prefiggono, esenti da ogni soggezione e sorveglianza del governo, ma con responsabilità civile dei direttori, amministrJ.tori o impiegati. 1 i 0 Dotare la SarJ.egna di quelle leggi speciali, sociali ed economiche, che per quals:asi materia, vengono suggerite dai bisogni del paese, e proposte dalle rappresentanze locali, purchè non urtino le libertà statutarie, nè attacchino in modo alcuno la into:òr:tà politica del r-lgno. Accettate queste riforme si don·Jbbo assicurard allo Stato per le tasse SOPi rJsse o diminuite quanto percepisce attualmente di netto. La SarJcgna potrà pagard creando un debito proprio, ammortizzabile in un non lungo periodo di anni e col ricavo del medesimo saldar.; il debito suo verso l'erario. Sarebboro effetti possibili anzi prolrnbili dorivanti dallo l'iforme proposte i seguenti : 1 ° Libertà di tr,dfico in seguito alla soppressione delle dogane. Ciò desterà. l' attività del_ paese, al quale si offrir.mno divl r.si prodotti a prezzi non artificialmente rincar<1ti dalle tariffe. Qui allora potrebbero far sosta la maggior parte delle navi a vapore, che tr.1versano il canale di Suez, di rifornirsi di viveri abbondanti, o di carbone pr;ivveduto da 1,rdvidenti speculatori i,rivati non più perseguitati dal fisco. Gli stessi stranieri, inoltrè.ndosi nell'interno dell'isola, potranno ir..>var facile impiego ai loro capitali abbondanti, nelle intraprese agrarie o miner ..r.le. Si sp~r.iva molto un tempo dalla cos~r.izione delle strade ferrate; oram:ti queste s:rno compiute, e p3r sistema cii cola torio non si sta male gr<1n che; soltanto si è anemici, C)me e peggio di prima; perché manca il sangue da circoLLre. E questo sangue nuovo lo si otterrà dando uno straordinario impulso all'attività economica del paese, destandone tutte le possibili energie, mercè una gr,rnde libertà di movimento, la rimunerazione assicurata al lavoro, ed il costo della vita al miglior possibile buon mercato. Così anche i Sardi potranno comparii e nella grande famiglia italiana cui si appartiene, non più sempre qucrali e supJJlici ma c)lla dignità che infondono nei popoli il benessere o la ricchezza. Dopo questo minuzioso riassunto il lettore può farsi un concetto del valore di questo· pregevole opuscolo, che venne giudicato favorevolmente da persone autorevoli fra cui bas.i riprodurre qui il giudizio che nel Giornale dogli Economisti (SeUembre 1895) venne pubblicato dal chiarissimo economista Vilfredo Pareto. Esso è il seguente : « li pr..>f. Todde ha pubblicato nell'Economista parecchi ottimi articoli sulla Sardegna. Quel valente economista discorr-l con profonda conoscenza dei fatti e con molta scienza delle condizioni di quell'isola disgr<1ziata. « Quei tali medici che stanno sempre per salvare la patria e non la sai vano mai, fanno pure molte o molte inchieste per curaro la SarJegna. Di quello che or.i si sta compiendo, il r,rJf. Todde dic3 : « A missione fi. nita, il commissario ritornerà, riportando ali' olimpo del Dio-Stato, una serie di proposte inattuabili, dato il sistema empiricJ che ci governa.... e lascicrà in Sardegna purameute e semplicemente il tempo che vi ha trovato :i;. Il prof. ;Todde esamina pazientemente i molti mali della Sardegna ed i rimedi proposti dai nostri empirici. Il guaio principale pare che siano le imposte gravosissime che disseccano ogni fonte di produzione. La terra non può dare quanto chiede il Regio Fisco, la provincia ed il comune. Quindi ci troviamo in una condizione di cose simile a quella che si vide nel finire dell'impero romano, quando i possidenti abbandonarono le terre loro e si rifuggiarono ìn luoghi inaccessibili. « Ogni piccolo possidente - dice il prof. Todde - nelle strettezze in cui si trova., farà

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==