RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 175 divi<luali non sono aiutate dalle differenze di classe, che implicano inoltre differenze di situazione psicologica. Tali difficoltà superò il Lauria con la concezione di tre fanciulli: Totonno, Gennarino e Taniello, tre lazzarielli egualmente seminudi, ugualmente affamati, ugualmente scalzi, senza parenti, nè tetto, canterini girovaghi tutti e tre, e pur tanto diversi e tanto veri e vivi ed evidenti, uno per uno considerati. Essi, uniti e indivisibili, come tre veri piccoli moschettieri, dopo es~er vissuti per ben t1·e mesi a spe3e di un commerciante svizzero che si divertiva a vederli danzare e a sentirli cantare e recitare improvviso scene comiche e burle, con mimica speciosa e buffonesca,· invece di tornar a patire la farne come per l'innanzi, pensarono, dopo la sua partenza, di raggiungerlo a piedi sino a Ginevra. E ci vanno !nf~tti; ma non a piedi. Chi volesse saper come, legga 11 libro chè ne sarà contento. È scritto pei fanciulli; ma possono leggerlo con diletto anche gli adulti, se non hanno perduto completamente il retto senso dell'arte dietro le mistificazioni psicologiche del romanzo odierno; e lo facciano leggere ai loro bimbi: rna badino: qui non ci è quella famosa coltellata a tradimento che sta in fondo a tutti i libri di letture infantili, sotto titolo di moralità! Qui e' è l'arte per l'arte, e che Dio ne sia lodato almeno per questa volta! Peccato che un linguaggio più popolaresco non ac.o-iun"'a oltre a quella grandissima del contenuto, 00 O ' maggiore efficacia alla forma. L'arte di rasentare con la lingua letteraria il linguaggio del popolo la conosce supremamente Giovanni Verga che ha saputo persino trasfondervi il colorito locale. Oh come si amano e come si avvivano d' impt•ovYisa luce quelle tre geniali figure quando una frase del loro colori-: tissirno dialett.o pone in bocca l'autore a c1ualcuno d1 loro! « Monzù Calandrone, ve sirnrno venuttl a truvà ». Ma i fanciulli non hanno queste nostre sofisticherie; '1è sono poi molto guasti, a tale riguardo, dai libri che vanno loro per le mani; e cosi qual' è, lo troveranno delizioso questo. lo ne conosco uno che si pose a leggerlo di sera, o non andò a letto che prima non lo finisse. E la mammina sua, postagli la mano sul capo - Via - gli disse - il merito dev'essere tutto del libro, perchè di questi miracoli tu non sei solito di farne I G. A. PINTACUDA. In questo momento in cui si parla tanto dell'Africa, il volume del Dr. Napoleone_ Colajanni - POLITICA AFRICANA - è d1 grandissima attualità. Questo libro tratta con. molta diffusione e competenza del problema coloniale dell'Africa che per tanti rispetti é oramai gran parte della politica italiana. Gli abbonati che chiedano il volume alla direzione della " Rivista ,, lo avranno al prezzo di L. 1,50. NOTE EIEI,!IOOR.AFIOHE G. M. GALANTI La terra cli Bari nella seconda metà clel secolo XVIJL Bari, E. Nicolai, 1805. Si tratta di una relazione it(/iciale del Galanti ::tl Re Ferdinando I V di Borbone od ha fatto bene il Sylos a pubblicarla.. È un import::tnte documento storico sulle condizioni delle Puglio e ci ,tppronde che certi mali sono antichi e da antico tempo segnalati senza che in un secolo i governi, che si sono succeduti abbiano pensato a porvi riparo. E meno male se della trascuranza fossero colpevoli i soli Borboni, ch'erano la negazione di Dio; ma in trentacinquo anni che cosa ha fatto il cosi detto go vernb riparatore? Certi inconvenienti additati liberamente dal Galanti possono far parte di qualunque relazione odierna sulle condizioni politiche, economiche e sociali non della sola Puglia, ma di tutto il mezzogiorno. Egli deplora il soverchio accentramento nella giustizia e nell'economia; dice che la giustizia nei tribunali é divenuta un vero giitoco di carte e che i delinquenti spadroneggiavano: In Altamura sussistette pacificamente una foernale comitiva di ladri al pari di una compagnia di mercanti; eh., la proprietà ora divisa malamente: pochi ricchi e molti poveri che la popolazione era peggio distribuita: i contadini ·dovevano perdere delle ore per arrivare sul luogo del lavoro e le città popolose erano circondate da campagne deserte; che si distru""evano i boschi senza curarne la riprodu- oo . zione; che non si pensava ai prati artificiali ed ai perfezionamenti dell'agricoltura; che la nobilità era una specie di malattia di spirito, che ha penetrato in tutte le classi e forma un ceto numeroso di uomini oziosi. Tutto questo constatazioni hanno oggi un significato non privo d'importanza: non si potI"à dire, che è stato il parlamentarismo - il grande accusato - a generare un siffatto stato di coso. Si noti: un incaricato ufficiale poteva parlare al Re della Magistratura con maggiore libertà di quella concessa alla Camera all'on. lrnbriani. Allora l::t giustizia nei tribunali era un giuoco di carte; ora è divenuta un terno al lotto. L. PASQUALUCCI: Nuova Annuario del Commercio e clett'Industria delt'Italia. Roma, 11>95. Tipografia del Senato. L. 10. L'indole dell'Annuario del Pasqualucci, (un elegantissimo volume di circa 1000 pagine) non dovrebbe richiamare l'attenzione della nostra Rivista; ma noi vogliamo segnalarlo ai nostri lettori co!Ia certezza di rendere un vero servizio a quanti sono dediti ali' industria e al commercio interno cd estero. Essi vi troveranno indicazioni preziose di ogni genere. L'Annuario del resto è interassantissirno anche dal punto di vista della conoscenza della produzione ed esportazione dell'Italia; dà una giusta misurn. della sua potenzialità economica. L'autore lo presenta con una modestissima prefazione, nella quale dà un'idea dello scopo che si pre
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